L’uso del condizionale presente
di Elena ValcarenghiDopo un fine settimana pieno della gioia del Festival del lavoro ci sono ricascata. Seduta alla mia scrivania mi diletto con letture di varia natura, purtroppo non sempre costruttive, e scrivo per liberarmi di pensieri che potrebbero disturbare le mie notti già complicate dal caldo. Arrivo al punto: abilitazione dei consulenti del lavoro alla presentazione delle pratiche di Anf. Il 28 maggio scorso vi avevo già coinvolti in alcune riflessioni sull’argomento, ma devo continuare. In quel blog vi avevo scritto “la questione potrebbe essere risolta”. Ora ho avuto modo di leggere la nota Inps n. 18353 del 17 maggio 2019 all’indirizzo della presidenza del CNO dei consulenti e dell’Inps e mi compiaccio di aver usato un verbo al condizionale.
Nella citata nota, infatti, dopo una ricognizione normativa sulle funzioni dei patronati e dei consulenti del lavoro, emerge come l’ordinamento attribuisca ai primi l’assistenza e la tutela dei lavoratori dipendenti, mentre ai secondi il solo svolgimento nell’interesse dei lavoratori degli adempimenti che la legge assegna ai datori di lavoro. Al contempo, la normativa in materia di assegni familiari prevede che gli stessi siano corrisposti dai datori di lavoro, obbligando i lavoratori a presentare loro un documento comprovante la propria situazione di famiglia. Da ciò l’Inps ricava, dato che le norme sono vigenti, che il Legislatore abbia inteso coinvolgere direttamente i datori di lavoro anche in un’ottica di semplificazione degli adempimenti per i lavoratori. Apprendo, inoltre, con interesse che sia al vaglio del Legislatore un’eventuale integrazione normativa, ma soprattutto che, in funzione delle norme esistenti, l’Inps ritiene possibile una prudente valutazione interpretativa secondo la quale si potrebbe ipotizzare la ricezione e successiva trasmissione delle domande di Anf da parte dei datori di lavoro o dei propri consulenti del lavoro delegati.
È tardi, quindi forse ho esaurito le capacità di ragionamento, ma la mia testa mi traccia insistentemente un quadro di domande:
- le disposizioni citate nella nota sono tutte preesistenti alla nuova disciplina in materia di richiesta dell’Anf, quindi perché la ricognizione normativa è stata fatta a posteriori?
- anche senza l’ausilio delle norme, non è palese che per il lavoratore che ritenga di non provvedere in proprio, sia più comodo sbrigare le pratiche in azienda anziché assentarsi dal lavoro per mettersi in coda in qualche ufficio?
- è vero, siamo nel 2019, ma chi è vicino ai lavoratori può serenamente affermare che, con le debite eccezioni, gli stessi siano perfettamente in grado di provvedere in autonomia al disbrigo di pratiche che, fino a ieri, venivano in larga parte gestite con il supporto dei datori di lavoro?
- se la circolare parla di intermediari, e ritengo che i consulenti del lavoro lo siano, perché nella nota si deve ricostruire un passaggio diverso e ulteriore per giustificare una possibilità?
- sul serio, ma mi auguro di aver mal compreso, si attende una modifica normativa su chi possa far da tramite per la richiesta dell’Anf?
- perché, dopo tutto questo trambusto, la conclusione alla quale l’Inps arriva utilizza un verbo al condizionale?
- perché, all’alba dell’inizio di luglio, ancora stiamo ancora solo parlando, con la scadenza alle porte e in assenza, ma qui mi fido dei colleghi che sui social se ne lamentano dato che non ho provato di persona, dell’attivazione della procedura per i consulenti del lavoro?
- perché non riesco a leggere la nota come un’apertura verso la categoria?
Giusto per evitare fraintendimenti, non sono fra quelli che bramano di poter inviare le domande di Anf, solo spero egoisticamente di riuscire a lavorare decentemente e che i lavoratori non debbano confrontarsi con il condizionale, visto che è del loro che si parla.
Se non erro, Seneca già sosteneva che non è vero che abbiamo poco tempo, ma che la verità è che ne perdiamo molto e sapete che vi dico? Ho perso tempo nel leggere la nota al condizionale: “Chi vuole esser lieto, sia, di doman non c’è certezza”.
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Centro Studi Lavoro e Previdenza – Euroconference ti consiglia:
2 Luglio 2019 a 15:50
In sostanza tutto questo per dire che “si potrebbe valutare legittimamente anche opzione CDL” … un bradipo ha tempi di decisione e reazione nettamente superiori a quelli dei vertici Inps … e non ci si sorprenda se poi uno pensa male e crede che tutto ciò sia un favore ai Sindacati … ovviamente da contraccambiare, prima o poi …
3 Luglio 2019 a 10:53
carissimo buongiorno.
sintesi perfetta. credo fosse Gandhi a sostenere che sia l’azione ad esprimere le priorità. vorrei non arrendermi al non senso di un sistema avulso dai bisogni dei suoi destinatari, ma pare ormai chiaro quale sia la direzione.
serena giornata
5 Luglio 2019 a 15:24
Benissimo 2 super egresissimissimi ( si può dire?) Colleghi.
Premesso che nemmeno io sono fra quelli che bramano di poter inviare le domande di Anf ANZI, viste le vostre osservazioni, mi limito a condividerle associandomi in toto.
E poi no, Alberto non mi riconoscerebbe se non esponessi almeno un minimo mio pensiero quindi.
Mi sembra la storia di un certo Boeri ( da quando l’avevano nominato non ne ho più……… mangiato nemmeno uno rinunciando anche al concorso, potevi vincerne altri non si sa mai) mi pare dicesse che gli intermediari ( leggasi CdL) andavano quanto meno bypassati riguardo alla richiesta del DURC perchè la ” pratica” costava TROPPO 100 € ( ricordo male?)
Un cordiale saluto, un buon fine settimana ad entrambi e………….. RESILIENZA ( anche se non rientra proprio nel mio DNA come ben sa Alberto.
5 Luglio 2019 a 16:44
egregissimo ciao. se non si può dire poco conta perché ce lo meritiamo tutti, degni di ammirazione se non altro per la pazienza. vorrei non commentare il lato Inps dato che è venerdì, c’è il sole e mi hai fatto sorridere, quindi 1000 volte grazie, preferisco godermi il piacere della “colleganza”.
resilienza sempre e mugugno pure (inteso come forte desiderio a non subire democraticamente “chi gestisce il potere”) e dato che ci occupiamo di lavoratori, pare che lo “ius murmurandi” dei marinai avesse come corrispettivo la riduzione della paga, quindi forse l’esimio ex, con le sue affermazioni, intendeva solo garantirci la possibilità di esprimere il nostro sentire.
ricambio di cuore i saluti, il buon we e la resilienza.