12 Ottobre 2016

Timbratura tramite app solo in presenza di adeguate garanzie

di Redazione

Il Garante per la protezione dei dati personali, con provvedimento n. 350 dell’8 settembre 2016, ha accolto un’istanza di verifica preliminare presentata da due società appartenenti a un gruppo che si occupa di ricerca, selezione e somministrazione di lavoro a tempo determinato, le quali potranno chiedere ai propri dipendenti somministrati o fuori sede di installare un’app sugli smartphone personali, ai fini della rilevazione di inizio e fine dell’attività lavorativa. Chi non intende scaricare l’app potrà continuare a entrare e uscire dal posto di lavoro impiegando i sistemi tradizionali in uso.

Con l’adozione dell’app, che prevede l’uso dei dati di geolocalizzazione, le società istanti intendono snellire le procedure relative alla gestione amministrativa del personale, rendendo più efficiente la rilevazione della presenza dei dipendenti.

Il Garante ha tuttavia fornito precise indicazioni alle società istanti, chiedendo di perfezionare il sistema applicando il principio di necessità e anche alla luce dei possibili errori nell’accuratezza dei sistemi di localizzazione: verificata l’associazione tra le coordinate geografiche della sede di lavoro e la posizione del lavoratore, il sistema potrà conservare il solo dato relativo alla sede di lavoro (oltre a data e orario della “timbratura” virtuale), cancellando il dato relativo alla posizione del lavoratore.

Inoltre, sullo schermo del telefonino dovrà essere sempre ben visibile un’icona che indichi che la funzione di localizzazione è attiva. L’applicazione dovrà poi essere configurata in modo tale da impedire il trattamento, anche accidentale, di altri dati contenuti nel dispositivo di proprietà del lavoratore.

 

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