La settimana finanziaria
di Mediobanca S.p.A.IL PUNTO DELLA SETTIMANA: La Fed dovrà espandere la dimensione del proprio bilancio
- La Fed potrebbe aumentare il proprio bilancio di $250 miliardi nei prossimi due trimestri attraverso acquisti diretti del Tesoro per contribuire ad attenuare il rischio di turbolenze sul mercato dei finanziamenti
- Questo aumento del bilancio della Fed non deve essere interpretato come un’operazione di QE
All’inizio della scorsa settimana i tassi di finanziamento del dollaro US sono aumentati marcatamente, con il tasso repo overnight che martedì 17 settembre ha registrato uno spike infra-giornaliero pari al 10%, oltre 4 volte il livello dei giorni precedenti (Fig. 1). Anche il tasso di riferimento, il tasso sui federal fund, è salito bruscamente di 11 pb, attestandosi al 2,25% (l’estremo superiore della fascia target prima dell’ultimo taglio del costo del denaro da parte della Federal Reserve). Tali variazioni dei tassi sono state superiori a quelle osservati a fine 2018, suscitando preoccupazioni circa la perdita di controllo dei tassi a breve termine da parte della Fed.
Le cause di questo shock sono da ricondurre sia a scadenze tecniche che a cause macroeconomiche, come la riduzione del bilancio della Fed nell’ultimo anno (Fig. 2). Una certa volatilità non è anormale in concomitanza delle date di pagamento delle tasse (fine mese e fine trimestre). Lunedi 16 settembre i saldi di cassa operativi del Ministero del Tesoro statunitense, derivanti dal pagamento delle imposte e dal regolamento del debito, sono balzati a 83 miliardi di dollari. Quindi il tax day ha sottratto denaro contante ai fondi del mercato monetario e dalle banche e l’ha reindirizzato verso il conto del Tesoro presso la Fed: i contribuenti hanno ritirato denaro contante dai fondi del mercato monetario e dalle banche e lo hanno usato per pagare le tasse, trasferendolo di fatto nel conto generale del Tesoro presso la Fed. Di conseguenza, il prezzo dell’operazione (tasso di interesse) è aumentato in modo considerevole. Questo marcato aumento dei tassi potrebbe dipendere anche dal fatto che siamo più vicini al “più basso livello confortevole di riserve” della Fed, secondo quanto emerge dal Senior Financial Officer Survey della Fed. Infine, il presidente Williams della NY Fed ha sottolineato in un recente discorso che le pressioni sui finanziamenti potrebbero anche essere legate ad una distribuzione inefficace della liquidità nel sistema bancario. La reazione della banca centrale è stata immediata: la Fed ha immesso liquidità nel sistema bancario tramite operazioni di repo overnight in cui la NY Fed ha offerto liquidità in cambio di titoli di stato. La precedente operazioni risaliva a oltre 10 anni prima, in tempi di piena crisi, quando queste operazioni erano all’ordine del giorno. Quattro tranche da $75 mld: martedì la richiesta è stata di $53mld, mentre nelle giornate di mercoledì e giovedì successivi le operazioni hanno ricevuto ampio overbidding. La decisione sembra aver tranquillizzato il mercato, con il tasso overnight che ha toccato l’1.725%, in linea con il target della Fed deciso nella riunione di mercoledì 18 settembre. Inoltre, durante la conferenza stampa dello stesso meeting, J. Powell ha dichiarato che queste situazioni non sono motivo di preoccupazione ma semplici questioni operative. Tuttavia, ha anche sottolineato l’impegno della Fed a monitorare la liquidità del settore bancario e ad intervenire, qualora necessario, tramite un riavvio dell’espansione del proprio bilancio. Questa settimana due ex-funzionari della Fed (Joseph Gagnon e Brian Sack), oggi affiliati al Peterson Institute, hanno stimato che la Fed dovrà aumentare il proprio bilancio di $250 miliardi nei prossimi due trimestri, attraverso acquisti diretti del Tesoro, per contribuire ad attenuare il rischio di far insorgere nuove turbolenze sul mercato dei finanziamenti, ricordando che, anche una volta raggiunto questo target, la Fed dovrà continuare a far crescere il proprio bilancio in linea con il PIL nominale USA. Infatti, con la crescita dell’economia cresce la domanda di contante e la Fed deve conseguentemente metterlo a disposizione, probabilmente con una combinazione di due misure: 1) acquisto di asset finanziati con più riserve (“printed money”) e 2) introduzione di una facility PcT permanente, con cui la Fed fornirà liquidità al sistema, garantita da titoli (principalmente Tesoreria e MBS). La prima misura permetterebbe alla Fed di gestire la domanda crescente di riserve da parte delle banche, riducendo anche la pressione sui tassi di interesse a breve termine. La seconda misura avrebbe invece due vantaggi: da un lato diminuirebbe la domanda di riserve (le banche sarebbero felici di detenere Tesorerie e MBS se sapessero di poterli convertire facilmente in contanti quando necessario) e quindi di rendere più facile la conversione in contanti, mantenendo l’FFR all’interno dell’obiettivo; dall’altro renderebbe meno probabili picchi nei tassi pronti contro termine (se i tassi pronti contro termine aumentano, i concessionari e altri operatori del settore potrebbero utilizzare questa facility al posto del mercato tradizionale). Va sottolineato che ampliare il proprio bilancio non significa fare QE. Infatti la Fed fornirà solo la liquidità che il sistema richiede e necessita, non la liquidità in eccesso come ha fatto durante i tre round di QE. Ciò equivarrebbe a quello che la Fed ha sempre fatto storicamente, ad esempio tra il 1994 e il 2007, vale a dire far crescere il proprio bilancio per soddisfare le esigenze di un un’economia in crescita.
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Fig.1: i tassi di finanziamento US sono aumentati, invece di anticipare il taglio del costo del denaro da parte della Fed | Fig.2: la dimensione del Bilancio della FED in proporzione del PIL è diminuita nell’ultimo anno |
A cura di Teresa Sardena, Mediobanca SGR
LE PROSSIME DUE SETTIMANE: quali dati?
- Europa: i dati principali saranno quelli relativi all’inflazione, sia a livello di aggregato Area Euro che di singoli paesi.
- Stati Uniti: la settimana prossima sarà ricca di importanti dati in uscita. A partire sdalla pubblicazione dell’ISM, che sarà particolarmente importante data la debolezza di agosto, seguita dai beni durevoli e dal rapporto sul mercato del lavoro.
- Asia: in Cina saranno pubblicati gli indici PMI relativi al mese di settembre.
A cura della Funzione Asset Allocation
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