La settimana finanziaria
di Mediobanca S.p.A.IL PUNTO DELLA SETTIMANA: la riunione del FOMC di maggio riserva poche novità
- Come previsto, nella riunione di maggio il FOMC ha aumentato i tassi di interesse di 50pb e rilasciato i dettagli del suo piano di riduzione del bilancio che inizierà a giugno.
- Il presidente J. Powell ha sottolineato la necessità di normalizzare “rapidamente” la politica monetaria, poiché l’inflazione è troppo alta, e persistono rischi al rialzo (conflitto Russia-Ucraina e i nuovi lockdown in Cina) e un mercato del lavoro estremamente solido.
- È ragionevole aspettarsi un rialzo di 50 pb nelle due prossime riunioni, mentre un aumento di 75 pb non è attivamente considerato.
Poche novità riservate dalla conferenza stampa di maggio del FOMC, che ha confermato le attese di mercato, implementando un aumento del fed fund rate di 50pb (aumento votato all’unanimità) e annunciando i parametri del processo di riduzione del proprio bilancio. Questo processo inizierà il primo giugno ed è organizzato in due fasi: nei primi tre mesi i limiti mensili saranno 30 mld per i Treasury e 17,5 mld per i titoli delle agenzie; successivamente, tali limiti raggiungeranno 95 mld al mese, suddivisi rispettivamente in 60 mld e 35 mld per Treasury e MBS. Il governatore, J. Powell, pur sottolineando sensibilmente l’incertezza legata a queste stime, ha voluto ribadire che il piano di QT potrebbe equivalere ad una restrizione di un quarto di punto di rialzo dei tassi all’anno.
L’attenzione della FED è stata rivolta al rischio di inflazione ed a ribadire il suo impegno nel ripristinare la stabilità dei prezzi. La conferenza stampa è iniziata con un’insolita dichiarazione personale del Presidente J. Powell alla popolazione americana, secondo cui “l’inflazione è troppo alta”, ma la Fed possiede sia gli strumenti sia i mezzi per tenerla sotto controllo e si sta muovendo “rapidamente” per farlo e, se necessario, è pronta a riportare il tasso al suo livello neutrale. Tuttavia, la conferenza stampa ha assunto poi un tono relativamente dovish: J Powell ha escluso che un aumento di 75pb sia una mossa che la Fed stia “considerando attivamente”, mentre rialzi di 50 pb proseguiranno per almeno “un paio” meeting, prima di considerare un rallentamento a un ritmo di 25 pb per riunione. Questa precisazione ha allentato i timori degli investitori, legati a un percorso di inasprimento della politica monetaria più aggressivo, sebbene sia piuttosto insolito per un presidente della Fed escludere un’opzione di policy, specialmente in un momento in cui è così concentrato sull’inflazione e c’è così tanta incertezza. Contestualmente, ha affermato che il FOMC “non vede una spirale salari-prezzi”, e sottolineato che le aspettative di inflazione appaiono ancora “ben ancorate”. Ancor meno novità sono emerse dal comunicato stampa, che è cambiato poco rispetto alla versione di marzo, con una valutazione sempre positiva dello scenario economico, nonostante la contrazione dell’attività nel primo trimestre. Il testo sottolinea che la crescita di consumi e investimenti è rimasta “forte”, con un’espansione “solida” dell’occupazione e un calo “sostanziale” della disoccupazione. L’inflazione continua a essere definita “elevata” e legata a “squilibri fra domanda e offerta dovuti alla pandemia, a prezzi energetici più alti e a pressioni dei prezzi più diffuse”. L’invasione dell’Ucraina e gli eventi collegati aggiungono pressioni verso l’alto sull’inflazione e probabilmente peseranno sulla crescita. È stato però inserito un riferimento ai blocchi delle attività economiche legati al COVID in Cina, che probabilmente aggraveranno le interruzioni della catena di approvvigionamento e potrebbero pesare sull’inflazione più a lungo. |
Fig.1: L’attenzione della FED è stata rivolta al rischio di inflazione ed a ribadire il suo impegno nel ripristinare la stabilità dei prezzi
Fig.2: Le trimmed inflation lasciano sospeso quanto rapidamente e a quale livello scenderà l’inflazione e si rifletterà sia gli sviluppi dei beni di base che i servizi/salari Fig.3: L’espansione dell’occupazione è “solida” |
A cura di Teresa Sardena, Mediobanca SGR
SETTIMANA TRASCORSA
EUROPA: crescono i prezzi alla produzione nell’Area euro e continua a pesare su ordini e produzione industriale
ASIA: In Cina gli indici PMI hanno segnalato che l’attività economica si è ulteriormente contratta in aprile
USA: Il rapporto sul mercato del lavoro di aprile solido nel complesso, ma con un sorprendente calo nel tasso di partecipazione della forza lavoro
I MERCATI NEL MESE DI APRILE
Durante il mese di aprile tutte le principali attività finanziarie globali hanno riportato performance negative. L’aspetto che ha colpito di più è stata la intensità del movimento, che colloca così il mese appena concluso in un insieme molto ristretto di mesi eccezionali. Il mercato azionario (e il mercato del credito) scontano i numerosi timori legate alla revisione al ribasso sulla crescita globale e al rialzo sull’inflazione Il contesto geopolitico, la politica zero-Covid in Cina e le pressioni sui margini legate al rialzo dei prezzi alla produzione hanno spinto verso il basso i mercati azionari, nonostante una stagione degli utili soddisfacente.
LA PROSSIMA SETTIMANA: quali dati?
- Europa: In Germania verrà pubblicato il dato sull’indice Zew mentre in Italia e nell’Area Euro sarà pubblicato il dato sulla produzione industriale del mese di marzo.
- Stati Uniti: la settimana prossima sarà pubblicato il dato sull’inflazione, CPI, relativa al mese di aprile Completa il quadro l’indice dei prezzi alla produzione, le scorte all’ingrosso, l’indice di ottimismo delle piccole imprese e l’indice dell’Università del Michigan
- Asia: In Cina sarà la volta del dato sull’inflazione, dell’indice dei prezzi alla produzione e della bilancia commerciale in aprile. In Giappone verranno pubblicati i dati definitivi da Jibun Bank del PMI dei servizi e composito per il mese di aprile, oltre che il saldo della bilancia commerciale e delle partite correnti.
A cura della Funzione Asset Allocation
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