La settimana finanziaria
di RedazioneIL PUNTO DELLA SETTIMANA: la Fed annuncia il tapering e si aspetta un raffreddamento dell’inflazione solo verso la metà del 2022
- Durante il meeting di novembre il FOMC ha annunciato l’inizio del tapering ad un ritmo più veloce di quello del 2013-2014
- Lo stato di transitorietà dell’inflazione potrebbe durare più a lungo di quanto precedentemente previsto, ma J. Powell ha ribadito che i prezzi dovrebbero rallentare con il progressivo risolversi dei vincoli lato offerta
- I futuri rialzi dei tassi dipenderanno dal raggiungimento della massima occupazione, ma un’inflazione persistentemente più alta potrebbe influire sulla tempistica del primo rialzo del costo del denaro
Il FOMC ha annunciato l’inizio del tapering ad un ritmo più elevato in termini ammontare di quello del 2013-2014. Come atteso, durante il meeting di novembre il FOMC ha annunciato che a partire da questo mese inizierà a ridurre il ritmo degli acquisti di asset, portandoli a $70 miliardi di titoli di Stato (rispetto ai $80 miliardi mensili previsti fino a ottobre) e a $35 miliardi di MBS (dai $40 miliardi mensili previsti fino a ottobre), riducendo di $10 miliardi gli acquisti di titoli di Stato e di $5 miliardi gli acquisti di MBS. Questo è quanto è stato deciso per novembre e dicembre. Se lo scenario economico dovesse evolvere diversamente rispetto a quanto atteso, la Federal Reserve resta “pronta ad adeguare il ritmo” della riduzione (al rialzo o al ribasso). Invece, se l’economia si evolverà secondo le attese, il ritmo della riduzione degli acquisti resterà invariato e la Fed terminerà il processo di tapering entro la metà del 2022. Il ritmo di riduzione degli acquisti è, pertanto, più veloce di quello del 2013-14, quando la Fed ridusse al ritmo di $10 miliardi di dollari al mese. Questa maggior velocità è riconducibile alla rapida ripresa dell’economia US e ai veloci progressi verso gli obiettivi del FOMC. Inoltre, la maggior velocità di tapering tradisce una crescente preoccupazione della Fed che a fronte all’attuale aumento dell’inflazione preferisce recuperare velocemente un maggior “spazio di manovra”.
I rischi sull’inflazione sono ora rivolti verso l’alto. Durante la conferenza stampa J. Powell ha ammesso che parlare di inflazione come di un fenomeno “transitorio” potrebbe comportare, contrariamente dell’accezione tradizionale attribuita a tale aggettivo, il doversi riferire a un periodo potenzialmente lungo di inflazione elevata. Mentre lo scenario relativo alla crescita economia è rimasto ampiamente invariato rispetto al meeting di settembre, la Fed ha cambiato la valutazione dei rischi di inflazione, che sono ora sbilanciati verso una maggiore inflazione. In primo luogo, J. Powell ha spiegato che quando la Fed usa il termine transitorio, non intende “breve durata”, ma piuttosto un fenomeno che difficilmente si tradurrà in “un’inflazione persistentemente più alta”. In secondo luogo, ha ribadito che quello attuale è un fenomeno che non può essere affrontato con strumenti di politica monetaria: J. Powell ha dichiarato che “gli strumenti monetari non possono ridurre i vincoli all’offerta”, ma la Fed continua “a credere che la dinamica dell’economia si adeguerà agli attuali squilibri” e resta pronta ad agire se il rischio di inflazione si dovesse materializzare. Secondo la Fed l’inflazione calerà “a livelli molto più vicini all’obiettivo di lungo periodo”, probabilmente, tra il secondo e il terzo trimestre del 2022 con la progressiva riduzione delle strozzature che caratterizzano delle catene di approvvigionamento e il consolidamento della crescita dei posti di lavoro. Anche lo statement iniziale riporta un sottile cambiamento nel linguaggio sull’inflazione. Si è passati dal dire che l’inflazione è elevata “in gran parte a causa di fattori transitori” a dire che l’inflazione è elevata “in gran parte a causa di fattori che ci si aspetta siano transitori”. Sul fronte del mercato del lavoro il governatore Powell ha chiarito che il FOMC si rende conto che la massima occupazione attuale potrebbe essere diversa dalle condizioni pre-pandemiche e che la partecipazione della forza lavoro potrebbe rimanere depressa in parte per ragioni non economiche. Con queste parole, Powell ha anche chiarito che febbraio 2020 non sia un punto di riferimento appropriato per il raggiungimento della massima occupazione, questo commento potrebbe essere interpretato come una maggior probabilità attribuita da J. Powell ad un primo aumento del costo del denaro nel 2022.
Resta evidente la volontà di evitare qualunque taper tantrum. Per tutta la durata della conferenza stampa Powell ha ribadito che la decisione sul tapering resta disgiunta dalla decisione sull’aumento del costo del denaro (ancora inappropriata per un po’, dato che l’inflazione dovrebbe essere transitoria e il mercato del lavoro non è ancora prossimo alla piena occupazione). Il mercato non ha modificato le aspettative sul primo rialzo del costo del denaro e continua ad attendersi due rialzi nel 2022 e quattro ulteriori rialzi nel 2023 |
Fig.1: Break-even inflation sono vicine ai massimi da 20 anni
Fig.2: Negli USA tutte le misure di inflazione al consumo sono sopra al 2% Fig.3: Aspettative di mercato sulla futura traiettoria del Fed Fund Rate A cura di Teresa Sardena, Mediobanca SGR |
SETTIMANA TRASCORSA
EUROPA: gli indici PMI di ottobre confermano un rallentamento del momentum della crescita in T4
ASIA: il PMI dei servizi in Giappone torna sopra la soglia di espansione
USA: il report sul mercato del lavoro in ottobre si dimostra solido e lascia intravedere dati economici più solidi verso la fine dell’anno con la progressiva riapertura dell’economia e un miglioramento della situazione sulle catene di produzione e distribuzione
LA PROSSIMASETTIMANA: quali dati?
- Europa: in Germania sarà pubblicato l’indice ZEW relativo al mese di novembre e a scomposizione dell’indice dei prezzi al consumo del mese di ottobre.
- Stati Uniti: saranno pubblicati i dati sull’inflazione al consumo e alla produzione del mese di ottobre, il sentiment dei consumatori, e l’ottimismo delle piccole imprese
- Asia: in Cina saranno pubblicati relativi alla bilancia commerciale e alla moneta in circolazione relativi al mese di ottobre. il Giappone che pubblicherà il saldo della bilancia delle partite correnti, l’indice dei prezzi alla produzione, gli ordinativi di macchinari e il Leading Index.
A cura della Funzione Asset Allocation
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