A che punto sono Europa e Italia con gli Obiettivi dell’Agenda 2030
di Sabrina Lorenzoni - BioEcologa Green BloggerAsvis, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, ha pubblicato di recente il report “La situazione dell’Unione europea rispetto agli SDG’s”, mettendo a confronto i 27 Paesi dell’Unione in una prospettiva di 10 anni, per vedere a che punto siamo con gli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
Il dato comune a tutti è che la pandemia ha frenato i passi verso gli obiettivi da raggiungere. Se vogliamo passare subito al risultato finale, come si può leggere da un recente articolo su The Map Report, l’Italia è nel complesso penultima in Europa per 3 obiettivi in particolare:
- lavoro dignitoso e crescita economica;
- riduzione delle disuguaglianze;
- pace, giustizia e istituzioni solide.
Gli obiettivi dell’Agenda 2030 più collegati ai temi ambientali sono 8:
- sicurezza alimentare, nutrizione e agricoltura sostenibile, goal 2;
- acqua pulita e servizi igienico sanitari, goal 6;
- energia pulita e accessibile, goal 7;
- infrastrutture resilienti e innovazione, goal 9;
- città e comunità sostenibili, goal 11;
- consumo e produzione responsabili, goal 12;
- lotta contro il cambiamento climatico, goal 13;
- vita sulla Terra, goal 15.
Per l’agricoltura, l’Italia si posiziona al di sopra della media europea. In generale, in Europa, facciamo meno uso di pesticidi, c’è un miglioramento della redditività agricola, ma un aumento di utilizzo dei fertilizzanti. Il valore aggiunto del settore agricolo italiano è dato da un’ampia quota di coltivazioni biologiche.
Per l’obiettivo 6, Acqua pulita e servizi igienico-sanitari, in Europa peggiora l’indice di sfruttamento idrico, ma migliora il trattamento delle acque reflue.
I dati italiani ci posizionano molto al di sotto della media europea a causa della minore quota di acque reflue trattate e del maggior sfruttamento idrico: 15,6% rispetto alla media UE, pari a 8,4%.
In tema di energia pulita e accessibile, in Europa aumenta la produttività dell’energia e la quota di energia rinnovabile, ma siamo ancora distanti dall’obiettivo del 40%. La nostra nazione fa registrare dei miglioramenti in linea con quelli della media europea e una posizione discreta, grazie a una migliore intensità energetica erogata.
Imprese, innovazione e infrastrutture, obiettivo 9 dell’Agenda 2030: il report di Asvis ci dice che le emissioni del settore industriale e la quota di passeggeri del trasporto pubblico restano ai livelli del 2010. L’Italia sta migliorando, ma non a sufficienza. Gli svantaggi che registriamo sono dovuti al ritardo nella spesa per Ricerca e Sviluppo: 1,5% contro il 2,2% dell’Unione Europea.
Per l’obiettivo 11, città e comunità sostenibili, migliora in generale il dato sul sovraffollamento delle abitazioni, ma l’Italia si posiziona al di sotto della media europea.
Consumo e produzione responsabili sono il goal 11 dell’agenda 2030. In Europa aumentano le auto elettriche e il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani, ma peggiora nel complesso la produzione dei rifiuti stessi. L’Italia ha un andamento positivo superiore alla media europea, tanto che ci posizioniamo tra i migliori Paesi dell’Unione per un minor consumo di materia e un maggior tasso di circolarità della materia stessa.
Nella lotta contro il cambiamento climatico, goal 13, le emissioni di gas serra sono il principale indicatore per valutare il risultato complessivo di questo obiettivo e i dati sono molto altalenanti. L’Italia misura una variazione in linea con la media europea: -1,7 tonnellate pro capite in confronto a una media di -1,2.
Anche per quanto riguarda l’obiettivo 15, vita sulla Terra, l’Italia mostra dati in linea con la media europea. L’Europa vede aumentare il consumo di suolo, mentre migliora in generale la copertura forestale: dal 42,6% al 43,5%.