26 Maggio 2017

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto

La vittoria maledetta

La vittoria maledettaAhron Bregman

Einaudi

Prezzo – 33,00

Pagine – 346


Nella breve ma decisiva Guerra dei sei giorni del 1967, Israele, con una mossa che avrebbe modificato per sempre la mappa del Medio Oriente, ha conquistato la Cisgiordania, le Alture del Golan, la Striscia di Gaza e la Penisola del Sinai. La vittoria maledetta è la prima storia completa delle turbolente conseguenze di quella guerra: un’occupazione militare dei territori palestinesi che compie adesso cinquant’anni. Fondato su documenti tratti da fonti di alto livello finora inaccessibili, il libro offre una cronaca cruda e avvincente di come la promessa di Israele di una «occupazione leggera» rapidamente sia stata disattesa e di quali siano stati i tormentati tentativi diplomatici di concluderla. Bregman porta nuova luce sui momenti critici del processo di pace, conducendoci dietro le quinte delle decisioni che hanno determinato il destino dei Territori. Ci svela inoltre come siano state mancate opportunità cruciali di risolvere il conflitto e la fine dell’occupazione. Questa è la storia dell’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme, delle Alture del Golan, della Striscia di Gaza e della Penisola del Sinai a partire dalla schiacciante vittoria di Israele sulle forze congiunte dei suoi vicini Giordania, Siria ed Egitto nella Guerra dei sei giorni del 1967. Il Sinai fu gradualmente restituito all’Egitto tra il 1979 e il 1982, in seguito a un accordo di pace stipulato dopo la guerra, e nell’agosto 2005 Israele ritirò le proprie truppe e gli insediamenti anche dalla Striscia di Gaza. Un ritiro parziale dalla Cisgiordania è stato compiuto a piú riprese a partire dal 1993, risultato del tortuoso processo di pace di Oslo con i palestinesi. Tuttavia a oggi buona parte della Cisgiordania, la Gerusalemme Est araba e le Alture del Golan restano sotto stretto controllo israeliano. Il grande trionfo militare del 1967, apparso inizialmente come un momento benedetto nella storia di Israele, finí per rivelarsi una «vittoria maledetta». Dopo essersi appropriato di quelle terre, Israele le sottopose quasi tutte a un governo militare assicurando che avrebbe condotto un’occupazione sinceramente «illuminata». Tuttavia, come è ormai sempre piú chiaro agli occhi degli storici, un’occupazione illuminata è una contraddizione in termini; e con il passare del tempo l’occupazione di Israele si è rivelata pesantissima. Il filo rosso di questa intera vicenda storica, che potrebbe essere definito come la vera tragedia del conflitto arabo-israeliano, è l’ampia serie di opportunità per risolvere la situazione, che sono andate perdute.

 

Abbiamo bisogno di genitori autorevoli

abbiamo-bisogno-di-genitori-autorevoli-137415Matteo Lancini

Mondadori

Prezzo – 18,00

Pagine – 176


L’adolescenza è un periodo di sconvolgimenti fisici e di profonde rivoluzioni psichiche (a partire dal bisogno di sviluppare la propria identità) che finisce per stravolgere gli equilibri di tutta la famiglia. Una trasformazione che implica la ridefinizione, talvolta traumatica, dei ruoli non solo del ragazzo, ma anche dei suoi genitori. Gli adolescenti di oggi sono nati e cresciuti in un ambiente molto differente da quello dei loro padri e delle loro madri. È mutato lo scenario sociale in cui viviamo, ma è cambiato anche lo scenario privato: dalla famiglia delle regole si è passati a quella che promuove la creatività e la capacità relazionale dei figli, favorendo talvolta in loro il narcisismo e un’intrinseca fragilità, pur sotto i modi apparentemente spavaldi, sprezzanti e spregiudicati, e innescando una crisi adolescenziale di difficile soluzione. Ecco allora che i genitori spesso tentano di stabilire un tardivo «governo del no», rieditando modelli educativi che non condividono veramente. Se le punizioni, le botte, perfino le urla sono state bandite dal «galateo educativo» della nuova famiglia, non ha senso imporre i famosi «no che aiutano a crescere» proprio in questa delicata fase della vita. I divieti degli adulti vengono infatti vissuti dagli adolescenti come gesti sadici, ispirati dalla volontà di negare lo sviluppo, l’affermazione di sé e la capacità di decidere in autonomia. Il percorso di crescita si carica allora di tensioni nei ragazzi e di senso di delusione e di impotenza nei genitori, preoccupati da alcuni comportamenti, apparentemente ingiustificati: dall’insuccesso scolastico alla chiusura in se stessi, dall’uso di sostanze ai disturbi alimentari, dall’isolamento fisico nella propria stanza, come nei sempre più diffusi casi di ritiro sociale, all’ossessivo utilizzo di internet, blog o social network, fino ai gesti autolesivi. Forte della sua lunga esperienza a contatto con i ragazzi, Matteo Lancini traccia un quadro esaustivo dei problemi legati alle crisi adolescenziali e, grazie anche al racconto di casi esemplari, suggerisce a genitori, insegnanti e educatori come prestare ascolto alle esigenze e ai pensieri dei ragazzi senza pregiudizio, come favorire la loro autonomia e la loro responsabilità senza mai lasciarli soli davanti ai problemi, come intervenire in modo adeguato nelle situazioni più critiche. Perché se c’è qualcosa di cui gli adolescenti in crisi hanno davvero bisogno sono adulti autorevoli, insieme ai quali definire il loro progetto futuro.

 

Il nome del padre

Il nome del padreFlavio Villani

Neri Pozza

Prezzo – 17.00

Pagine – 320


Milano, 1972. Piazza Duca d’Aosta, immersa nella canicola di Ferragosto, è talmente vuota da ricordare un paesaggio di De Chirico quando nel deposito bagagli della Stazione Centrale viene rinvenuto, all’interno di una valigia, il cadavere fatto a pezzi di una donna. A indagare sull’omicidio è chiamato il giovane viceispettore Rocco Cavallo, alla sua prima indagine e ansioso di fare bella figura con i propri superiori. Il caso, tuttavia, appare subito di non facile soluzione: il caldo torrido ha anticipato il processo di decomposizione, rendendo impossibile l’identificazione del corpo. L’unico indizio per risalire all’identità della vittima è una piccola croce ortodossa trovata sul fondo della valigia, che potrebbe far pensare a una donna di origine slava. Per il commissario Naldini e per Ferretti della Buoncostume quella donna è certamente una prostituta e il delitto ha tutte le caratteristiche di una punizione esemplare, opera magari di qualche magnaccia particolarmente efferato. L’ipotesi appare ancora più realistica davanti alla scomparsa di una squillo molto conosciuta nell’ambiente, per il cui omicidio viene accusato Totò il Guercio, un magnaccia, appunto, noto in questura per la sua fedina penale tutt’altro che immacolata. Benché il commissario Vicedomini suggerisca un’altra pista, fondata sulla somiglianza tra l’omicidio della donna nella valigia e alcuni brutali delitti compiuti nella metà degli anni Quaranta da un assassino seriale fantasiosamente battezzato dalla stampa Macellaio della Martesana, il caso resta insoluto e consegnato ai polverosi archivi della cronaca nera. È soltanto con l’arrivo, anni dopo, della determinata viceispettrice Valeria Salemi che Rocco Cavallo, il «commissario Cavallo» disilluso dalla vita, ma animato sempre da un intenso desiderio di giustizia, deciderà di riaprire le indagini, questa volta più che mai determinato a trovare il vero responsabile di un omicidio che per trent’anni si è portato dentro come un’ossessione. Flavio Villani gioca su diversi livelli narrativi, consegnandoci un magnifico giallo d’atmosfera in cui l’irresolutezza del passato torna a tormentare il presente.

 

Attraverso la Francia senza dimenticare il Belgio

Attraverso la Francia senza dimenticare il BelgioRoberto Giardina

Bompiani

Prezzo – 28,00

Pagine – 416


Roberto Giardina è la guida che tutti vorremmo avere: non ci impone itinerari prefissati e tappe obbligate, ma crea continue suggestioni per viaggi personali. In effetti, più che il ruolo di guida gli si addice quello di compagno di viaggio ideale. Con tono piacevole, colto ma leggero e spesso divertito, ci dà una chiave d’accesso privilegiata alle terre di Francia e del Belgio, grazie alle tante storie che hanno contribuito a definire l’identità di questi luoghi. Storie vere o ricreate dal mito, dalla letteratura o dal cinema, che poi finiscono col diventare più vere della realtà. Il racconto di una vicenda storica, un quadro, un romanzo, un film, una canzone ci permette di stabilire un legame intimo con un luogo, un ponte tra presente e passato.
Un viaggio, tante possibilità. Partiamo dalla Costa Azzurra dei belli e dannati, dalla Provenza di Nostradamus, de Sade o van Gogh, per raggiungere Parigi sulle orme di Napoleone o sulla vecchia Rue Royale delle diligenze, ottime alternative alle autostrade che ci invitano ad abbandonare la fretta e gustare atmosfere di provincia. La Parigi attraverso cui ci accompagna Giardina pulsa della vita che si è svolta nelle sue strade, negli atelier, nei caffè, nei ristoranti, a teatro. La vedremo con altri occhi, così come vedremo in modo diverso i grandi palaces di Nizza, Biarritz o Cabourg, conoscendo gli amori e i destini di artisti e intellettuali, teste coronate e mondani che li hanno frequentati. Infine, non senza una certa sorpresa, potremo farci un’idea più precisa della realtà del Belgio attraverso le visioni surreali e perturbanti dei suoi tanti pittori di talento.
Accanto ai temi principali, brevi profili su argomenti insoliti, a cura di Paolo Mazzoni: informazioni pratiche necessarie alle visite e ancora altri consigli di viaggio a carattere culturale. Le illustrazioni di Alessandra Scandella traducono il testo in immagini dal fascino evocativo.

  

Ultra – La libertà è oltre il limite

Terzani-graglia-copertina-e1493804734352Michele Graglia e Folco Terzani

Sperling & Kupfer

Prezzo – 18,50

Pagine – 228


Michele ha una folgorante carriera da modello a Miami e New York, macchine sempre più grandi, tanti soldi per pagarsi ogni capriccio, feste tutte le sere, una moglie bellissima. E bellissimo è anche lui, tanto che Madonna lo ha soprannominato «The Abs», gli addominali. Però una sera si trova sul davanzale del suo appartamento al quindicesimo piano a chiedersi che farsene di tutto quel lusso e quegli eccessi. Se non è quella la sua strada, allora qual è? La risposta arriva come un colpo di fulmine,… nascosto dentro un libro: l’ultramaratona. Nel giro di un anno diventa uno dei campioni più forti al mondo, ma vincere per lui non conta. L’ultra è una sfida con se stessi, non con gli altri: correre per centinaia di chilometri, in tutte le condizioni atmosferiche, tra i ghiacci del Canada o con cinquanta gradi nella Valle della morte, spingendo il corpo e la mente oltre ogni limite immaginabile. Passo dopo passo, mentre le gambe cedono e i muscoli si disfano, nella solitudine di una corsa infinita, Michele vive gli opposti: la sua fragilità estrema di fronte alla natura e la forza della sua volontà, che si libra oltre la fisicità, per esplorare cosa c’è dopo la fatica e il dolore. In questo libro Folco Terzani racconta la straordinaria storia di un ragazzo che aveva tutto ma non era niente, e nel ritorno all’atto primordiale della corsa ha trovato la sua libertà, il suo coraggio, il suo essere più puro. Perché l’ultra «dopo un certo punto non è più una prestazione fisica. Assolutamente no. Nell’ultra vai a vedere l’anima».

 

Il senso della vita

Il senso della vitaIrvin D. Yalom

Neri Pozza

Prezzo – 17,00

Pagine – 304


«Ascoltate i vostri pazienti; lasciate che siano loro a insegnare a voi. Per diventare saggi dovete rimanere studenti». Queste parole di John Whitehorn, suo mentore negli anni giovanili trascorsi al Johns Hopkins Hospital di Baltimora, sono risuonate a lungo nella mente di Irvin D. Yalom. Ne ha, però, pienamente afferrato la verità soltanto quando, nel corso degli anni, si è imbattuto in alcuni casi clinici che si sono mostrati più rivelatori per lui – l’analista, il medico – che per il paziente in cura. Le sei storie contenute in questo volume narrano di questa scoperta. Toccano momenti cruciali dell’esistenza, come nel caso di Paula, una malata terminale che svela a Yalom come la paura sia soltanto uno dei tanti colori che illuminano il nostro lungo addio alla vita. Concernono i nodi fondamentali dello sviluppo e della formazione della personalità, come nel caso di Magnolia, una settantenne afroamericana che, confessando le proprie delusioni e il proprio passato di figlia abbandonata, offre all’autore l’occasione per riflettere sulla relazione con la propria madre; o come nel caso di Myrna, in cui il confronto con i rispettivi lutti genitoriali giunge, per paziente e medico, attraverso una vicendevole attrazione erotica. Riguardano i disturbi della sfera emotiva, come nella vicenda di Irene, un chirurgo intelligente e di successo, che si scopre incapace di superare la morte del marito utilizzando le sole armi del suo raziocinio.  Selezionando sei storie tra le tante affiorate nei suoi cinquant’anni di pratica analitica,
Yalom conduce il lettore lungo i sentieri delle emozioni umane, così come si rivelano nell’affascinante e complessa relazione tra paziente e psichiatra. E, attraverso una scrittura capace di affrontare con levità i temi del lutto, del dolore e della perdita, ma anche quelli del coraggio, della guarigione e dell’autoconsapevolezza, tesse, come Oliver Sacks, i labirintici fili della coscienza in un arazzo molto più ricco e solenne.