Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico
di Andrea ValiottoGLORIA AGLI EROI DEL MONDO DEI SOGNI
Il Saggiatore
Prezzo – 26,00
Pagine – 304
Lo sport più bello del mondo. Competizione, gloria, illusione, fallimento, speranza, ribaltamenti improvvisi del destino apparente. Emozioni compresse in novanta minuti, generate da un dribbling, da una parata salvifica, da un tunnel, da un passo di danza risolutivo davanti alla porta avversaria. C’è la vita intera a pulsare sul prato verde quando una partita di calcio ha inizio: la vita intera alleggerita dal dolore. Perché nel calcio, come in ogni mondo di sogno, può esistere sofferenza, forse patimento, ma mai dolore. Proprio come tutti i mondi di sogno, anche il calcio ha i suoi prìncipi eroi, i depositari dell’epica. Campioni resi mitici da vittorie indimenticabili, come Pelé o Maradona, o geni talentuosi allergici alla vittoria, ma capaci di sublimare se stessi in un gesto. Prìncipi visti alla tv mille volte, e mille volte attesi, ammirati, denigrati, imitati. Adoni e meno adoni, cecchini, gentiluomini, mediani, rari fuoriclasse. Come capitan Scirea, il Temistocle del calcio, a detta di tutti il giocatore più corretto e nobile che abbia mai fatto ingresso in uno stadio. O il portiere rumeno Ducadam, grande per spalle e per coraggio, che con una serie formidabile di parate ai rigori portò la Steaua Bucarest alla vittoria del titolo europeo. O come i cavalieri che fecero l’impresa, gli undici che tinsero di azzurro la notte di Berlino, nel 2006. Sono loro, da un secolo, a iniettare la magia dell’epica in chi li guarda da lontano. Sono loro a generare, per spirito di emulazione, aspiranti prìncipi molto più piccoli. Ragazzini di tutto il mondo che per strada, in un cortile chiuso tra quattro alveari o su una lingua di terra battuta, provano a ricreare le grandi sfide impresse nel loro cuore e nella loro mente. Sono loro a generare fortezze immaginarie, parchi giochi privati, l’isola che non c’è sotto casa. Sono loro a far sentire eroico anche un bambino di otto anni che costruisce uno stadio in miniatura in salotto, uno stadio completo in proporzione perfetta, spalti, pubblico, riflettori, porte pronte a gonfiarsi, tutto perché si possa, ancora una volta, accendere il massimo della fantasia. Dopo aver esplorato – attraverso una lingua che è sisma, sussulto e meraviglia – i volti e i luoghi di acciaio e di carbone dell’industria italiana, Giancarlo Liviano D’Arcangelo sceglie di leggere il mondo contemporaneo attraverso l’universo simbolico del calcio. In Gloria agli eroi del mondo di sogno, aneddoti intimi e ricordi personali si intrecciano a immagini iconiche che hanno fatto la storia d’Italia, per sempre impresse nella memoria popolare. Dalle prove iniziatiche al campetto della stazione alla corsa folle di Tardelli al Mondiale ’82, l’autore ci accompagna alla scoperta del calcio come universo mitico, fantasioso e carnevalesco, un vero mondo di sogno in cui tutto è possibile, e lo fa con ironia pungente e afflato lirico, fino all’interrogativo ultimo: il calcio resterà davvero sempre lo stesso, ovvero il regno del genio e dell’imprevisto? Il genio, il talento individuale, resteranno il fattore determinante anche in quello ubiquo e ipertecnologico di oggi? Oppure certe gesta appartengono ormai a un passato tanto mitico quanto remoto?
TOGLIAMO IL DISTURBO
Guanda
Prezzo – 12,00
Pagine – 288
«Questo libro è una battaglia, perché la cultura non abbandoni la nostra vita e prima di ogni altro luogo la nostra scuola, rendendo il futuro di tutti noi un deserto. È anche un atto di accusa alla mia generazione, che ha compiuto alcune scelte disastrose e non manifesta oggi il minimo pentimento.» Con queste parole Paola Mastrocola presentava un anno fa il suo libro, concepito e scritto come un attacco, appunto, ai vizi e ai ritardi dell’insegnamento nel nostro Paese, responsabili principali delle carenze culturali e linguistiche di cui soffrono i giovani ai giorni nostri. Ma Togliamo il disturbo assume in realtà un significato più vasto, cogliendo e illustrando una situazione diffusa: la caduta, in Italia e non solo, di quella cultura umanistica che ha formato innumerevoli generazioni. Per tali ragioni questo libro incisivo ha toccato la sensibilità di tanti lettori, e ha acceso un dibattito che è tutt’ora in corso.
PIPPO FAVA
Sperling & Kupfer
Prezzo – 17,50
Pagine – 280
Come si diventa un eroe? Giuseppe Fava, per tutti Pippo, nella sua vita non si deve essere mai posto questa domanda. Ma quando, giornalista e scrittore all’apice della fama, sceglie di tornare in Sicilia per raccontare la sua Catania, la semplice scelta di fare con passione il proprio mestiere diventa una sfida eroica, lanciata contro il sistema di potere mafioso che governa la città. Il Siciliano racconta questa sfida, portata avanti prima con l’esperienza del Giornale del Sud e poi con quella de I Siciliani, rivista senza soldi e senza padroni, che fin dal primo numero esprime una forza di denuncia travolgente e diventa in poco tempo un insuperato esempio di giornalismo antimafia. Pippo Fava pagherà con la vita, e il potere criminale cercherà di ucciderlo una seconda volta, seminando sospetti, calunnie e menzogne sulla sua morte. Troverà giustizia solo dieci anni dopo, quando l’antieroe che amava la vita e odiava Cosa nostra si sarà trasformato, suo malgrado, in un eroe. Il Siciliano ricostruisce gli ultimi anni della sua vita, raccontando la lotta, titanica e disperata, in nome della libertà di stampa, unica arma che, ieri come oggi, può cambiare la realtà.
SOTTO GLI ALBERI
Fazi editore
Prezzo – 17,00
Pagine – 238
Dick Dewy, figlio di un carrettiere e suonatore di violino, fa parte del coro della parrocchia di Mellstock, piccolo paesino immerso nella campagna inglese. Il giorno in cui il coro si esibisce alla scuola del paese, s’innamora a prima vista di Fancy Day, l’affascinante direttrice. Ma non è l’unico: dovrà infatti vedersela con numerosi altri pretendenti, fra i quali il nuovo vicario, il giovane e intraprendente Mr Maybold. Questi, oltretutto, animato da un desiderio di modernizzazione, è anche intenzionato a sostituire il vecchio coro e i suoi anziani membri con un organo meccanico. La battaglia per la sopravvivenza del coro sarà dura e costellata di peripezie. Ambientato in una splendida campagna inglese, Sotto gli alberi, dai toni allegri e idilliaci, è il più divertente tra i romanzi di Hardy e attinge con grande capacità affabulatoria alla migliore tradizione umoristica inglese. Tuttavia, la storia non manca di un retrogusto amaro, pervasa dalla consapevolezza di un mondo che, suo malgrado, sta diventando anacronistico. Scritto nel 1872 e periodicamente revisionato fino al 1912, il romanzo costituisce un importante passaggio all’interno dell’opera di Thomas Hardy, uno dei vertici assoluti della narrativa inglese, autore di classici intramontabili.
FA TROPPO FREDDO PER MORIRE
Einaudi
Prezzo – 18,50
Pagine – 336
C’è un uomo con un coltello piantato nel petto, dentro un locale a luci rosse di Torino. Fuori, un quartiere multietnico che assomiglia al mondo. A indagare sarà un investigatore destinato a lasciare il segno: Contrera, un adorabile sbruffone che nasconde dietro la battuta pronta i guai di una vita buttata all’aria con metodo. Il suo ufficio è in una lavanderia a gettoni. Tra poliziesco e commedia, Fa troppo freddo per morire è un crimedy senza molti paragoni, una miscela tutta nuova. Inizi a leggerlo e provi di tutto. Ridi, pensi, ti commuovi, segui l’indagine, poi le disavventure sentimentali del protagonista, fai insieme a lui il bilancio della tua vita, stai attento a un altro indizio. E alla fine – grazie alla qualità della scrittura – vorresti che il viaggio non fosse finito. Come può essere un quartiere di Torino che si chiama Barriera di Milano? Un avamposto verso il resto del mondo. Infatti, da roccaforte operaia si è trasformato in una babele multietnica. È qui, in una lavanderia a gettoni gestita da un magrebino, che Contrera riceve i suoi clienti. Accanto a un piccolo frigo pieno di birre che provvede a svuotare sistematicamente. I suoi quarant’anni li ha trascorsi quasi tutti per quelle strade. Faceva il poliziotto ma si è fatto cacciare per una brutta storia di droga, ora fa l’investigatore privato senza ufficio ma non senza fantasia. Ha una Panda Young da un quinto di secolo: e quello è «il rapporto piú duraturo che abbia mai avuto nella vita». La sua ex moglie lo detesta e la figlia adolescente si rifiuta di rivolgergli la parola. Ad amarlo restano giusto la sorella e i due nipoti, divertiti dalla sua eccentricità. Quando Mohamed, il proprietario della lavanderia, gli chiede di aiutare un ragazzo che si è indebitato con una banda di albanesi, Contrera non può certo tirarsi indietro. Ma come in ogni poliziesco che si rispetti, le cose sono molto piú complicate di quanto sembri a prima vista: e quando salta fuori il primo cadavere, Contrera capisce di essersi ficcato in un pasticcio nel quale finirà per rischiare non solo la pelle.