Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico
di Andrea ValiottoMarco Ferrante
Mondadori
Prezzo – 18,00
Pagine – 152
«Negli ultimi quattordici anni, prima in Fiat, poi in Chrysler e infine in Fca, Sergio è stato il miglior amministratore delegato che si potesse desiderare. È stato grazie al suo intelletto, alla sua perseveranza e alla sua leadership se siamo riusciti a salvare l’azienda. Saremo sempre grati a Sergio per i risultati che è riuscito a raggiungere e per aver reso possibile ciò che pareva impossibile.» Con queste parole John Elkann, presidente e principale azionista di Fca, ha annunciato ai dipendenti l’addio di Sergio Marchionne, pochi giorni prima della sua morte. Italiano d’origine e nordamericano di formazione, è stato un capo azienda di ampia visione, e tra i simboli manageriali di un’epoca, quella del capitalismo globale ai tempi della peggiore crisi economica dal 1929. Nominato nel 2004 al vertice della più grande azienda manifatturiera italiana sull’orlo della bancarotta, in tre anni ne mette in ordine i conti, grazie allo snellimento della struttura burocratica, all’accelerazione dei processi decisionali e ai nuovi modelli, a cominciare dalla nuova 500. Poi, di fronte alla Grande Recessione globale, che si intreccia alla crisi finanziaria, adotta un’imprevedibile strategia d’attacco: la Fiat entra nel capitale di Chrysler, dopo una serrata trattativa con l’azienda, il sindacato e soprattutto con l’amministrazione americana guidata da Barack Obama. Le sue iniziative imprenditoriali e il suo stile di lavoro e di leadership hanno suscitato passioni, diviso i media, anticipato la politica, irritato molti osservatori e spiazzato quei settori del sistema economico meno inclini alle scelte radicali. Ma chi è stato, in realtà, Sergio Marchionne? Quali sono le ragioni del suo successo e i risvolti più interessanti e paradigmatici della sua storia personale? Com’è riuscito a impressionare il competitivo mondo globale dell’auto e – in un orizzonte più circoscritto – a scuotere l’immobilismo delle relazioni industriali italiane? E quale eredità lascia alle nuove generazioni di manager? Alla fine dell’«era Marchionne», mentre sono ancora vive le polemiche tra sostenitori e detrattori, Marco Ferrante delinea un penetrante profilo della sua figura di leader solitario. E racconta, senza trascurare aneddoti di vita privata, il percorso biografico e professionale di una persona franca, molto abile nello sfruttare i riflettori del palcoscenico mediatico, e al tempo stesso inflessibile nel difendere la propria privacy, come ha fatto alla fine, nascondendo sino all’ultimo il dramma ineluttabile della sua battaglia fatale.
Alex Honnold
Bur
Prezzo – 13,00
Pagine – 272
Alex Honnold ha poco più di trent’anni ed è il miglior climber in “free solo” del mondo. Scala la roccia a mani nude, senza corde, chiodi o attrezzature di alcun tipo. Negli ultimi quarant’anni, solo una manciata di alpinisti ha spinto questa disciplina così al limite. La metà di loro è morta. Honnold ha aperto vie che prima erano ritenute inaccessibili e ha alzato l’asticella delle difficoltà a livelli mai visti. Dal celebre Half Dome nello Yosemite Park allo spaventoso El Sendero Luminoso in Messico, questo libro raccoglie alcuni dei più incredibili successi di arrampicata conseguiti da Honnold finora. Storie che fanno sudare le mani e tremare le ginocchia per le vertigini. Storie che, pagina dopo pagina, parete dopo parete, mostrano come – e perché – Alex fa quello che fa. Emozionante e profondo, Nel vuoto rivela la purezza di un uomo che vive in bilico sul crinale della vita e, guardando in faccia la morte, scala alla ricerca del senso ultimo dell’esistenza.
Maja Lunde
Marsilio
Prezzo – 18,00
Pagine – 346
Dopo una lunga serie di vagabondaggi in giro per il mondo, a quasi settant’anni Signe fa ritorno ai luoghi dell’infanzia, sulla costa occidentale della Norvegia, là dove il fiume incontra il fiordo e l’acqua della montagna diventa tutt’uno con quella del mare. È arrivata sulla sua Blå, la barca a vela che porta il nome del colore del ghiacciaio, ma si fermerà per poco, giusto il tempo di constatare quanto tutto sia cambiato e camminare per l’ultima volta sopra il “suo” ghiaccio. Presto salperà di nuovo l’ancora con un singolare carico a bordo. Vuole attraversare parte dell’Atlantico e raggiungere il litorale francese, dove spera di trovare l’uomo che amava. Ventiquattro anni dopo, la violenta siccità che flagella il Sud dell’Europa costringe la gente a migrare verso nord: le case sono vuote, i campi inariditi e non c’è più acqua per tutti. Ma per David, troppo giovane per sentirsi un buon padre, e la sua piccola Lou la speranza si riaccende quando, in un giardino bruciato dal sole, scoprono una vecchissima barca a vela. Una barca che ha custodito un carico singolare, molto prezioso. Nel suo illuminante romanzo, seconda parte di una tetralogia letteraria sul clima, Maja Lunde ci racconta dell’amore per i figli e della difficoltà di conciliare gli ideali con l’esperienza quotidiana, mettendo a nudo i disastrosi effetti che le nostre azioni possono avere sul pianeta. Ogni sua frase, solida e insieme emozionante, diventa un inno all’acqua, e di conseguenza alla vita.
Jean Rhys
Adelphi
Prezzo – 17,00
Pagine – 169
«Tristesse, che parola graziosa…». Nella Parigi degli anni Trenta, dove ogni alberghetto è uguale all’altro e ogni café può celare un nuovo, tormentoso incontro, una donna che scopre di non essere più giovane insegna a sé stessa l’arte del distacco. E Londra, dove presto dovrà tornare, non le riserva niente di meglio: «Perché non ti sei annegata nella Senna?» le domanda l’ultimo parente che sembrava disposto a occuparsi di lei. Per Sasha, ormai, si tratta solo di dimenticarsi «dei vicoli bui, dei fiumi bui, del dolore, della lotta», delle «voci che loro usano come pugnali». E quando i giorni e le notti si fanno ancora più solitari e desolati, c’è un unico modo per sopravvivere alla sua caparbia, febbrile perdizione: «Soprattutto non piangere in pubblico, e se possibile nemmeno in privato». Meglio tingersi subito i capelli di biondo cenere e correre all’appuntamento con quello strano gigolo dalla nazionalità indecifrabile e la lunga cicatrice che gli attraversa la gola.
IL POTERE DELLA CUCINA
Francesco Antinucci
Laterza
Prezzo – 10,00
Pagine – 160
Chi l’ha detto che in cucina si elaborano solo ricette? Nelle storie raccontate in questo libro la cucina è al centro di un gioco di cultura e di potere. Maestro Martino, Bartolomeo Scappi, François Vatel: tre cuochi – dell’Umanesimo, del Rinascimento e del Barocco – capaci di fare la storia del loro tempo. Percorrendo le loro vite scopriamo la cucina, il gusto, le ricette del tempo, ma anche i raffinati giochi di potere che, come accade ancora oggi, presero vita sulle tavole di allora. Tre vite a cento anni di distanza l’una dall’altra. Tre cuochi del passato i cui nomi sono così importanti da essere giunti fino a noi. Le loro storie, le loro ricette, i loro banchetti si intrecciano con le vicende cruciali di tre epoche dell’età moderna.