3 Maggio 2019

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto

Come muoiono le democrazie

Steven Levitsky e Danile Ziblatt

Laterza

Prezzo – 20,00

Pagine – 328

Ormai è raro che il potere venga conquistato attraverso un golpe militare o comunque con la forza. Quasi tutti i paesi tengono regolarmente elezioni. Le democrazie muoiono ancora, ma con altri mezzi. Dalla fine della Guerra Fredda a oggi, a determinare la morte di una democrazia non sono quasi mai generali e soldati, ma gli stessi governi eletti. Leader eletti hanno sovvertito le istituzioni democratiche in Venezuela, Georgia, Filippine, Nicaragua, Perù, Polonia, Russia, Sri Lanka, Turchia, Ucraina e Ungheria. Oggi il tracollo di una democrazia comincia nelle urne. Steven Levitsky e Daniel Ziblatt attraversano la storia recente per identificare i passaggi cruciali e le condizioni che si ripropongono, seppure in diverse declinazioni, ogni volta che una democrazia viene gradualmente trasformata in regime autoritario da un leader eletto Un processo messo in atto dall’interno delle istituzioni e con mezzi legali.

 

Leonardo Sc iascia scrittore editore ovvero La felicità di far libri

Salvatore Silvano Nigro

Sellerio

Prezzo – 16,00

Pagine – 340

Dopo sedici anni tornano in libreria, con il corredo di nuovi documenti, le istantanee critiche di Leonardo Sciascia editore in casa Sellerio: un libro di cronachette per bandelle, così esigue e così complete, oltre che di perentoria originalità, che convertono la forma inventiva e libera del saggio nei moduli strofici di essenziali biografie di libri o nella levità di racconti amabilmente eruditi. Sciascia ha reinventato gli spazi e la pratica del lavoro editoriale. Della costrizione esercitata dalla ristrettezza della pagina e dalla imprescindibile speditezza, ha fatto, senza forzature e senza sofferenze, le occasioni per una scrittura asciuttamente prensile e di grande estro nelle sue inconfondibili svoltature ritmiche. Un ritratto inedito di Sciascia editore si consegna quindi in questo libro, che i quadratini di copertina e le note editoriali dello scrittore raccoglie e distende come conversazione pubblica e privata insieme. Come nervatura di una biografia letteraria; se non di un’autobiografia disseminata nei libri che fecero la felicità di Sciascia lettore ed editore, e ricomposta in Catalogo e Biblioteca. Il fascino lento e la leggerezza strepitosa dell’erudizione seducono; e il lettore impegnano su «fatti diversi di storia letteraria e civile». In un altro modo può essere letto il libro. Come il racconto, per capitoli più o meno minimi, della storia di un’impresa editoriale inventata dalla letteratura di Sciascia, e che ora celebra se stessa nell’occasione congiunta del trentennale della morte dello scrittore e del cinquantesimo anniversario della casa editrice.

 

Cose più grandi di noi

Giorgio Scianna

Einaudi

Prezzo – 17,00

Pagine – 208

Iniziano gli anni Ottanta, l’aria sta cambiando: Milano lo sa, e lo sa bene anche Marghe, che quando esce dal carcere trova suo padre ad aspettarla. Come una bambina ubbidiente ha seguito il consiglio dell’avvocato, dissociandosi dal gruppo armato in cui si è trovata coinvolta quasi per caso. Ma la scarcerazione non è una liberazione: pur di uscire ha tradito tutti – compreso il suo Pietro, di cui ha perso le tracce – e ora non sa più chi è. E così, agli arresti domiciliari, scruta la casa di fronte, dove l’altra metà della sua famiglia continua a vivere. Questo libro è rivolto a chi, come Marghe, si avventura nell’impresa terribile e bellissima di trovare il proprio posto nel mondo. O a chi pensa di averlo già trovato. A Milano si respira un’aria feroce. Le Brigate Rosse stanno perdendo la loro battaglia contro lo Stato, e proprio per questo il cono d’ombra della violenza può raggiungere chiunque. Lo sa bene Marghe, che a diciotto anni esce dal carcere e trova suo padre ad aspettarla. Ha dovuto parlare, raccontare ai giudici quel poco che sapeva per ottenere gli arresti domiciliari che sconterà in un trilocale proprio davanti a casa. Affacciandosi alla finestra, Marghe intravede la tavola apparecchiata, la madre e la sorella che abitano la vita di tutti i giorni, e soprattutto Martino – lo stralunato fratello di quattordici anni – che, in un modo inaspettato e pericoloso, la tiene in contatto con il mondo esterno. Perché da sola con il padre nel nuovo appartamento, Marghe scopre di essere ancora prigioniera. Delle tre stanze che segnano il suo perimetro di libertà, di un conflitto con la madre che gli altri non capiscono, ma soprattutto di se stessa. Perché Marghe, travolta da cose più grandi di lei, ora ha addosso il marchio della traditrice. Giorgio Scianna torna a raccontare l’adolescenza come l’età più rivoluzionaria della vita. Questa volta il suo sguardo si concentra sul momento cruciale degli anni di piombo e sulla storia di una famiglia messa di fronte alla prova più dura.

 

Ho ballato di tutto

Paolo Butturini

Albatros

Prezzo – 13,40

Pagine – 160

Anacleto è un giornalista di un quotidiano romano che viene inviato a Verona, città dove ha vissuto a lungo e nella quale ha mosso i primi passi di cronista, per indagare su un possibile scandalo. Una storia simile gli capitò tanti anni prima, così Anacleto si trova ad investigare fra omicidi del passato e enigmi del presente, svelando il volto sconosciuto della città scaligera, un universo in cui danzano nostalgici del Duce, politicanti senza scrupoli, poliziotti onesti e corrotti, giornalisti e poteri più o meno forti. Un noir padano nell’eldorado del nordest, venato di ironia e di empatia per i perdenti. Con un intervento di Giovanni Bianconi.

 

Il castello dell’arsenico e altri racconti

Georges Simenon

Adelphi

Prezzo – 12,00

Pagine – 189

Alle cinque ero là, come gli altri giorni… Stavo mandando giù un sandwich, e intanto mi guardavo intorno distrattamente… E a un tratto ho notato una donna che mi osservava sorridendo… «Non sono un dongiovanni, mi creda… Mi è sempre bastata mia moglie… «Ma quella lì… Mi sono subito chiesto che ci facesse in un locale così popolare… Le capita di andare al cinema, no?… Ha presente le dive americane, le vamp, come le chiamano?… «Be’, dottore, avevo davanti agli occhi una vamp!…».