26 Febbraio 2016

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto

 

Ponzio Pilato

Aldo Schiavone

Einaudi

Prezzo – 22

Pagine – 184


La vicenda del prefetto romano di Giudea raccontata in un grande libro di storia. Da duemila anni Pilato è una figura di intersezione fra la memoria e la storia, come Romolo o Giovanna d’Arco. Con la stessa felicità di scrittura e la stessa capacità di parlare a un pubblico ampio dimostrata in Spartaco, Aldo Schiavone costruisce qui un magistrale ritratto del prefetto di Giudea ripercorrendo gli eventi che portarono alla morte di Gesú, culmine della narrazione cristiana e punto di contatto fra ricordo evangelico e storia imperiale. Con appassionato rigore, e in serrato dialogo con le fonti, Schiavone non si prefigge alcun intento teologico o politico, ma solo quello di risolvere un enigma, descrivendo e spiegando quel che potrebbe essere accaduto.

 

battaglia_benevento.jpgLa battaglia di Benevento

Paolo Grillo

Salerno editrice

Prezzo – 12

Pagine – 136


La battaglia di Benevento del 1266 è comunemente presentata come una sorta di malvagio scherzo del destino ai danni di Manfredi, il figlio dell’imperatore Federico II, che venne sconfitto dalle forze di Carlo d’Angiò, al quale riuscì in tal modo di impadronirsi del Regno di Sicilia. A partire dalla narrazione “guelfa” degli eventi, che spiegava la clamorosa quanto imprevista vittoria di Carlo con la sacralità della sua missione, voluta dal Papa e benedetta da Dio, ha replicato una versione “ghibellina”, appoggiata dall’autorità dantesca, con l’immagine del Manfredi «biondo, bello e di gentile aspetto», che vedeva nella corruzione e nel tradimento dei nobili il motivo della sconfitta dello svevo. Si tratta però di un’immagine deformata che queste pagine vogliono correggere, restituendo tutta la complessità di una vicenda impossibile da ridurre alle letture nazionaliste/regionaliste o clericali/anticlericali del secolo passato.

 

lo_sgardo_della_farfalla-1.jpgLo sguardo della farfalla

Mario Baudino

Bompiani

Prezzo – 17

Pagine – 240


La vita è piuttosto eccitante per Demi, Duccio e Matteo, librai di un paese di montagna del Piemonte. Ma lo diventa ancor di più quando ricevono l’incarico di valutare un’immensa biblioteca ereditata in modo alquanto misterioso da un professore universitario. A procurar loro un’avventura degna di un romanzo gotico – la villa sembrerebbe infestata da un fantasma – sono i misteri che affiorano durante il lavoro: la scomparsa di un libro dal titolo ambiguo, le indagini di una giornalista d’assalto, la curiosità sospetta di un’imprevedibile cliente. In una caccia al tesoro che si consuma tra le pagine di libri antichi e fra le cronache del presente e del passato, Mario Baudino intreccia una trama piena di colpi di scena, dove i tre improbabili investigatori verranno a capo di un lontano segreto legato agli anni di piombo. Ma come spesso accade, i segreti possono essere un po’ beffardi…

 

il_caso_caravaggio.jpgIl caso Caravaggio

Daniel Silva

Neri Pozza

Prezzo – 18

Pagine – 464


Nell’angusta stanza senza finestre in cui è trattenuto, il mercante d’arte Julian Isherwood sa di essere nei guai fino al collo. Se non fosse certo di essere innocente, la versione dei fatti che ha fornito quando i carabinieri di Como lo hanno trovato accanto a un cadavere «letteralmente fatto a pezzi» sembrerebbe ridicola persino a lui. Lo vogliono incastrare, è chiaro. E chi può farlo, se non quell’«odioso, pingue» collega che risponde al nome di Oliver Dimbley? «Discreto come il fischio di un treno a mezzanotte», Dimbley lo ha avvicinato in un pub di Londra, gli ha offerto di comprare la sua galleria d’arte di Mason’s Yard (come faceva a sapere dei suoi conti in rosso e della sua crescente «passione per l’alcol»?) e lo ha spedito sul lago di Como, nella lussuosa villa di Jack Bradshaw, collezionista che, guarda caso, Julian ha trovato cadavere, riverso in un lago di sangue. Per fortuna il generale Cesare Ferrari del Nucleo Artistico di Roma, che ne ha viste troppe per fidarsi di un caso all’apparenza così semplice, ha pensato bene di rivolgersi a Gabriel Allon, ex agente del Mossad. Amico di vecchia data di Isherwood, Allon accorre subito sulle sponde del lago e non impiega molto a scoprire che la vittima era a capo di un’organizzazione che comprava quadri rubati per poi rivenderli a un facoltoso e anonimo «appassionato d’arte». Un vasto traffico illegale di capolavori della pittura, tra i quali l’inestimabile opera di Caravaggio scomparsa da Palermo nel 1969: la «Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi». Dai boulevard di Parigi ai covi criminali di Marsiglia, dalle coste selvagge della Corsica ai caveaux di Ginevra e di una minuscola banca in Austria, Allon non risparmia luoghi e persone pur di arrivare a scagionare l’improvvido amico. Dopo il successo de La ragazza inglese, Daniel Silva torna con un altro episodio della serie di Gabriel Allon, «uno degli eroi più affascinanti che il genere thriller abbia mai prodotto» (Philadelphia Inquirer). Un romanzo che mostra tutta la straordinaria abilità dell’autore nell’unire personaggi memorabili, imprevedibili colpi di scena e ambientazioni mozzafiato.

 

montecristo.jpgMontecristo

Martin Suter

Sellerio

Prezzo – 16

Pagine – 296


Jonas Brand è un videoreporter con aspirazioni da regista, e sogna di girare un film che chiama Montecristo, una storia di tradimenti, inganni e vendette. Un giorno, mentre viaggia sull’Intercity per Basilea, il treno si blocca in una galleria. Un passeggero è caduto dal convoglio ed è morto sui binari. Brand scende dal vagone, afferra la telecamera e si mette al lavoro. Registra gli eventi, riprende i dettagli, intervista i possibili testimoni, forse quel materiale un giorno gli sarà utile. Anche se i suicidi sulle linee ferroviarie, piuttosto frequenti, non fanno notizia. Trascorre qualche mese, e quell’evento sembra un lontano ricordo. Brand ha incontrato Marina Ruiz, un’affascinante svizzera dai tratti asiatici che lavora per un’agenzia organizzatrice di eventi, e la loro relazione è sul punto di diventare una storia d’amore. Una strana coincidenza acuisce la curiosità di Jonas: due banconote da cento franchi svizzeri hanno lo stesso numero di serie. Nonostante sia tecnicamente impossibile, per la banca sono entrambe autentiche. L’ambiguità delle circostanze inquieta il videoreporter, che decide di investigare e coinvolgere l’amico Max, giornalista economico in declino. È questa la porta d’ingresso in un mondo nuovo, quello dell’oligarchia delle banche svizzere, del sistema finanziario internazionale, pronto a tutto, pur di preservare i propri privilegi. Come ha scritto Alain Claude Sulzer, «Suter ha creato un teatro dell’intrigo ricco di personaggi e di grande autenticità». La drammatica e coinvolgente vicenda di Jonas Brand, raccontata con un tono imperturbabile, da thriller distaccato e pieno di humour nero, tra alta finanza e banche globali, produttori cinematografici e televisioni, inchieste e minacce, dà forma a un romanzo che scruta nell’ambizione e nel desiderio senza limiti e indaga con competenza il mistero del grande capitale, delle immense ricchezze, del potere che mette a nudo la debolezza e la responsabilità di ognuno di noi.