11 Marzo 2016

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto

 

Purity

Jonathan Franzen

Einaudi

Prezzo – 22

Pagine – 642


Troppe responsabilità gravano sulle giovani spalle di Purity Tyler, per tutti Pip: un debito universitario di centotrentamila dollari che il suo pessimo lavoro da promotrice telefonica non potrà mai ripagare, una madre lunatica, ipocondriaca e del tutto priva di senso pratico, e nessun padre con cui condividere i due carichi. L’incontro fortuito con una bellissima e indecifrabile attivista tedesca nella casa di Oakland che Pip occupa con altri squatter le offre un’inattesa possibilità di fuggire da tutto questo: uno stage (retribuito!) presso la sede sudamericana del Sunlight Project, l’organizzazione clandestina che divulga via rete notizie riservate sui traffici di mezzo mondo. Accettando, Purity potrà contribuire alla pulizia del pianeta gettando luce sui misteri dei potenti, e allo stesso tempo, perché no, carpire informazioni sull’identità di suo padre, che la madre si rifiuta da sempre di rivelare, per indurlo a metter mano al portafogli. E poi potrà conoscere il mitico Andreas Wolf, ispiratore e leader carismatico del Progetto.

 

niente_di_nuovo_sul_fronte_occidentale.jpgNiente di nuovo sul fronte occidentale

Erich Maria Remarque

Neri Pozza

Prezzo – 12

Pagine – 208


Kantorek è il professore di Bäumer, Kropp, Müller e Leer, diciottenni tedeschi quando la voce dei cannoni della Grande Guerra tuona già da un capo all’altro dell’Europa. Ometto severo, vestito di grigio, con un muso da topo, dovrebbe essere una guida all’età virile, al mondo del lavoro, alla cultura e al progresso. Nelle ore di ginnastica, invece, fulmina i ragazzi con lo sguardo e tiene così tanti discorsi sulla patria in pericolo e sulla grandezza del servire lo Stato che l’intera classe, sotto la sua guida, si reca compatta al comando di presidio ad arruolarsi come volontari. Una volta al fronte, gli allievi di Kantorek – da Albert Kropp, il più intelligente della scuola a Paul Bäumer, il poeta che vorrebbe scrivere drammi – non tardano a capire di non essere affatto «la gioventù di ferro» chiamata a difendere la Germania in pericolo. La scoperta che il terrore della morte è più forte della grandezza del servire lo Stato li sorprende il giorno in cui, durante un assalto, Josef Behm – un ragazzotto grasso e tranquillo della scuola, arruolatosi per non rendersi ridicolo –, viene colpito agli occhi e, impazzito dal dolore, vaga tra le trincee prima di essere abbattuto a fucilate. Nel breve volgere di qualche mese, i ragazzi di Kantorek si sentiranno «gente vecchia», spettri, privati non soltanto della gioventù ma di ogni radice, sogno, speranza.

  

animali_e_no.jpgAnimali e no

Umberto Pasti

Bompiani

Prezzo – 17

Pagine – 160


Un piccolo aspide dalle guance morbide come quelle di un bebè, nascosto nella tasca di una giacca; le rane, le salamandre e i tritoni di un fiume salvati da una morte atroce; una sacra famiglia di cani randagi osservati con stupore affettuoso da un convinto gattofilo; una tenia sbarazzina come la Lolita di Nabokov, una mantide religiosa ubriacona, e anche un gruppo di Narcisi che parlano e cantano l’antica lingua ebrea del Nord Africa, un accampamento di Iris-guerrieri di un’audacia e di una bellezza terrificanti. Questi sono solo alcuni degli eroi che popolano il Marocco magico di Umberto Pasti, raccontato con la libertà e la grazia di un poeta.

 

i_personaggi_del_teatro_di_shakespeare.jpgI personaggi del teatro di Shakespeare

William Hazlitt

Sellerio

Prezzo – 18

Pagine 320


Se c’è qualcosa che possa indurci a leggere un ulteriore commento a Shakespeare, è che sia preceduto dal nome di Hazlitt. Con questo tema trito e ritrito egli ci ha sorpreso, e ci ha sorpreso felicemente. Egli è un critico brillante, epigrammatico, originale, paradossale e suggestivo, ancor più che preciso, luminoso e profondo. In termini di puro e semplice divertimento, è il miglior commentatore che abbia mai scritto in inglese» (Edgar Allan Poe). Hazlitt può essere considerato il più «europeo» tra gli intellettuali inglesi della sua epoca, vale a dire non ristretto in una esclusiva insularità. Era un bonapartista giacobino, amico della Francia rivoluzionaria, ed ebbe rapporti letterari con l’Italia. La sua opera principale, I personaggi del teatro di Shakespeare del 1817, per la prima volta qui tradotto in italiano, viene unanimemente ritenuto un classico intramontabile. Legge tutti i drammi attraverso l’analisi minuta dei diversi personaggi del grande poeta, e cita Pope: «I suoi personaggi sono a tal punto la Natura stessa, che è una specie di oltraggio definirli con sufficienza copie di Essa». E in questo senso è stato considerato alla base della tendenza critica del cosiddetto «Character Criticism». Però, nel titolo inglese, la parola chiave «character» può essere riferita, non solo ai personaggi, ma anche al carattere generale dei singoli drammi. Per cui, oltre che fungere da guida di utilità imprescindibile a capire le psicologie, il libro è soprattutto un fondamentale contributo ai più generali studi shakespeariani. Lo stile, la verve, la straordinaria personalità dell’autore, ne fanno infine un saggio di bella lettura, persuasivo ed elegante. È stato causa di un’implacabile polemica, riaccesasi ad ogni passaggio delicato della storia inglese, dai tempi della Restaurazione seguita alla caduta di Napoleone (che fece di Hazlitt politicamente un emarginato) fino agli anni recenti del post-thatcherismo. La contesa è sulla tendenza conservatrice del grande drammaturgo: «Shakespeare – scrive Hazlitt – sembra avere un debole per il versante dispotico»; e sulla natura in sé aristocratica della poesia: «la causa del popolo, in effetti, si presta poco a fare da argomento alla poesia». Un tema tanto scottante intorno al Bardo delle lettere inglesi da consentire di definire questo «un libro sedizioso» (così ampiamente illustra, nella sua ricca Nota sulla fortuna «politica» di Hazlitt, Alfonso Geraci).

 

la_luna_e_dei_lupi.jpgLa luna è dei lupi

Giuseppe Festa

Salani

Prezzo – 14,90

Pagine – 256


Ruscelli dipinti d’argento dalla luna, nastri di profumi colorati tesi sui prati, sagome di cervi come macchie di buio su una tela d’ombra. E un’oscura minaccia oltre il confine. Questo è il mondo di Rio, un lupo dei Monti Sibillini. A lui è affidata la sopravvivenza del suo branco piegato dalla fame e dalla scarsità di nuove nascite, costretto ad affrontare un lungo viaggio nei meandri di una natura da scoprire e difendere, nell’eterno conflitto con un nemico che ora ha le fattezze di un branco antagonista, ora quelle dell’uomo e dei suoi cani. L’entrata in scena di Greta e Lorenzo, due giovani ricercatori, darà il via a una catena di eventi imprevedibili. Tra le meraviglie della natura selvaggia e le insidie del mondo degli uomini, l’emozionante viaggio di un branco alla ricerca della libertà. Una trama che si trasforma in un sorprendente gioco di specchi, dove ogni lettore ha la possibilità di osservare la natura degli animali e la società degli uomini dal punto di vista dei lupi. Una storia che diventa metafora della condizione umana, tra conflitti e amicizia, istinto e ragione, pregiudizi e accettazione del diverso. ‘Chissà se anche gli uomini pregano’ si chiede a un tratto Lama, una femmina del branco, contemplando la luna. Perché i lupi pregano.