25 Marzo 2016

Proposte di lettura da parte di un bibliofilo cronico

di Andrea Valiotto

 

Bancarotta

Joseph E. Stiglitz

Einaudi

Prezzo – 15,50

Pagine – 464


Nello scatenarsi della crisi economica globale di questi anni, Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’Economia nel 2001, ha trovato conferma di molti degli avvertimenti che per decenni ha rivolto alle istituzioni, ai politici e ai colleghi economisti. Fino a poco tempo fa il mercato globale era considerato immune da instabilità e perfettamente in grado di gestire qualunque rischio finanziario. Tuttavia, la politica sbagliata del governo americano e il comportamento senza scrupoli di privati e di intere banche e società finanziarie hanno determinato la crisi del credito, che dagli Stati Uniti, attraverso i canali della finanza globale, si è rapidamente estesa ovunque, spedendo le economie di tutto il mondo in caduta libera. Con questa analisi sferzante Stiglitz interviene nel dibattito internazionale che si è aperto non solo sugli errori del governo americano, ma anche sulla solidità del sistema finanziario globale, e sulla stabilità stessa del capitalismo come forma di organizzazione dell’economia.

 

 

contro_l_antimafia.jpgContro l’antimafia

Di Girolamo Giacomo

Il Saggiatore

Prezzo – 17

Pagine – 243


Matteo Messina Denaro, l’invisibile, è il più potente boss di Cosa nostra ancora in libertà. È a lui che dalla radio della sua città, Marsala, si rivolge ogni giorno Giacomo Di Girolamo nella trasmissione Dove sei, Matteo?, ed è a lui che si rivolge in questo libro: stavolta, però, con un’agguerrita lettera di resa.

Di Girolamo non ha mai avuto paura di schierarsi dalla parte di chi si oppone alla mafia. Ma adesso è proprio quella parte che gli fa paura. Ha ancora senso l’antimafia, per come è oggi? Ha avuto grandi meriti, ma a un certo punto è accaduto qualcosa. Si è ridotta alla reiterazione di riti e mitologie, di gesti e simboli svuotati di significato. In questo circuito autoreferenziale, che mette in mostra le sue icone – il prete coraggioso, il giornalista minacciato, il magistrato scortato – e non aiuta a cogliere le complesse trasformazioni del fenomeno mafioso, si insinuano impostori e speculatori. Intorno all’antimafia ci sono piccoli e grandi affari, dai finanziamenti pubblici ai «progetti per la legalità» alla gestione dei beni confiscati, e accanto ai tanti in buona fede c’è chi ne approfitta per arricchirsi, per fare carriera o per consolidare il proprio potere, in nome di un bene supremo che assolve tutto e tutti.

Non è più questione di «professionisti dell’antimafia»: oggi comanda un’oligarchia dell’antimafia, e chiunque osi metterla in discussione viene accusato di complicità. Di Girolamo scrive allora a Matteo Messina Denaro. Scrivere al grande antagonista, al più cattivo dei cattivi, è come guardarsi allo specchio: ne emerge, riflessa, l’immagine di una generazione disorientata, che assiste inerme alla sconfitta di un intero movimento, alla banalità seriosa e inconcludente delle lezioni di legalità a scuola, alle derive di un giornalismo più impegnato a frequentare le stanze del potere, politico o giudiziario, che a raccontare il territorio.

Contro l’antimafia è un libro iconoclasta, amaro, che coltiva l’atrocità del dubbio e giunge a una conclusione: per resistere alle mafie serve ripartire da zero, abbandonando la militanza settaria per abbracciare gli strumenti della cultura, della complessità, dell’onestà intellettuale, dell’impegno e della fatica.

 

 

il_libro_di_aron.jpgIl libro di Aron

Jim Shepard

Bompiani

Prezzo – 17

Pagine – 208


Aron è un ragazzo ebreo che, alle soglie della Seconda guerra mondiale, cerca di sopravvivere con mille espedienti nel ghetto di Varsavia. Con l’arrivo dei tedeschi, la vita diventa ancora più difficile, così è costretto a improvvisarsi contrabbandiere per aiutare la famiglia, una prova non facile dovendo evitare i ricatti continui della polizia, quella ebrea, quella polacca, quella tedesca, senza contare la Gestapo. Quando Aron perde tutti gli affetti, il dottor Janusz Korczak, direttore dell’orfanotrofio del ghetto, si prende cura di lui e diventa l’unico rifugio in quell’inferno. Jim Shepard racconta dal punto di vista di un ragazzino una delle storie più tragiche, ipnotiche e al tempo stesso di ispirazione mai scritte.

 

 

la_vita__meravigliosa_se_bevi_buon_vino-1.jpgLa vita è meravigliosa se bevi buon vino

Roberto Cipresso e Giovanni Negri

Piemme

Prezzo – 19,50

Pagine – 602


Se in ogni tempo e in ogni luogo la civiltà è cominciata con una vigna, è perché niente è vivo più del vino. Il vino comprende, sogna, ricorda, progetta. E racconta. Di piccoli casolari nel Chianti e di moderne Babele come New York e Parigi. Di come mille status symbol non valgano un omino novantenne di Montalcino che sa dire di ogni bicchiere da quale vigneto proviene. Di come, dalla Roma dei Cesari a oggi, il vino si sia fatto persuasione, politica, persino religione. Di come uomo e vino abbiano imparato ad addomesticarsi a vicenda, anche grazie a un maledetto ragno. Ogni vino ha una storia, fatta spesso di racconti e aneddoti tanto straordinari da sembrare impossibili, una storia che rende ciascun vino unico e adatto a un particolare momento dell’esistenza o della giornata. Chissà che non sia proprio questa la più autentica e appropriata Guida dei vini: i corretti abbinamenti non solo al cibo, ma alla vita stessa, alle sue emozioni e sensazioni. Un viaggio nella storia e nella filosofia del vino e della vite, dedicato a quanti hanno compreso che non si beve per dimenticare, ma per ricordare.

 

 

la_pecora_di_pasqua.jpgLa pecora di Pasqua

Simonetta Agnello Hornby e Chiara Agnello

Slow food

Prezzo – 5,90

Pagine – 48


Nella “Piccola Biblioteca di Cucina Letteraria” il legame fra cucina e letteratura diventa l’occasione per la migliore divagazione narrativa: la scrittura come tramite per la poeticità di un piatto, un cibo, una preparazione. I più grandi scrittori, poeti e accademici italiani offriranno la loro penna per celebrare la nostra cucina. Questi autori onorano un piatto con una narrazione, un resoconto, un aneddoto, una storia o novella, o anche una manciata di versi: l’esiguo spazio di ventiquattro cartelle per poter mettere da parte la propria fama, lasciando la gloria al cibo che più li appassiona.