Presentato alla Camera il Disegno di Legge in materia di lavoro
di Redazione Scarica in PDFIn data 6 novembre 2023 è stato presentato alla Camera il Disegno di Legge in materia di lavoro già in precedenza approvato dal Consiglio dei Ministri in data 1° maggio 2023.
Sono molteplici le materie trattate nel testo, a partire dalle misure di contrasto delle forme di caporalato tramite l’istituzione di un Sistema informativo, e passando tra gli altri alle modifiche del D.Lgs. n. 81/2008 in tema di sicurezza, alla sospensione della fruizione della cassa integrazione in ipotesi di svolgimento in costanza di periodo di prestazioni lavorative, al periodo di prova nei rapporti a tempo determinato, ai termini di espletamento delle comunicazioni di lavoro agile, alle modifiche in tema di risoluzione del rapporto in ipotesi di assenze ingiustificate da parte dei lavoratori, ad interventi in materia di pagamenti dilazionati di debiti contributivi nei confronti di Inps e Inail.
Particolarmente attese, anche per quanto concerne la rilevanza le previsioni riguardanti determinate materie.
In ambito di sospensione dei trattamenti di cassa integrazione, viene universalmente previsto dall’articolo 3 del Disegno di Legge il decadimento del sostegno al reddito in presenza di prestazioni di lavoro subordinato, ovvero autonomo, in concomitanza delle giornate di effettivo svolgimento, con annesso obbligo in capo al lavoratore di comunicare alla sede territoriale Inps l’esecuzione di tali attività.
Per quanto concerne il periodo di prova, viene novellato l’articolo 7, D.Lgs. n. 104/2022, con previsione di particolari criteri di ampiezza in ipotesi di rapporti a tempo determinato.
L’articolo 9 introduce il concetto normativo di dimissioni di fatto, al ricorrere dell’assenza ingiustificata dei lavoratori che si protrae per un arco temporale sancito dalla contrattazione collettiva, ed in ogni caso non superiore a 5 giorni.
Per quanto concerne, invece, i debiti con Inps e Inail, viene prevista la possibilità, a decorrere dal 1° gennaio 2025, di prevedere pagamenti rateali fino a 60 rate per gli importi che non siano già stati affidati all’Agenzia per la Riscossione.