PNRR e Gender Policies Report 2022: sulla carta bello, dubbi sull’esecuzione
di Giulia Bezzi - CEO di SeoSpirito e Founder Progetto Le ROSA Scarica in PDFEccomi qui, di ritorno da voi, per un nuovo focus sul gender gap e, questa volta, parliamo di PNRR e il Gender Policies Report 2022, pubblicato dall’Inapp (Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) che si esprime sulle criticità strutturali per le pari opportunità, mostrando quanto l’Italia debba ancora trovare la quadra.
Parte entusiasmante è legata alla disamina dei fondi del PNRR che dovrebbero servire a strutturare una riforma efficace per la partecipazione delle donne alla vita lavorativa e, di conseguenza, economica.
“L’azione del PNRR in relazione agli obiettivi di parità di genere è pertanto volta ad agire sulle distorsioni che generano una situazione di svantaggio per la popolazione femminile e a promuoverne la partecipazione, creando e garantendo la permanenza di condizioni di sistema che consentano la piena ed equa partecipazione di donne e uomini”.
Decisamente incredibile, tranne leggere poco sotto:
“In generale, le perplessità sull’impatto che il PNRR potrebbe avere sulle criticità di genere sono legate anche alle questioni concernenti la sua misurazione, laddove l’assenza di missioni e misure specificamente dedicate rende complesso analizzarne in modo realistico e puntuale gli effetti. In tal senso, ancor di più la prospettiva di una riduzione efficace e in un periodo relativamente breve dell’insieme delle criticità di genere che segnano il sistema italiano appare critica, se di tali criticità si considerano la storicità, il radicamento e l’estensione”.
In poche parole, visto come siamo stati scarsi anche prima della presenza del PNRR, visto che non abbiamo creato un reale sistema di misurazione di ciò che dovrebbe venir portato a termine, stiamo buttando soldi ai servizi sanitari (non posso essere sboccata), continuando a mantenere l’inesorabile gap bello solido.
Del resto, per poter ricevere soldi bisogna partecipare a Bandi di attuazione del PNRR, che devono essere progettati dai Comuni, i quali faticano perché le tempistiche sono strette e i bandi sono molteplici. E, in Italia, già dimostriamo scarsa capacità di spesa dei fondi strutturali europei; oltre ad erogare questo denaro a babbo morto, pensando che chi richiede questi soldi possa, nel frattempo, fare da Banca allo Stato stesso. Tant’è che si stima già uno scostamento tra ciò che dovevamo spendere e ciò che, realmente, abbiamo speso.
Che cosa possiamo fare concretamente? Non moltissimo, ma possiamo essere proattive nella scoperta di bandi, per esempio, attivando Google Alert, servizio interessante di Google che ci avvisa quando online appaiono notizie inerenti l’argomento che a noi interessa. Per esempio, io ho creato le regole “bandi finanziamento veneto” e “bandi finanziamento imprese femminili” così da poter rimanere informata. Provare per credere.