Pensioni e donne: nemmeno qui ci siamo
di Giulia Bezzi - CEO di SeoSpirito e Founder Progetto Le ROSAEccoci qui, oggi si parla di pensioni, con lungimiranza, effettivamente, serve pensare al domani. E che belle scoperte continuiamo a fare in merito.
Dall’Osservatorio dei Diritti, nel 2020 la pensione media della donna è di 1.033 €/mese e quella dell’uomo 1.498 €/mese. Quasi un terzo in meno. Nel primo semestre del 2021, il gap è passato da 465 € a 498 € medi al mese. E lo sapete che le tabelle dei coefficienti delle pensioni sono diverse tra uomini e donne? Del resto, 60 anni fa a chi importava del guadagno di una donna?!
Differenze salariali, segregazione occupazionale e frammentazione delle carriere le prime cause, dice Olivia Bonardi, docente di Diritto del lavoro alla Statale di Milano.
Già, aggiungerei anche che siamo in un periodo particolare: pare che tutte le donne d’Italia debbano diventare grandi imprenditrici e occupare le poltrone di qualsiasi CdA.
Il focus si è spostato sulle donne al potere, ne parlavo nel mio articolo sull’attenzione che si sta avendo nei confronti del sesso femminile: si parla troppo spesso di chi sta in alto, difficile sentire parlare di microimprese (imprenditrici anch’esse, vero?) o di professioniste.
Il WeWorld, il 4 marzo, ci diceva che una donna su due ha visto peggiorare la propria condizione economica. Il 38% delle donne dichiarava di non poter sostenere una spesa imprevista, quota che sale al 46% tra le madri con figli.
Certo, tendenze e non verità assoluta, ma le statistiche a questo servono. Si parla di incentivi all’occupazione femminile come se fosse un argomento nuovo, ma ci sono nata sentendo queste parole e, dopo il COVID, eccoci qui.
Avere lavoro a singhiozzo ora, essere costrette ai part-time, aprirsi una partita Iva per sentirsi occupate e non mangiarci, lasciare il lavoro per assistere bambini e genitori anziani è la realtà della quasi totalità delle donne. Le imprenditrici, nel 2019, erano solo il 22% e, parliamoci chiaro, non è che si navighi in acque calme. Con un panorama di questo tipo, non c’è da preoccuparsi della pensione di oggi, c’è da preoccuparsi per il domani: se ora siamo messe così, domani, con gli strascichi del COVID, quando e come e se andremo in pensione?