Lavoro e ambiente: le priorità dei giovani. E giustizia climatica
di Sabrina Lorenzoni - BioEcologa Green BloggerIl tema dell’ambiente quanto viene percepito come importante dai giovani? Durante il mese di settembre ho cercato di approfondire questa domanda anche in vista delle imminenti elezioni politiche italiane.
Cnc Media e IlSole24Ore hanno realizzato un sondaggio su Instagram, che ha coinvolto oltre 20.000 giovani tra i 18 e i 34 anni.
In questo post non parlo di politica, ma do solo un dato iniziale a tale proposito.
Secondo il sondaggio, la fiducia nella politica sembra essere ai minimi storici tra gli under 35, tanto che solo l’1% degli intervistati dichiara di “avere molta fiducia nella politica” e oltre il 90% pensa che “i politici non conoscono i problemi che affliggono le nuove generazioni”. Nonostante questi dati, oltre il 75% dei giovani andrà a votare, mentre il restante 25% dichiara che sta ancora valutando.
I giovani hanno le idee molto più chiare su quali siano le priorità da affrontare. Alla domanda “qual è il tema più importante che la politica dovrebbe affrontare?” Hanno risposto: lavoro (46%) e ambiente (28%). Ecco, dunque, che l’ambiente ha una forte priorità per i giovani, ma non solo per loro.
Numerosi sono gli articoli che hanno messo a confronto i diversi programmi elettorali analizzando i temi dell’ambiente più urgenti: energia, cambiamenti climatici, siccità, migrazioni climatiche.
Molto interessante anche il lavoro svolto dai giovani di Italian Climate Network. Hanno realizzato un sondaggio da proporre a chi ha tra i 18 e i 30 anni a proposito del Loss and Damage: i finanziamenti da stanziare per riparare i danni della crisi climatica, in particolare quelli che i cambiamenti climatici stanno provocando nei Paesi più vulnerabili.
Nel questionario si chiedono idee, opinioni e consigli da inoltrare al Governo su cosa i giovani vedono come importante per convivere con il clima che cambia. Tra le domande proposte, si legge parte della lettera di una giovane ambasciatrice per il clima.
Elizabeth Wathuti ha 27 anni, vive in Kenya e ha fondato la Green Generation Iniziative per far crescere tra i giovani l’amore per la natura e l’attenzione per l’ambiente che ci circonda.
Elizabeth esorta i Governi di tutto il mondo ad affrontare la sfida climatica con compassione e coraggio. L’aumento della temperatura globale, come stabilito nell’Accordo di Parigi del 2015, dovrà restare entro 1,5°C.
Un punto fondamentale del suo messaggio: mettere l’accento sul fatto che sono le popolazioni che hanno inquinato meno quelle che pagano e pagheranno il prezzo più alto. Nel continente africano si stanno già affrontando gravi crisi ambientali e alimentari. La siccità si aggiunge a tutto questo: persone e animali muoiono di fame, bambine e ragazze costrette a lasciare la scuola, ecosistemi naturali che si trasformano da fonti di vita a punto di non ritorno.
Sono le storie che Elizabeth ascolta ogni giorno a farla riflettere e lottare per un mondo migliore per tutti gli esseri viventi. Gli stessi racconti del suo popolo la spingono a chiedere alla prossima COP27 finanziamenti per riparare le perdite dovute al cambiamento climatico.
Ma quello che più preme a Elizabeth e a tutti noi è la giustizia. La giustizia climatica: “fiducia e solidarietà per la comunità globale, per risolvere insieme le crisi della natura e del clima”.
Cosa significa giustizia climatica? Leggi il glossario ambientale scritto da Michela Poles, divulgatrice ambientale, ufficio stampa e copywriter e contributor del blog LeROSA.