Italia ed Europa difficilmente raggiungeranno gli Obiettivi dell’Agenda 2030
di Sabrina Lorenzoni - BioEcologa Green Blogger Scarica in PDFLo scorso mese di ottobre è stato presentato l’ottavo rapporto Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, dal titolo “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. Attraverso questa pubblicazione annuale e l’analisi dei dati, si fa il punto sull’avanzamento del nostro Paese verso la realizzazione dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
In un’intervista al Sole 24 Ore, il Presidente dell’Asvis, Enrico Giovannini, ha definito così la situazione italiana: “l’Italia è fuori linea rispetto al conseguimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. Per sei obiettivi la situazione è peggiorata, per tre è stabile e per otto si registrano miglioramenti contenuti”.
I parametri che riguardano l’ambiente indicano una grave carenza soprattutto per gli ecosistemi terrestri e marini che registrano un degrado continuo. Inoltre, le aree marine e terrestri protette sono ancora troppo poche se vogliamo raggiungere gli obiettivi previsti del 30% entro il 2030.
A questo dato si aggiunge un 42% di perdite d’acqua dai sistemi idrici; anche per le energie rinnovabili non ci si muove alla velocità prevista e il dato numerico ci dice che sono solo il 19,2% del totale.
Non solo i dati ambientali, ma anche quelli sociali non sono buoni. Le condizioni delle famiglie italiane risultano peggiorate: dal 2015 al 2011 le famiglie in povertà assoluta sono aumentate dal 6,1% al 7,5%.
La spesa pubblica per la sanità e l’istruzione continuano ad essere inferiori rispetto alla media europea. I dati riportati dall’articolo del Sole 24 Ore indicano un abbandono scolastico all’11,5% e una disoccupazione giovanile al 23,7%.
L’Obiettivo 12, che prevede di garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, registra un miglioramento. Questo risultato è dovuto al fatto che molte imprese italiane, il 70%, hanno scelto la direzione della sostenibilità perché hanno capito che è la direzione giusta da seguire. Ora occorre far muovere verso questa stessa strada anche il restante 30%.
Secondo il report Asvis, l’Italia non ha scelto in modo convinto e deciso di realizzare gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Forse è questa mancanza di convinzione a farci muovere troppo lentamente, quando invece serve accelerare.
Le proposte che Asvis ha fatto all’interno del report sono definite trasformative e prevedono un piano nazionale integrato energia-clima e uno per l’adattamento ai cambiamenti climatici.
C’è anche la proposta di istituire, come segno simbolico, una Giornata Nazionale della Sostenibilità il 22 febbraio dedicata ai diritti delle future generazioni.
Se l’Italia è indietro, anche gli altri Paesi europei non sono affatto sulla buona strada. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha parlato di un 12% di Paesi sulla buona strada, un 50% circa fuori strada e un 30% in condizioni peggiori rispetto al 2015.
Per l’ambiente sembra ormai quasi impossibile restare al di sotto di un grado e mezzo di aumento della temperatura globale: i dati dicono che lo raggiungeremo nel 2034.