Investire nel nostro Pianeta: Giornata della Terra 2023
di Sabrina Lorenzoni - BioEcologa Green Blogger Scarica in PDFQuest’anno la Giornata Internazionale della Terra compie cinquantatré anni. Nasce ufficialmente il 22 aprile 1970, un giorno e un mese dopo l’equinozio di primavera.
In quegli Anni Sessanta nei quali ci si ritrova ad affrontare le prime grandi catastrofi ambientali e proprio in quelle occasioni si comincia a capire che del nostro Pianeta, degli esseri umani e di tutte le altre specie viventi occorre prendersi cura.
Il libro della biologa Rachel Carson, Silent Spring, primavera silenziosa, è una prima denuncia di diverse forme di inquinamento ambientale che nascono in quel periodo. Parte da una considerazione drammatica: non si sente più il canto degli uccelli perché i pesticidi e altre sostanze della nascente industria chimica stanno rovinando l’ecosistema naturale.
E poi arriva il 1969. I primi uomini nello spazio e sulla Luna ci inviano un’immagine meravigliosa della nostra Terra come mai l’avevamo vista fino ad allora. Nello stesso periodo l’America deve fare i conti con il disastro della Union Oil che resta tuttora uno tra più gravi al mondo.
Il 1969 è l’anno delle rivolte studentesche universitarie e proprio in quei giorni, tra le proteste per la guerra del Vietnam, una voce, forse un po’ fuori dal coro, comincia ad urlare che occorre conservare la natura, le risorse naturali e proteggere l’ambiente, senza inquinare.
L’attivista per la pace John McConnell si fa portavoce di quei movimenti studenteschi e propone all’UNESCO di dedicare una giornata alla Terra: l’assemblea si teneva proprio a San Francisco, non lontano dalle spiagge di Santa Barbara e dal disastro della Union Oil.
Oggi, dopo oltre cinquant’anni dalla prima Giornata della Terra, si alza ancora più forte che mai il grido per salvare noi stessi e tutto il Pianeta. A partire da quella data, ogni anno il sito Earth Day International propone un tema sul quale discutere e agire.
Per il 2023 il tema è Invest In Our Planet, investire nel nostro Pianeta, e saranno oltre 190 i Paesi al mondo che dedicheranno una giornata o un’intera settimana alla Terra.
I modi per investire nel Pianeta sono numerosi: per questo motivo, l’Earth Day pone l’accento su tre azioni in particolare.
La prima è costruire la nostra casa comune. Abbiamo un ecosistema da ricostruire, guidati dai temi chiave della sostenibilità e dell’economia circolare. Oltre che cittadini, siamo consumatori sempre più consapevoli e saranno proprio le nostre scelte d’acquisto a realizzare il mondo nuovo che stiamo immaginando.
Un aiuto ci viene dalle nuove generazioni e da chi, da anni, porta avanti questo concetto di essere sempre più consum-attori, cittadini consapevoli del cambiamento climatico e ambientale.
La seconda azione è costruire un futuro equo. Per un futuro equo occorre una riflessione sul denaro e sui cambiamenti climatici. Continuare sulla strada dei combustibili fossili non è la via giusta da seguire. Il sito Earth Day stima che i lavori del settore green porteranno grandi vantaggi alla collettività, ma anche a livello personale, con guadagni più alti della media a patto di investire sempre più nelle energie rinnovabili.
Collegata a questa seconda azione c’è la terza: costruire un’economia sana. Per questo le aziende hanno una guida da seguire, quella degli standard ESG, Environment Social Governance. La sostenibilità è la chiave per il futuro delle imprese, dei cittadini, della collettività.
Un’economia circolare e sostenibile da tutti i punti di vista, ecologico, economico, etico e sociale è l’unica azione da intraprendere tutti insieme per il futuro nostro e della Terra. In due parole: transizione ecologica. Per saperne di più sulla transizione ecologica ti suggerisco la lettura di questo post sul blog de LeROSA.