Inps: possibile il riscatto periodi non contribuiti nel biennio 2024 – 2025
di Redazione Scarica in PDFLa Legge 30 dicembre 2023, n. 213, di Bilancio per l’anno 2024, ai commi compresi tra il 126 ed il 130 dell’articolo 1, ha introdotto in via sperimentale una forma di riscatto, a richiesta (che può essere avanzata dall’assicurato, così come dai superstiti e dai parenti entro il secondo grado) dei periodi non coperti da contribuzione, accessibile nel biennio 2024 – 2025.
Tale facoltà è riconosciuta sia per la gestione lavoro dipendente, tanto per quelle speciali autonomi, così come per la Gestione separata.
Requisito essenziale per l’accesso è l’assenza di contribuzione in periodi anteriori alla data del 31 dicembre 1995; la sopravvenienza di tale condizione è motivo di decadenza della richiesta di riscatto.
Per quanto concerne il periodo massimo che può essere riscattato, lo stesso è pari a cinque anni.
Il finanziamento del riscatto in trattazione può avvenire anche mediante destinazione di eventuali premi di risultato da parte del datore di lavoro.
Se effettuato dall’assicurato, il versamento può essere previsto in unica soluzione, ovvero in forma rateale per un massimo di 120 rate, il cui importo unitario in ogni caso non può essere inferiore a 30 euro.
Il pagamento rateale non è ammesso laddove i contributi da riscatto debbano essere utilizzati in maniera immediata per il concreto riconoscimento del trattamento pensionistico.
Alla data di saldo dell’onere, l’Inps provvede all’accredito della contribuzione.