Quanto incide l’informatica nella nostra professione?
di Roberto LucariniQuando uno decide che, da grande, vorrebbe fare il commercialista o il consulente del lavoro, pensa subito a una formazione fatta, essenzialmente, di materie giuridico-aziendaliste. Così, pian piano, cerca di ottenere una laurea in economia o in giurisprudenza. Nessuno gli dice, però, che potrebbe tornargli utile, a latere, almeno una triennale in informatica. Non ci credete? Seguitemi un attimo …
È indubbio che oramai, nella nostra professione, senza l’uso del PC non andiamo da nessuna parte. Per quanto riguarda poi l’elaborazione dei vari dati, pur con sacrificio economico, si riescono a trovare dei buoni prodotti software che ci semplificano un po’ la vita. Tutta roba più o meno standardizzata, fatta ad hoc per un utente medio che non mastica quotidianamente problemi informatici.
Ma provate a pensare di avventurarvi nel mare magnum degli applicativi forniti dai vari Enti: parlo sia delle applicazioni on line, dove si lavora “in diretta” sul sito, sia di quelle “off line”, che si scaricano sul nostro amato PC per potervi lavorare, spedendo poi il file ottenuto. Sarete andati certamente in casa Inps, Inail, Agenzia Entrate o Registro Imprese; dunque non venite a raccontarmi che non vi è mai successo, in questi casi, di maledire tutti quanti, voi stessi per primi per aver scelto questo lavoro. Se così fosse chiudete pure il blog e arrivederci; siete dei grandi! Altrimenti, se potete, arrivate in fondo.
Qualche punto, tra i molti critici che si possono rilevare.
Il linguaggio. Questa gente utilizza un linguaggio che noi, non informatici fino a prova contraria, dovremmo essere in grado, sempre secondo loro, di comprendere. Parole inglesi che, se anche tradotte, poco avrebbero da dirci.
Un esempio, per spiegarmi, relativo a una cosa a me accaduta nello scorso fine settimana. Prodotto Digiweb (Inps) per domande Cigd e Cigs. La vecchia versione, ovviamente, non gira sul mio PC perché ho installato Windows 7. Bene, disinstallo la vecchia Digiweb e installo l’ultima versione; questa finalmente parte, ma quando inserisco, all’inizio, la matricola Inps aziendale, si pianta e mi propone una filza di errori che, tra numeri e parole sconosciute, non riesco a capire. Provo su altri PC in studio; risultato identico (ed intanto è passato già un bel po’ di tempo). Alla fine mi arrendo: riesumo il mio vecchio PC (da tempo in archivio a riposare in pace), lo accendo, e faccio il tutto con la vecchia versione. Quindi scrivo all’assistenza, il cui indirizzo email trovo sul manuale presente sul sito Inps, facendo presente la cosa e chiedendo come poter risolvere (allegando foto del testo incomprensibile). Risposta, testuale: “Potrebbe essere dovuto alla mancanza di privilegi di scrittura sulla directory di installazione del programma”. A commento, adesso, mi sarebbe servita una emoticon con una faccina ad “Urlo di Munch”… Ma che state dicendo? Che cosa sono i “privilegi di scrittura”?
Ma via, facciamo i seri. Già ci inondate di leggi, circolari, messaggi, note; risparmiateci almeno l’informatichese. Posso forse capirvi se mi parlate di carenza o di giustificato motivo, ma che ne so io di “privilegi di scrittura”?
E poi Java; la conoscete vero la c.d. macchina virtuale? Come no … Provate allora a giocare a ping pong, proprio con Java, tra Agenzia Entrate e Registro Imprese (Telemaco), è un’esperienza elettrizzante, ve la consiglio.
Mettiamo che voi abbiate sul PC la versione Java che sta bene al Registro Imprese, dato che facendo una Comunica, o un invio di bilancio, vi hanno chiesto di aggiornarla. Poi andate su Entratel, scaricate un programma di controllo per files da inviare (dichiarativi, 770, etc …) e tutto si blocca. Non va bene la versione Java, disinstallare e installare quella che ti dicono loro. Non vuoi farlo? Pazienza, non controlli e non invii le dichiarazioni. Se ti adegui e poi torni su Telemaco, ti segnalano subito che hai una versione obsoleta e che dovresti aggiornarla. Se non lo fai qui sono più magnanimi; ti fanno andare avanti, ma ogni tanto ti salta tutto e devi rientrare, specie quando metti le firme digitali. Se non praticate sport, quindi, questo potrebbe fare per voi.
Vi sono molti altri casi che, per ragioni di spazio e per il vostro bene, vado ad omettere. Certo; una maggiore attenzione all’utente, nel rapportarsi con lui in termini semplici, e una vera sinergia tra i vari Enti non guasterebbero. Ma che ci volete fare, siamo in Italia e questo è quanto.