Impatti payroll e assegno unico e universale: l’importanza della comunicazione
di Cristian ValsiglioTramite il D.Lgs. 230/2021, pubblicato nella G.U. n. 309/2021, è stato istituito l’assegno unico e universale per i figli a carico, in attuazione della delega fiscale approvata con L. 46/2021. L’Inps, con messaggio n. 4748/2021, ha prontamente commentato la predetta disposizione e ha diramato iniziali Faq, che sono state aggiornate da ultimo il 1° febbraio 2022. La modifica nella gestione payroll del personale dipendente è assai rilevante: l’assegno unico diminuisce il netto in busta paga. Infatti, l’assegno unico sostituisce, a decorrere dal 1° marzo 2022, gli importi sia degli Anf sia delle detrazioni per figli a carico fino ai 21 anni.
Il quadro normativo di carattere fiscale derivante dalla riforma fiscale e dagli interventi della Legge di Bilancio 2022, riduzione delle aliquote e degli scaglioni e rimodulazione delle detrazioni di produzione reddito, che potrebbero aumentare il netto in busta paga sono compensate da altre misure, quali l’abrogazione dell’ulteriore detrazione, la riduzione del trattamento integrativo per redditi sopra i 15.000 euro annui e l’eliminazione degli Anf e delle detrazioni per figli a carico. La speranza di un netto maggiore potrebbe, pertanto, essere una mera illusione, anche se compensata dall’erogazione dell’assegno unico di competenza diretta da parte dell’Inps. Le misure non incidono sul costo del lavoro, fatti salvi i casi, tra l’altro sempre sconsigliabili, di contrattazione della retribuzione netta: in questo caso l’eventuale riduzione del netto potrebbe generare maggiori costi per le imprese.
L’assegno unico può essere richiesto da tutti i soggetti con figli a carico ed è liquidato direttamente dall’Inps sul conto corrente indicato in fase di domanda. L’importo è variabile a seconda della tipologia di figlio a carico e dell’Isee familiare, anche se l’importo base dell’assegno unico spetta anche a fronte di Isee molto alti. L’aspetto comunicativo sarà molto importante. Infatti, i dipendenti devono essere a conoscenza che, a decorrere da marzo 2022, le cose cambieranno e che sarà necessaria apposita domanda, da effettuare direttamente sul sito istituzionale Inps, tramite il Call center dell’Istituto o tramite un patronato. Non comunicare un’epocale rivoluzione come quella che vivremo da marzo, e scoprire che il netto in busta paga è diminuito per assenza di detrazioni per figli a carico e Anf, potrebbe portare molta insoddisfazione, effetti sulle prestazioni lavorative e un aumento inutile di domande sull’elaborazione del prospetto paga. Meglio evitare ed essere chiari in anticipo.
Segnaliamo ai lettori che è possibile inviare i propri commenti tramite il form sottostante.
Centro Studi Lavoro e Previdenza – Euroconference ti consiglia:
8 Febbraio 2022 a 10:36
Stimatissimo Collega, esprimo un personale commento
fatti salvi i casi, tra l’altro sempre sconsigliabili, di contrattazione della retribuzione netta: in questo caso l’eventuale riduzione del netto potrebbe generare maggiori costi per le imprese.
Come non essere d’accordo ma purtroppo prassi assolutamente in uso e adesso spiegarlo ai datori diventa “complicato” se poi aggiungiamo che per alcune aziende i costi aumenteranno anche per l’introduzione del FIS/CIGS abbiamo completato il quadro.
L’aspetto comunicativo sarà molto importante. Infatti, i dipendenti devono essere a conoscenza che, a decorrere da marzo 2022, le cose cambieranno e che sarà necessaria apposita domanda ………………..
e un aumento inutile di domande sull’elaborazione del prospetto paga.
In verità, a seguito di sintetica comunicazione alle aziende ( con invito all’affissione in bacheca e/o consegna a mano ai lavoratori) con le novità da gennaio e in particolare da marzo 2022 oggi 8/2 H 10,36 già ricevute diverse telefonate a seguito delle prime elaborazioni gennaio x cambio aliquote e scaglioni figuriamoci a marzo ….. aiuto.
Ho proposto ad alcune aziende “dimenzionate” di fare un incontro con rsu per spiegare la cosa sto aspettando risposta.
Ai posteri ecc..ecc…