11 Marzo 2021

Evasione a schema libero

di Elena Valcarenghi

Ben trovati tutti. Dopo l’intero anno trascorso alle prese con il virus e le sue conseguenze, che al momento paiono non essere né risolte, né in via di estinzione, trovandomi in zona con colore rafforzato che tende al peggioramento, ho vissuto attimi di sconforto e avuto la necessità di evadere con pensieri altri e diversi, che mi portassero non importa dove, purché lontano da un delirante e ormai insopportabile quotidiano divenuto una prigione. Insomma, è scattato l’allarme, devo correre ai ripari prima di dare i numeri.

Sono presuntuosa se penso che altri siano nella stessa situazione e che condividere possa in qualche modo aiutare? Se state leggendo, conoscete la risposta che mi sono data.

Spengo i notiziari, evito i programmi di confronto, lì non trovo soluzioni, troppe lamentele, troppo orientati a ciò che è/non è stato. Lì non c’è apparentemente soluzione, è più una prosopopea.

Splende il sole, la temperatura è mite e guardando in alto verso il cielo mi sono rivista contemplare l’azzurro con il sottofondo dell’incessante suono delle onde infrante e l’immancabile settimana enigmistica (da qui il titolo) che non può mancare nella mia borsa da spiaggia, ma che latita nel resto dell’anno. Sono semplice, già il pensiero mi porta il sorriso, ma al contempo sono folle perché il mio cervello si concentra sulle parole crociate e non sul mare o sulle vacanze. Mah, meglio non approfondire… però continuo a sorridere.

Non volendovi tediare troppo, cercherò di riassumere la mia evasione che si è concentrata su tematiche che potrei riassumere in due citazioni: “Il maligno dice male de’ buoni; lo stolto or de’ buoni, or de’ malvagi; il saggio di nessuno mai” (Giacomo Leopardi) e “Una persona intelligente è colui che risolve un problema, una persona saggia lo evita” (Albert Einstein).

Se così vi piace, ogni riferimento a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Ho cercato una definizione di intelligenza e di saggezza e ho scoperto un mondo. Ho scelto così: l’intelligenza pare sia la capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell’esperienza e della contingenza, mentre la saggezza pare essere l’equilibrio nel comportamento e nel consiglio, frutto di buona consapevolezza ed esperienza delle cose del mondo.

Credo che la mia evasione consista in un desiderio, oltre le definizioni, di saggezza, che mi pare possa ricomprendere, concettualmente, l’intelligenza e, soprattutto, accompagnarsi alla felicità.

Se le colpe sono sempre attribuite ad altro o altri, come si può pensare di migliorare?

Se non vi è consapevolezza della propria ignoranza, dove si trova la spinta a imparare?

Se non siamo flessibili e disposti a cambiare, come potremo superare i nostri limiti?

Se non riusciamo a controllare le emozioni, come potremo affrontare le incognite?

Se per affermare noi stessi dobbiamo schiacciare gli altri, come potremo godere insieme del successo dei singoli?

Se un’esperienza, per quanto negativa, non diventa anche un’occasione, avremo sprecato il nostro tempo, che è vita, e io non ne ho da sprecare.

Se tutte le restrizioni da pandemia restano fuori da me, allora questo tempo così complicato sarà esperienza e, forse, saggezza. Posso farcela?

Mi mancano gli abbracci, la serena fiducia che comportano, il piacere di condividere. Mi manca la tranquillità delle mie abitudini. Così, però, continuo a concentrarmi su ciò che non c’è, anziché su ciò che comunque ho, per quanto convulso e compresso. Il mio pensiero resta libero e la vita chiama a gran voce, devo solo creare loro lo spazio che meritano, non lasciare che i timori, le responsabilità, la confusione e la delusione li comprimano. Facile? Per niente, ma posso provarci.

Me lo dico da sola, per essere un’evasione porta con sé troppo domande, ma dato che la situazione complessa che da tempo viviamo, e il senso di ingiustizia che l’accompagna, potrebbero allontanarci da scelte sagge, ritengo che, almeno per quanto mi riguarda, sia quanto mai opportuno rifletterci.

Chissà che io possa così riuscire a completare il più machiavellico degli schemi crociati senza necessità di sbirciarne le soluzioni.

Sempre grazie per la benevolenza con la quale accogliete le mie considerazioni e buona vita.

 

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