19 Febbraio 2016

Email marketing per lo studio professionale – parte 3

di Luca Peana

 

Fare email marketing significa avere cura dei propri contatti

L’email marketing è uno strumento che, al pari di altri, si presta al raggiungimento di un obiettivo, ma che porta con sé un grandissimo valore: è uno strumento diretto e personale. Questo significa che “dall’altra parte” abbiamo una persona, e non un semplice indirizzo di posta elettronica. Con l’email abbiamo la possibilità quindi di “comunicare” con gli utenti in modo personalizzato e quasi privato… Se una pubblicità in TV potrebbe essere paragonata al “gridare in una piazza affollata”, inviare un’email potrebbe significare “parlare con un amico”.

Il termine “amico” non viene scelto a caso, perché per fare email marketing bisogna tenere in seria considerazione “la relazione” che ci lega con il nostro “indirizzo email”. Se “difficilmente ascoltiamo persone che non conosciamo”, anche chi legge le email difficilmente leggerà i messaggi ricevuti da chi non conosce o per cui non ha dimostrato alcun interesse.

 

Quindi non posso inviare email a indirizzi a caso o acquistati su internet?

La prima considerazione da fare è: non posso inviare email a indirizzi a caso.

Questo per 2 motivi: il primo è che, non avendo alcun tipo di relazione con queste persone, vanificheremo gli sforzi comunicativi ottenendo spesso il risultato opposto a quello sperato; il secondo è che questa attività è vietata per legge, in quanto per inviare email con strumenti automatici ho bisogno del consenso da parte dell’utente (ovvero quell’utente deve dirmi in qualche modo: puoi inviarmi email per raccontarmi di te).

Per quanto riguarda invece gli elenchi di indirizzi email disponibili sul web possiamo trovarci di fronte a diversi scenari:

  • portali che offrono milioni di indirizzi email a pochi euro: questi indirizzi sono spesso “finti” o generati a caso tramite software. Ovviamente non si ha alcun consenso a inviare email a quei pochi indirizzi della lista che potrebbero risultare corretti… evitiamo quindi questo tipo di servizi;
  • portali che offrono il servizio di “noleggio indirizzi email”: significa che noi creiamo un nostro messaggio email, che sarà inviato da società terze a una loro base dati. Solitamente queste liste di indirizzi hanno dato il consenso alla società anche per ricevere informazioni da parte di terze parti. Ricordiamoci, però, che, in ogni caso, la responsabilità di verifica del consenso è sempre a nostro carico. Questi servizi possono essere utilizzati solo se siamo sicuri della serietà del fornitore;
  • portali che offrono un servizio DEM (direct email marketing): in questo caso sia il messaggio che la base dati sono di proprietà della società terza, che invia l’email solo ai contatti potenzialmente interessati. Utilizzando questo servizio non abbiamo l’obbligo di verifica del consenso.

E se volessi utilizzare una mia base dati?

La soluzione migliore ovviamente è quella di costruire una propria base dati, prestando attenzione al consenso privacy e alla cura degli interessi dei singoli contatti.

Nel prossimo appuntamento vedremo come gestire e incrementare una propria base dati.