21 Novembre 2022

Diritto al superiore inquadramento: prescrizione ordinaria decennale 

di Redazione

La Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con sentenza 7 ottobre 2022, n. 29234, ha ritenuto che il diritto del lavoratore all’inquadramento professionale, costituendo un diritto di credito derivante dalle mansioni concretamente svolte e in relazione al quale vi è per il datore di lavoro il corrispondente obbligo di assegnazione, soggiace alla prescrizione ordinaria decennale di cui all’articolo 2946, cod. civ.. Il decorso del decennio dal momento dell’insorgenza del diritto non preclude definitivamente l’accesso al superiore inquadramento allorché continui l’attività potenzialmente idonea a determinarlo, in quanto, permanendo la situazione cui la norma collega il diritto, la prescrizione decorre autonomamente da ogni giorno successivo a quello nel quale si è per la prima volta concretata tale situazione, fino alla cessazione della medesima. Il protrarsi nel tempo di una situazione illegittima – come il demansionamento del lavoratore – non può essere intesa semplicemente come acquiescenza a una situazione imposta dal datore di lavoro, trattandosi di una forma di illecito permanente. Ne consegue che la pretesa risarcitoria per il danno alla professionalità si rinnova in relazione al protrarsi dell’evento dannoso, impedendo il decorso della prescrizione fino al momento in cui il comportamento contra jus non sia cessato, né sussistono limiti alla proposizione della domanda e al conseguente soddisfacimento del diritto a essa sotteso per tutto il tempo durante il quale la condotta è stata perpetuata.

 

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