Dal personal branding alla media company
di Michela Trada - Esperta in Brand Journalism e strategie editorialiNoi siamo il brand di noi stessi e, in quanto tali, facciamo notizia. Per diventare una notizia di qualità e salire a tutti gli effetti al livello di media company, è necessario valorizzare il nostro personal branding. È impensabile, infatti, oggi, comunicare senza tenere conto del proprio personal branding; siamo, noi, infatti, l’oggetto del desiderio della nostra community e del nostro target market, ancor prima del nostro prodotto e servizio.
I consumer comprano la nostra persona, il nostro sé, con tutti i valori che ci appartengono e ci contraddistinguono. Ecco perché non può esistere comunicazione aziendale che non abbia alla base uno sviluppo consolidato di brand identity e di brand positioning.
Personal branding: che cos’è
Esistono varie definizioni di Personal branding, ma quella che, a mio avviso, è più significativa è quella di Jeff Bezos: “Si definisce personal branding quello che si dice di noi quando noi non siamo presenti”. Con questo concetto si vanno a riassumere, infatti, tutte quelle caratteristiche, quei dettagli e quelle qualità che caratterizzano il nostro brand che altro non siamo se non noi stessi, come affermavo poc’anzi e come ho più volte scritto nel mio libro: “Scrivere per fare business, dal personal branding al brand journalism”. Personal branding deriva dal termine brand, marca in italiano, che indica appunto una serie di elementi distintivi che vanno a identificare un’impresa, un’azienda, rendendola diversa da tutte le altre. Il personal branding è, quindi, tutto ciò che caratterizza la nostra persona, che riguarda la nostra reputazione, i nostri valori e il nostro sistema di credenze che creano il nostro marchio personale e ci differenziano dai nostri competitor.
Come fare personal branding
Esiste un solo sistema per fare personal branding in modo efficace: essere se stessi. Se si vuole essere credibili e riconoscibili occorre mantenere nel tempo sostanza e genuinità, senza interpretare dei ruoli che hanno poca attinenza con la realtà. Se essere se stessi è la chiave, veicolare i propri valori, la propria mission e la propria vision si rivela la diretta conseguenza del processo. Per farlo oggi abbiamo un ecosistema vario e proprietario al tempo stesso: il web.
Una comunicazione chiara, diretta e autentica sul web è fondamentale per creare una brand reputation forte e una brand identity rilevante. Online noi rappresentiamo la voce di noi stessi, non solo della nostra azienda e della nostra impresa. Il nostro successo imprenditoriale passa proprio dalla capacità di trasmettere la nostra essenza in Rete, con i nostri partner, i nostri collaboratori e dipendenti. Dobbiamo comunicare chi siamo e perché lo facciamo: solo in questo modo saremo attrattivi per la nostra community di riferimento. È in questo modo che diventiamo media company, una media company valoriale. Come farlo? Attraverso la tecnica comunicativa del brand journalism, che utilizza gli stili giornalistici per divulgare, appunto, non una notizia ma un brand.
Brand Journalism che cos’è e come farlo
Il Brand Journalism o giornalismo d’impresa, dicevamo, è quella tecnica comunicativa che utilizza gli stili giornalistici per divulgare un’azienda. In questo caso il focus si sposta dalla vendita di un prodotto, tipico della pubblicità tradizionale, alla conoscenza del marchio, del brand, sotto la “protezione” deontologica giornalistica. Il tutto per rafforzare la brand awareness aziendale, fidelizzare gli utenti e arrivare anche alla conversione dei prospect sopracitata. Scopo del brand journalism, a differenza di content marketing e storytelling, è quello di informare l’utente/lettore sui valori aziendali, su ciò che possiamo definire l’ecosistema del brand, affinché lo stesso diventi punto di riferimento di quel settore afferente alla sua vision e alla sua mission. In questo modo, l’azienda diventa editrice di se stessa, media company, comunicando al suo pubblico di riferimento, alla propria community e fornendo contenuti di qualità che esulano dalle tradizionali “marchette” grazie proprio alle tecniche giornalistiche tradizionali.