Corte Costituzionale: superamento limiti dimensionali successivo al Jobs act
di Redazione Scarica in PDFLa Corte Costituzionale, con sentenza n. 44 del 19 marzo 2024, interviene in merito alla disciplina da applicare in ipotesi di licenziamento laddove il superamento della soglia dimensionale sia successivo alla pubblicazione del D.Lgs. n. 23/2015 (c.d. Jobs Act).
Il giudice rimettente aveva sollevato in tal senso questione di legittimità costituzionale rispetto al dettato dell’articolo 1, comma 3, D.Lgs. 23/2015 laddove prevede l’attrazione nella complessiva disciplina delle tutele crescenti per le imprese che alla data del 7 marzo 2015 presentavano un valore occupazionale inferiore a quello oltre il quale scattava la tutela reale, soglia poi superata in seguito ai rapporti instaurati in momenti successivi.
La remissione in oggetto era conseguente ed incidentale alla contestazione di un licenziamento (effettuato nel corso del 2022) di un lavoratore assunto in data anteriore al 7 marzo 2015 (segnatamente nel 2011).
La Corte Costituzionale ha ritenuto non fondata la remissione, ed ha quindi confermato la correttezza della disciplina di cui all’articolo 1, comma 3, D.Lgs. 23/2015, non riscontrando alcun deperimento di tutele in capo ai lavoratori assunti anteriormente all’entrata in vigore del D.Lgs. 23/2015 da aziende che all’epoca avevano una soglia dimensionale inferiore a quella prevista per l’applicazione della tutela reintegratoria (e dell’annessa procedura conciliativa).