28 Maggio 2019

Caccia al tesoro per l’Anf, chi gioca?

di Elena Valcarenghi

Con la circolare n. 45/2019 l’Inps ha fornito le indicazioni relative alle nuove modalità di presentazione della domanda di assegno per il nucleo familiare per i lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo che, dal 1° aprile 2019, devono essere inviate dal lavoratore all’Inps, esclusivamente in modalità telematica, non più al datore di lavoro.

Con il messaggio n. 1777/2019, l’Ente di previdenza ha precisato che, fino alla pubblicazione dei nuovi livelli reddituali, resi noti annualmente dall’Istituto con la pubblicazione di specifica circolare, sarebbe stato possibile inoltrare esclusivamente le domande di anf per il periodo di riferimento della circolare o per periodi pregressi, quindi fino al 30 giugno 2019.

Con la circolare 17 maggio 2019, n. 66, l’Istituto ha comunicato i nuovi livelli reddituali per il periodo 1° luglio 2019-30 giugno 2020, validi ai fini della corresponsione dell’Anf, quindi, sulla base delle precisazioni del messaggio n. 1777/2019, i comuni mortali si aspettavano di poter inoltrare le domande telematiche per il nuovo anno da luglio 2019, ma si sbagliavano, perché pare non fosse possibile farlo, o almeno così dice chi ci ha provato, perché io, nella mia funzione di consulente del lavoro, pur essendo intermediario dell’Ente citato nella circolare n. 45/2019, non posso, a detta dello stesso, rendermi disponibile per i lavoratori per l’inoltro della domanda (si veda in merito il messaggio Inps n. 1430/2019, ma su questo aspetto si legge, in un comunicato sul sito di categoria del 24 maggio 2019, che “I Consulenti del Lavoro saranno abilitati alla trasmissione della domanda di ANF. È quanto annunciato dalla Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine Marina Calderone, nel corso dell’Assemblea dei Consigli Provinciali che ha visto riuniti a Roma circa 600 delegati”, pertanto la questione potrebbe essere risolta).

Ora, consultando il sito Inps, è comparsa una notizia sull’argomento in data 24 maggio 2019, nella quale è scritto: “Come indicato nella circolare INPS 22 marzo 2019, n. 45, i lavoratori dipendenti del settore privato, per i quali fino al 31 marzo 2019 era prevista la presentazione della domanda di ANF al datore di lavoro con il modello cartaceo ANF DIP, dal 1° giugno 2019 potranno accedere alla procedura telematica Assegno per il nucleo familiare: lavoratori dipendenti di aziende attive anche per inviare le domande di ANF DIP per il periodo di riferimento 1° luglio 2019 – 30 giugno 2020”. Quindi, nonostante la pubblicazione dei nuovi livelli reddituali, per la nuova domanda occorre attendere il 1° di giugno.

Ma io dico, con tutto il rispetto, te la canti e te la suoni caro Inps e, credimi, io ci provo ad avere un atteggiamento collaborativo, ma siamo al ridicolo e ti prego, per il bene comune, attendi che tutto sia funzionante e testato prima di diffondere istruzioni. Forse non lo sai, ma ogni volta che una novità impatta sui lavoratori, credendo con questo di esserti di aiuto, io mi autopromuovo a veicolo di diffusione di informazioni e non le invento, per timore di non essere all’altezza, veicolando quanto da te scritto. Così ora dovrò integrare le informazioni già trasferite con questa ulteriore novità della decorrenza dal 1° di giugno per le nuove domande, sperando che sia quella definitiva. Non è per me, io conto poco, ma per i lavoratori che sono i destinatari del tuo servizio o disservizio.

Ci sono famiglie che con la prestazione Anf arrivano alla fine del mese e per loro un’eventuale interruzione o un ritardo nella percezione può fare la differenza. Non succederà, me lo auguro, ma siamo certi che le migliaia di domande che prima o poi ti arriveranno potranno essere gestite in tempi utili, ricordando che dopo il tuo, di lavoro, ci sarà anche da mettere in conto quello delle aziende e dei tuoi intermediari? Anzi, già che ci siamo, gestendo io più aziende, aggiungo un’ulteriore preghiera: quando ti inoltrerò richieste massive per gli importi dell’Anf, non lasciarmi in attesa troppo a lungo, così potrò chiudere l’elaborazione delle retribuzioni nei tempi previsti includendo anche la prestazione in oggetto e i lavoratori saranno tranquilli.

 

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