Assegno di inclusione: i primi chiarimenti dell’Inps
di Redazione Scarica in PDFL’Inps, con circolare 16 dicembre 2023, n. 105, fornisce i primi chiarimenti di propria competenza in merito alla misura dell’Assegno di inclusione, istituito dal D.L. 4 maggio 2023, n. 48 a partire dal 1° gennaio 2024.
La citata circolare fa eco al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 154 del 13 dicembre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 16 dicembre 2023, fornendone numerosi e naturali richiami, a partire dalla definizione della platea dei nuclei potenzialmente beneficiari.
La circolare n. 105/2023 richiama in tal senso anche le soglie di indicatore equivalente, andando a riprendere un passaggio del DM che consente nel corso delle mensilità di gennaio e febbraio 2024 di utilizzare l’ultimo ISEE disponibile, nelle more della definizione di quello aggiornato di competenza.
Sempre in merito alla condizione patrimoniale, economica e reddituale del nucleo, la citata circolare effettua la ricognizione complessiva delle condizioni che debbono essere rispettate dal nucleo familiare che intende richiedere l’Adi.
Un passaggio molto importante della circolare è dato dalla definizione dei criteri utili ai fini della scala di equivalenza, calibrata in relazione al grado di fragilità del nucleo, meccanismo che attribuisce dei parametri a seconda della situazione soggettiva di ciascun componente del nucleo rispetto a particolari indicatori rientranti tra i medesimi che consentono l’accesso all’Adi.
Viene poi ricordato come l’eventuale svolgimento di attività lavorativa sia compatibile con la percezione dell’Adi, così come lo sono tutte le prestazioni di sostegno alla disoccupazione involontaria.
Il paragrafo 6 della circolare n. 105/2023 definisce i criteri di determinazione dell’importo economico dell’Adi, che si può comporre di una quota A, e di un’integrativa quota B, spettante in ipotesi di nuclei residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato.
Sempre la circolare n. 105/2023 ricorda poi quali sono le fattispecie (in termini di rifiuto ad offerte di lavoro) che determinano il decadimento dal beneficio.
Vista la rilevanza del tema in trattazione, seguiranno approfondimenti dedicati nelle riviste del Gruppo Euroconference.