Arretrati Anf: marcia indietro o avanti?
di Elena ValcarenghiBen ritrovati, con l’augurio che le eventuali pause vacanziere estive vi abbiano giovato.
Sempre io, sempre gli Anf. Non per divertimento, certo, ma per presa d’atto delle disposizioni dell’Inps. Limiterò i commenti, la situazione si spiega da sola.
Messaggio Inps n. 3119/2019: premesso che con il messaggio n. 2815 del 24 luglio 2019 è stato comunicato che, per venire incontro alle richieste di aziende e intermediari, l’introduzione delle novità previste dal messaggio n. 1777/2019 (istruzioni ai datori di lavoro per la valorizzazione dei campi del nuovo elemento <InfoAggCausaliContrib> dell’UniEmens, che sarebbe dovuta decorrere dalla dichiarazione contributiva di 07/2019) è rinviata alla denuncia contributiva di competenza del mese 09/2019 e, pertanto, la compilazione della nuova sezione <InfoAggCausaliContrib> rimane facoltativa fino a tale denuncia, l’Istituto precisa che, fino a quando non sarà resa obbligatoria la compilazione del nuovo elemento che consente il monitoraggio dell’erogazione degli arretrati, le aziende dovranno continuare a trasmettere flussi di regolarizzazione per arretrati di importo superiore a 3.000 euro secondo le disposizioni impartite con il messaggio n. 4283/2017.
Messaggio Inps n. 3134 del 28 agosto 2019: per venire incontro alle ulteriori esigenze rappresentante dalle aziende e dai loro intermediari, l’Istituto previdenziale comunica che il predetto limite, oltre il quale è necessario trasmettere flussi di regolarizzazione, per la sola competenza di luglio 2019, è stato elevato a 20.000 euro.
In sintesi, fino a quando non sarà resa obbligatoria la compilazione del nuovo elemento <InfoAggCausaliContrib>, le aziende dovranno continuare a trasmettere flussi di regolarizzazione per arretrati di importo superiore a 3.000 euro, fatte salve le competenze di luglio 2019, per le quali il limite è stato elevato a 20.000 euro.
Complimenti ad aziende e intermediari, che in 2 giorni sono riusciti a evidenziare le proprie ulteriori esigenze e ottenere un’immediata risposta, e all’Inps per essere così prontamente attento alle istanze dei predetti soggetti.
Devo, invece, rimproverare me stessa per non essere contenta. Provo a motivare il mio stato, in cerca della vostra indulgenza:
- primi di maggio, nuovo obbligo annunciato con decorrenza luglio (c’è tempo per provvedere);
- luglio inoltrato, posticipo a settembre (e chi ci ha già lavorato?);
- fine agosto, doppi chiarimenti con modifiche sulle competenze di luglio (stiamo già lavorando sulle competenze di agosto);
- preferisco la compilazione del nuovo elemento ai flussi di regolarizzazione;
- perché importo maggiorato per il solo mese di luglio?
Rispetto per tutte le aziende e gli intermediari che hanno evidenziato le loro difficoltà e per l’Ente che le ha assecondate, dato che la nuova procedura consente all’Istituto il controllo puntuale della congruità di tutti i conguagli effettuati, ma detesto dover tornare sulle stesse problematiche per cambi di rotta, che, se posso permettermi, non ritengo in linea con una logica organizzazione temporale del lavoro.
Temo di essere una zucca dura, meglio rispolverare qualche immagine vacanziera di gamberi che camminano in avanti e solo di fronte a un pericolo fanno un balzo all’indietro.
Buon rientro a tutti.
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3 Settembre 2019 a 10:02
L’assurdità di questa procedura si commenta da sola. Ma quello che è più grave per gli intermediari, è la gestione ad oggi impossibile di visualizzazione e di importazione delle domande di ANF effettuate dai lavoratori. Da quello che mi risulta, non sono state acquisite moltissime domande ANF fatte da Luglio 2019, con la conseguenza che gli intermediari devono controllare quotidianamente il servizio INPS, per verificare se sono state acquisite le domande ANF per effettuare l’erogazione ai dipendenti.
3 Settembre 2019 a 11:09
Buongiorno e grazie. Quel che sta accadendo era assolutamente purtroppo prevedibile, almeno a mio avviso. Immaginare una gestione massiva tempestiva delle richieste in periodo estivo era un sogno e tale è rimasto. I lavoratori si lamentano dell’assenza dell’ANF in busta paga e occorre ricordare loro che non dipende da noi ma che devono verificare lo stato delle loro domande con l’Inps; le procedure di consultazione non sono particolarmente funzionali; in seguito dovremo erogare gli arretrati augurandoci di non superare la soglia. Era scritto nelle stelle, almeno per chi ha una qualche pratica delle questioni. I lavoratori attendono e noi inseguiamo il sistema. Si sistemerà anche questa, con calma, come al solito. Buona giornata.
3 Settembre 2019 a 11:34
Sempre grande piacere leggerti Collega precisa, pungente, sarcastica ma allo stesso tempo anche divertente.
Poniamo che un’azienda voglia mettere sul mercato un nuovo prodotto ( leggasi ANF) in primis farà molta pubblicità ne esalterà le qualità, le funzioni/possibilità/utility ecc farà dei test/prove molto approfonditi ecc.. al fine di “testarne” l’efficienza e l’affidabilità e fisserà un tempo in cui sarà disponibile e funzionante ai clienti i quali ansiosi ( leggasi CDL) attendono trepidanti la nuova fantascientifica ” novità” fatta ad hoc ” per venire incontro alle ulteriori esigenze rappresentante dalle aziende e dai loro intermediari” che li faciliterà nella quotidiana gestione.
Bene ora mettiamo che la data fissata dall’azienda non venga rispettata perchè, nel tempo, prima una utility non funziona poi non scarica una app poi le batterie si scaricano in 5 minuti ecc.. ecc.. insomma procrastina la data di messa sul mercato motivandola, appunto, con queste difficoltà ma che cmq, chiarisce, sta lavorando per VOI.
Benissimo cosa faranno i clienti se ne fregheranno delle varie motivazioni dei collaudi non andati a buon fine e alla data fissata compreranno un prodotto della concorrenza e quindi nessuna ripercussione sui clienti ma solo sull’azienda produttrice la quale vedrà il suo prodotto NON ACQUISTATO con le conseguenze interne del caso.
Quindi Colleghi di cosa ci lamentiamo quel prodotto non va? basta cambiare fornitore fine della storia; cosa dite? aaa già, scusate, dimenticavo non possiamo cambiare fornitore e poi non siamo nemmeno clienti ma utenti aaa già, ulteriore dimenticanza, dobbiamo “acquistare” obbligatoriamente e solo dall’Inps non c’è la concorrenza, oooooh perbacco.
Cosa dite? ma noi alle scadenze ( nemmeno 1 secondo dopo) dobbiamo produrre/trasmettere/compilare/ versare ecc.. ecc altrimenti massacrano i nostri clienti di sanzioni no DURC ecc.
Scusate Colleghi, ma questa è cosa buona e giusta NOI non siamo l’Inps NOI siamo efficienti NOI rispettiamo le scadenze, NOI abbiamo la concorrenza e le aziende, per NOI, sono CLIENTI a cui rispondere e possono cambiare FORNITORE …….. pofferbacco baccone ( eufemismo)
Scusami la dissertazione un carissimo saluto a presto.
3 Marzo 2020 a 21:14
Mi scuso per il ritardo, ma la tecnologia mi ha consegnato il tuo commento solo ora. Ti ringrazio molto per apprezzare i miei sfoghi, confessandoti che continuo a sentirmi Brontolo tra i sette nani. Ci sono state ulteriori evoluzioni sul tema e non ho mancato l’occasione, ma permettimi una risposta di diverso tenore perché nella stagione del VIRUS, meglio dedicarsi a cose più importanti. Tra queste, a mio modesto avviso, permane l’idea di non poter cambiare il mondo in solitudine, ma di poter almeno scegliere come vivere la propria di esistenza, così in talune situazioni mi compiaccio di essere dalla parte del NOI, quelli con clienti da soddisfare nonostante tutto, perché ciò mi consente di essere ciò che sono, nel bene e nel male. buon lavoro collega e ricorda, “resilienza”.