6 Febbraio 2018

Anno nuovo, vizi antichi

di Elena Valcarenghi

Brontolo torna alla carica, ma ironicamente non è questo il vizio.

Sito Cliclavoro, sezione adempimenti per le aziende, prospetto informativo disabili, avviso: “La scadenza per l’invio del Prospetto Informativo relativo all’anno 2017, fissata per il 31 gennaio 2018, è posticipata al 28 febbraio 2018”.

Ennesima proroga di adempimenti annuali, ennesima comunicazione nel giorno della scadenza originaria, il 31 gennaio, ore 20.00.

Cui prodest?

Forse questa volta la domanda è però sbagliata, perché in realtà a qualcuno giova. Premesso che l’informazione è originariamente contenuta nella comunicazione di attività di manutenzione dei siti con relativi inevitabili disagi, giova a chi è stato pigro, a chi ha avuto problemi, a chi dopo 12 o più ore di lavoro (ma non preoccupatevi, siamo professionisti e nessuno ci sanzionerà per il mancato rispetto dei tempi di riposo) non ha più la mente così fresca per essere lucido e inseguire sui siti e sui social ogni manifestazione di pensiero, a chi non ha ben compreso come comportarsi in merito alle novità che il 2018 porta con sé, forse perché non si è ben informato, ma forse anche a causa delle notizie contrastanti comparse sul medesimo sito in merito all’obbligo di invio del prospetto informativo per le aziende che occupano dai 15 ai 35 dipendenti.

Vogliamo parlarne?

Forse spinti da dubbi diffusi, i signori hanno scritto in prima istanza che a seguito dell’abrogazione dell’articolo 3, comma 2, L. 68/1999, l’obbligo di invio del prospetto informativo sussiste anche qualora non ci siano state nuove assunzioni o cessazioni entro il 31 dicembre 2017. Poi, però, qualcuno deve essere intervenuto e via, si perdono le tracce di quell’avviso e compare una Faq (numero 9 della sezione “Tempi e modalità di invio”), che afferma invece che, così come chiarito con la nota n. 454/2017 (pur riferita all’insorgenza degli obblighi originariamente prevista a decorrere dal 1° gennaio 2017, poi rinviata di 12 mesi con la conversione del D.L 244/2016, convertito, con modificazioni, dalla L. 19/2017), la trasmissione del prospetto relativo al 2017 non costituisce un obbligo in assenza di cambiamenti nella situazione occupazionale “tali da modificare l’obbligo o da incidere sul computo della quota di riserva”, cosicché l’omesso invio non potrà essere sanzionato, pur ricordando che, a prescindere dall’invio del prospetto, che comunque può essere trasmesso come richiesta di avviamento, sussiste un obbligo di assunzione a partire dal 1° gennaio 2018, per il quale il datore di lavoro ha tempo 60 giorni prima di incorrere in sanzioni, così come precisato nella nota del 28 marzo 2017. Il 24 gennaio ore 20.30 era presente l’avviso, il 25 gennaio ore 20.37 non c’era più, ma era comparsa la Faq citata, che nel momento in cui scrivo, 1° febbraio ore 17.50, non sono più in grado di ritrovare perché il sito è stato nel frattempo modificato e le Faq sono diverse da prima! È tutto tracciato e condiviso, per fortuna, non sono pazza, ma Brontolo sì.

Trovo che la vicenda abbia dell’incredibile e sia ampiamente criticabile nei tempi e nei modi.

Dove si crea il corto circuito? Cosa riesce a disperdere le positive energie delle numerose teste pensanti che il Bel Paese vanta ad ogni livello?

Nel rispetto del lavoro di tutti (anche del mio, però), e chi lavora può sbagliare, è mai possibile che non si riesca a trovare un punto di equilibrio che consenta un regolare svolgimento dei compiti di tutti?

Non riesco proprio ad arrendermi alla confusione e all’improvvisazione. Sbaglio?

 

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