Sei limiti planetari su nove sono stati superati
di Sabrina Lorenzoni - BioEcologa Green Blogger Scarica in PDFA metà settembre, sulla rivista Science Advanced, è stato pubblicato un articolo dal titolo “Earth beyond six of nine planetary boundaries”. Su nove limiti planetari, ne abbiamo superati già sei.
I limiti planetari o planetary boundaries, sono stati introdotti nel 2009 dal professor Johan Rockström dello Stockholm Resilience Centre e da Will Steffen della Australian National University. Da allora, sono noti alla comunità scientifica come limiti planetari di Rockström.
Si tratta di nove limiti che non si dovrebbero superare per non andare incontro ad una situazione sconosciuta, senza dati a disposizione, totalmente diversa da quella attuale, che mette a rischio la vita degli esseri umani e del Pianeta.
I nove limiti planetari di Rockström riguardano:
- il cambiamento climatico;
- la perdita di biodiversità;
- i cicli dell’azoto e del fosforo;
- l’ inquinamento da sostanze chimiche;
- la modifica del sistema agrario e delle foreste;
- l’utilizzo delle acque dolci;
- l’acidificazione degli oceani;
- la riduzione dello strato di ozono;
- l’Aerosol.
La recente pubblicazione con l’aggiornamento a settembre 2023 ci dice che sono già stati tutti superati tranne quello che riguarda il buco dell’ozono. Oltre al superamento dei limiti sul cambiamento climatico e perdita di biodiversità, sui cicli di azoto e fosforo, sulla modifica dell’uso del suolo e deforestazione, sull’utilizzo delle acque dolci, i due limiti che riguardano l’inquinamento atmosferico e l’acidificazione degli oceani sono vicinissimi alla soglia di superamento.
Il caso della riduzione dello strato di ozono è l’unico caso positivo che secondo il professor Rockström deve indicarci la strada da seguire. Negli Anni Ottanta questo indice planetario era stato superato e segnato in rosso. Grazie all’Accordo di Montreal del 1987 e alla collaborazione tra politica, scienza e business, il limite è stato riportato nel verde, ovvero entro la soglia.
In questi mesi, i dati sullo spessore dello strato di ozono atmosferico sembrano essere di nuovo a rischio: gli scienziati fanno notare che probabilmente questo aumento è dovuto ad importanti eruzioni vulcaniche avvenute lo scorso anno in diverse zone della Terra.
In un recente video diffuso dal World Economic Forum, le parole del professor Johan Rockström sono state molto allarmanti:
“Sei dei nove confini sono al di fuori di uno spazio di sicurezza.
Continuiamo a muoverci nella direzione sbagliata.
Questa è una grande preoccupazione”.
Secondo Rockström, gli accordi e le leggi a livello globale non mancano; a partire dai diversi accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi, quello sulle acque dolci e sulla biodiversità. C’è la necessità di risolvere davvero i problemi a livello di tutto il globo terrestre.
Nel video si indica come, oltre all’importanza delle azioni individuali, tre azioni a livello globale sono assolutamente prioritarie e necessarie se vogliamo muoverci nella giusta direzione:
- eliminare gradualmente ma velocemente i combustibili fossili;
- mantenere intatti i pozzi di assorbimento di carbonio della Terra;
- rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera in modo rapido e su larga scala.