Cigo: aspettando le istruzioni Inps
di Luca Caratti
L’eco della riforma del lavoro, nota come Jobs Act, non è destinato a smorzarsi a breve. Con la pletora di decreti (sono ben otto) approvati nel 2015 si è infatti fortemente rivoluzionato il diritto del lavoro. Più o meno tutti i decreti hanno impattato in modo diretto sulle aziende e gli operatori, altri (si veda la costituzione dell’Anpal) impatteranno più avanti, ma è certo, come già altri su questo blog hanno avuto modo di scrivere, che grande rilevanza avrà il decreto di riforma degli ammortizzatori sociali.
Maggiori costi per maggiore inclusione dei lavoratori fino ad oggi esclusi può essere un valido principio di carattere generale, ma, francamente, tale intervento viene percepito come un’eccessiva penalizzazione a carico degli utilizzatori, già in crisi, degli ammortizzatori.
La repentina entrata in vigore della nuova disciplina ‒ non è stato previsto un periodo transitorio se non per le domande di Cigs ‒ ha destato poi non poche preoccupazioni per gli addetti ai lavori.
Dal 24 settembre, infatti, le istanze di Cigo (sia per crisi temporanee che per eventi oggettivamente non evitabili, quali ad esempio le intemperie stagionali) dovranno essere presentate, esclusivamente con modalità telematica, entro 15 giorni dal verificarsi dell’evento di sospensione o riduzione. Ciò significa che potrebbe accadere, soprattutto nel settore dell’edilizia, di dover presentare due istanze distinte nel medesimo mese, salve diverse indicazioni della futura prassi.
È davvero lecito domandarsi se questa è semplificazione!
Non brilla nemmeno per tempestività, poi, l’Inps, atteso che, al 15 ottobre, non è ancora stata emanata una più precisa indicazione circa la prassi da utilizzare (tralascio il tempestivo messaggio n.5919 del 24 settembre 2015) per le imprese che si trovano alle prese con la prima scadenza di presentazione delle richieste per gli eventi iniziati alla data di entrata in vigore del decreto.
Ma come già avvenuto in passato, non potendo attendere oltre, le aziende dovranno attivarsi anche in assenza di chiare istruzioni e, come ricorda una delle leggi di Murphy: “TEORIA DI EDINGTON. Il numero di ipotesi diverse formulate per spiegare un qualsiasi fenomeno biologico è inversamente proporzionale alla conoscenza disponibile”.