Strumenti per il consulente del lavoro, strumenti per la resilienza
di Riccardo Girotto
In occasione dell’uscita del primo numero della nuova rivista “Strumenti di lavoro“, ne pubblichiamo l’editoriale a firma del Direttore Scientifico, il dott. Riccardo Girotto.
Voglio dedicare questo primo editoriale alla figura del consulente del lavoro: professionista coraggioso che affronta a viso aperto ogni operazione di imbarbarimento amministrativo perpetrata da un Legislatore talvolta disattento, talvolta sordo di fronte alle rimostranze che gli operatori del settore muovono tempestivamente.
La materia del lavoro è complessa. Lo capisce bene il Legislatore, che nomina “semplificazioni” un insieme di nuove complicazioni, sperando che il titolo di un decreto ne agevoli la digestione del contenuto. Sarebbe come se chiamare “rucola” un cesto pieno di “onion rings” ne annullasse l’effetto sul nostro stomaco.
Lo stomaco del consulente è sempre allenato. Per favorire la digestione questa rivista proporrà con cadenza mensile una tempesta di: mappe, fac-simile, clausole, Faq; strumenti di lavoro appunto utilizzati come condimento all’analisi pratica dei temi più critici da affrontare nel quotidiano.
La resilienza del consulente del lavoro, si sa, stimola l’arte persecutoria del Legislatore, testardo al punto da forzare, ad esempio, l’entrata in vigore di un sistema di dimissioni totalmente privo di gestione delle patologie generate dalla lacunosissima procedura.
Non consola nemmeno il sorriso provocato dalla leggerezza con cui il tema viene presentato dai media, dalla possibilità di completare le dimissioni da parte dell’ente competente senza nemmeno la presenza del lavoratore interessato, dalla possibile limitazione all’accesso agli ammortizzatori per impossibilità di dichiarare la giusta causa.
Poi arriva la detassazione. La Legge di Stabilità propone un intervento strutturale fruibile a partire dall’anno in corso … previo decreto attuativo … previo accordo di secondo livello … previo deposito tramite ignote modalità telematiche.
Risultato?
A fine marzo 2016 il decreto non ha rispettato la precisa tempistica dei 60 giorni, rendendo di fatto incompleta una misura che doveva invece esprimere efficacia a partire dal mese di gennaio 2016. Tale assenza non pare nemmeno colmabile a breve, stante la mancata pubblicazione di un decreto oramai già scritto.
“Strumenti di lavoro” è una scommessa. Tenteremo infatti di fornire soluzioni operative ai temi che più ostacolano il lineare esercizio della professione, stando attenti agli adattamenti necessari alla corretta applicazione delle fonti che, di volta in volta, andremo ad interpretare.
Non vogliamo piegarci di fronte alla sfrontata imposizione di procedure distorte, di prassi articolate, di sentenze ondivaghe. Vogliamo fornire risposte. Semplificare le semplificazioni.
Con questa mission ambiziosa non mi resta che augurarvi buona lettura e buon appetito, seduti al ricco banchetto apparecchiato dal Jobs Act.
Ah, e ricordate, cari colleghi, che anche se non siete stati invitati parteciperete lo stesso, tanto per svolgere la professione non dovrete curarvi della linea, piuttosto pensate alla resilienza.