15 Giugno 2022

Sintesi degli aggiornamenti della nuova classificazione ATECO

di Salvatore Luca Lucarelli

Con la nota informativa del 29 dicembre 2021 l’Istat ha comunicato la pubblicazione della nuova classificazione ATECO 2007 aggiornamento 2022, decorrente dal 1° gennaio 2022 e recepita a livello amministrativo dal 1° aprile 2022. Le modifiche riguardano l’aggiornamento di alcuni codici attività e interessano 11 sezioni della classificazione e hanno visto l’introduzione di 20 nuovi codici e l’aggiornamento di oltre 60 note di inclusione e di esclusione.

 

L’aggiornamento della classificazione ATECO

Il sistema ATECO è la modalità di classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat, finalizzata alla produzione e alla diffusione di dati statistici ufficiali[1].

Tale sistema risulta di primaria rilevanza per le diverse finalità di natura amministrativa, come ad esempio in ambito fiscale o nei rapporti con gli enti previdenziali e assistenziali. In particolare, il codice ATECO risulta determinante già nelle fasi iniziali di registrazione di una partita Iva presso le Amministrazioni di riferimento, come ad esempio presso il Registro Imprese delle CCIAA e Anagrafe tributaria dell’Agenzia delle entrate.

Pertanto, essendo tale classificazione delle attività economiche utilizzata da parte delle P.A. anche per finalità amministrative risulta necessario un coordinamento inter-istituzionale.

La classificazione attualmente in vigore è ATECO 2007, con il recente aggiornamento 2022 adottato dal 1° gennaio 2022. Tale aggiornamento, al fine di agevolare la sua implementazione operativa, è stato adottato per finalità statistiche e amministrative a partire dal 1° aprile 2022.

L’aggiornamento è stato promosso dall’utilizzo sempre più frequente dell’ATECO anche per motivi non statistici e sulla spinta dell’attività di revisione internazionale (Isic e Nace) e al fine soddisfare con maggiore tempestività le richieste di modifica provenienti dai principali stakeholder. L’aggiornamento della classificazione è il risultato di un processo decisionale di valutazione delle proposte di modifica coordinato e svolto dall’Istat con il supporto del Comitato ATECO[2] e interessa i livelli inferiori della classificazione ossia le categorie (quinta cifra del codice ATECO) e sottocategorie (sesta cifra del codice ATECO).

Essendo versione nazionale della classificazione europea Nace, l’ATECO è soggetta a vincoli di struttura fino a livello di classe (4 cifre) e, infatti, per interventi che riguardano le prime 4 cifre è obbligatorio attenersi ai processi di revisione condotti a livello europeo e internazionale, ma anche per gli aggiornamenti minori l’Istat deve comunque assicurare la coerenza con la gerarchia della classificazione Nace della versione di riferimento e per tale ragione anche per l’aggiornamento è necessaria l’approvazione di Eurostat.

Le modifiche apportate alla classificazione valide a partire dal 2022 integrano e modificano la classificazione ATECO 2007 in vigore dal 1° gennaio 2008 e aggiornata, per la sezione A, al 1° gennaio 2021.

Le modifiche riguardano 11 sezioni della classificazione su un totale di 21 e coinvolgono sia i codici e i rispettivi titoli sia le note esplicative. In particolare, vengono introdotti 20 nuovi codici di categoria e sottocategoria e aggiornate oltre 60 note di inclusione e di esclusione.

Le modifiche sono di diverso tipo e si differenziano per l’impatto che generano sul settore di appartenenza e, quindi, sulla numerosità e sulla rilevanza delle unità economiche ivi classificate.

A titolo esemplificativo l’aggiornamento ha visto i seguenti interventi:

  • nella sezione A è stata modificata la nota centrale della divisione 01 al fine di chiarire ulteriormente la differenza tra le colture c.d. convenzionali e quelle fuori suolo già introdotta con l’aggiornamento della classificazione al 2021. La modifica riguarda solo le note esplicative e non vi è alcun impatto sulla struttura della classificazione;
  • la sezione C è stata interessata da modifiche di diversa portata. In aggiunta agli interventi di semplice correzione di refusi introdotti con l’adozione delle versioni precedenti della classificazione, le modifiche meno rilevanti sono quelle volte ad aggiornare le sole note di inclusione o di esclusione in corrispondenza di codici ATECO già esistenti. Ad esempio, all’interno del codice ATECO 10.89.09 è stata esplicitata l’attività di produzione di semilavorati a uso di gelaterie e pasticcerie, finora classificata all’interno dello stesso codice, ma non esplicitata. Modifiche con un impatto maggiore sono quelle che hanno portato alla creazione di un nuovo codice ATECO, come è avvenuto, ad esempio, nel caso dell’attività di presagomatura dell’acciaio per cemento armato, alla quale è ora dedicato uno specifico codice a livello di sottocategoria nella divisione 24;
  • le modifiche nella sezione F hanno riguardato l’articolazione dei contenuti all’interno delle classi 43.21 e 43.29. In particolare, è stato creato un codice ATECO dedicato all’attività di installazione di insegne elettriche e impianti luce corredato da opportune note di inclusione alcune delle quali sono state spostate dal codice vigente 43.29.09, risolvendo un disallineamento esistente tra la classificazione Nace in vigore e la versione italiana;
  • la sezione G non ha subito modifiche di tipo strutturale. Per assicurare un certo livello di interpretabilità della classificazione, il Comitato ATECO ha approvato il cambio di titolo in corrispondenza del codice ATECO 45.20.91 da “Lavaggio auto” a “Lavaggio di autoveicoli”;
  • nella sezione I sono stati predisposti 2 nuovi codici di sottocategoria per le attività di alloggio connesse alle aziende ittiche (55.20.53) e le attività di ristorazione sempre connesse alle aziende ittiche (56.10.13). L’introduzione dei nuovi codici ha reso necessario aggiornare anche i titoli dei relativi codici di categoria esplicitando i nuovi contenuti di tali voci;
  • la sezione K, e più specificatamente la categoria 66.19.2 e la sottocategoria 66.19.21, ha visto la modifica del termine “promotori finanziari” in “consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede”;
  • la sezione M è stata interessata da modifiche di diversa tipologia. In particolare, i contenuti dei codici ATECO già esistenti 69.20.11 e 69.20.12 sono stati modificati al fine di accogliere, da un lato, i servizi forniti da commercialisti e, dall’altro, quelli forniti da esperti contabili. La modifica più rilevante riguarda la predisposizione del nuovo codice di categoria 74.90.3 e i relativi codici di sottocategoria per le attività di consulenza ambientale e di risparmio energetico precedentemente incluse nella sottocategoria 74.90.93;
  • nella sezione N è stato apportato un unico intervento all’interno del codice esistente 77.39.94, dove è stata aggiunta una nota di inclusione relativa all’attività di noleggio di luminarie per feste;
  • la sezione R è stata interessata da numerosi interventi, i primi dei quali riguardano il codice di sottocategoria 90.01.01, che è stato arricchito da una nota di inclusione per le attività degli artisti del teatro di figura e una di esclusione relativamente alla gestione di teatrini mobili di burattini. In corrispondenza del codice ATECO 92.00.02 sono state aggiunte 2 nuove note di inclusione al fine di esplicitare le attività delle sale slot e videolottery. Infine, sono stati riorganizzati i contenuti all’interno del gruppo 93.2 (attività ricreative e di divertimento) prevedendo la creazione del nuovo codice ATECO 93.21.01 per le attività di gestione di parchi di divertimento, tematici e acquatici, nei quali sono in genere previsti spettacoli, esibizioni e servizi e del nuovo codice ATECO 93.21.02 dedicato alla gestione di attrazioni e attività di spettacolo in forma itinerante (giostre) o di attività dello spettacolo viaggiante svolte con attrezzature smontabili, in spazi pubblici e privati. Sono state anche modificate le note di inclusione ai codici ATECO già esistenti 93.29.30 e 93.29.90;
  • relativamente alla sezione S si segnala la ristrutturazione dei contenuti all’interno della categoria esistente 96.01.2, dedicata alla classificazione delle attività delle lavanderie e tintorie non industriali. In particolare, al fine di separare l’attività delle lavanderie self-service è stato creato il codice di sottocategoria ATECO 96.01.3. Tale scelta ha reso necessario rivedere anche il codice già esistente 96.01.2;
  • la sezione T è stata interessata dalla creazione di un nuovo codice ATECO per l’attività di condomini che ha comportato una ristrutturazione della categoria 97.00.0 già prevista nella classificazione vigente;
  • le sezioni B, D, E, H, J, L, O, P, Q, U sono rimaste invariate.

 

Note metodologiche e processo decisionale

Dal 2020 è emersa la necessità di prevedere un aggiornamento periodico della classificazione ATECO e, a tal fine, sono state previste le attività, svolte con il supporto del Comitato ATECO, di aggiornamento (modifiche parziali della classificazione vigente delle V e VI cifre dell’ATECO per meglio codificare fenomeni prima sconosciuti o nuovi) e revisione (riesame completo della classificazione dovuto alla necessità di rappresentare una realtà mutata e connesso con l’attività europea di revisione della Nace e dei processi di revisione a livello internazionale).

Gli aggiornamenti di classificazione devono rispettare dei vincoli statistici e, al fine di garantire standard di qualità e trasparenza nel processo di produzione della nuova classificazione, il processo di valutazione di una nuova proposta di modifica alla classificazione coinvolge diversi aspetti:

  • raccogliere contributi tematici da parte di esperti della materia;
  • effettuare una ricognizione delle discussioni in atto a livello europeo nell’ambito dei gruppi di lavoro che si occupano di manutenere e revisionare la classificazione statistica delle attività economiche;
  • valutare l’impatto che una modifica alla struttura e ai contenuti della classificazione genera sui processi di produzione statistica e sulle attività di tipo amministrativo;
  • richiedere l’approvazione da parte della Commissione Europea in linea con quanto stabilito all’articolo 4, Regolamento (CE) 1893/2006.

Lo svolgimento dell’intero processo di valutazione e predisposizione della nuova classificazione è stato supportato dal Comitato ATECO coordinato dall’Istat e composto da esperti statistici e tecnico-informatici interni all’Istat e dai delegati di rappresentanze di Governo, del sistema camerale, fiscale e previdenziale (tra cui Agenzia delle entrate e Inps), del settore finanziario e di federazioni e associazioni di settore.

Il processo di valutazione e predisposizione della nuova classificazione si articola in 5 macro-fasi:

  1. raccolta delle proposte di modifica della classificazione e attivazione di istanze specifiche;
  2. prevalutazione da parte dei referenti della classificazione ATECO dell’Istat;
  3. analisi e valutazione a cura del Comitato ATECO e validazione del Direttore centrale per le statistiche economiche dell’Istat;
  4. approvazione finale della Commissione Europea;
  5. adozione e implementazione della nuova classificazione.

Per l’aggiornamento al 2022 sono state prese in carico 72 richieste di modifica presentate prevalentemente da soggetti organizzati come i rappresentanti del sistema camerale, fiscale e previdenziale e di federazioni e associazioni di categoria, Ordini e Collegi professionali, ma anche da privati cittadini.

La classificazione ATECO è direttamente derivata dalla Nace, che a sua volta deriva dalla classificazione Isic. Tali relazioni di tipo verticale sono inquadrate all’interno di un sistema integrato di classificazioni economiche che include anche altre famiglie di classificazioni, come quelle dei prodotti e, pertanto, ogni modifica apportata alla classificazione ATECO deve essere coerente con le decisioni prese ai livelli gerarchicamente superiori per quanto concerne le classificazioni delle attività economiche ma anche le altre classificazioni del sistema.

 

La risoluzione n. 20/E/2022 dell’Agenzia delle entrate

Al fine di recepire la Tabella ATECO 2007 aggiornamento 2022, l’Agenzia delle entrate ha adeguato le funzioni di acquisizione dei modelli anagrafici.

I contribuenti possono verificare i codici ATECO, prevalente e secondari, collegati alla propria posizione fiscale e registrati in Anagrafe tributaria accedendo alla propria area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate utilizzando Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta d’identità elettronica (Cie). I professionisti, le imprese e le persone fisiche titolari di partita Iva possono accedere all’area riservata ancora con le credenziali Entratel/Fisconline rilasciate dall’Agenzia.

All’interno dell’area riservata occorrerà selezionare il servizio “Cassetto fiscale” e aprire la sezione “Dati anagrafici” per verificare il codice ATECO prevalente e la sezione “Altre attività” per verificare i codici.

I contribuenti sono tenuti a valutare, in base alla nuova Classificazione ATECO 2007 pubblicata dall’Istat, se il codice comunicato in precedenza sia stato oggetto di variazione e, se risultano interessati dall’aggiornamento dei codici attività, sono tenuti a utilizzare i nuovi codici negli atti e nelle dichiarazioni da presentare all’Agenzia delle entrate.

Al contrario, come previsto con la risoluzione n. 262/E/2008, l’adozione della nuova Classificazione ATECO 2007 non comporta l’obbligo di presentare un’apposita dichiarazione di variazione dati ai sensi degli articoli 35 e 35-ter, D.P.R. 633/1972.

Qualora il contribuente presenti una dichiarazione di variazione dati, l’Agenzia delle entrate segnala che:

  • se è iscritto nel Registro Imprese, la dichiarazione dovrà essere effettuata con la Comunicazione Unica (ComUnica) messa a disposizione da Unioncamere;
  • se non è iscritto al Registro Imprese, dovrà, invece, utilizzare uno dei modelli pubblicati sul sito internet dell’Agenzia delle entrate (AA7/10 per società, enti, associazioni, etc.; AA9/12 per imprese individuali, lavoratori autonomi, artisti e professionisti, etc.; AA5/6 per enti non commerciali, associazioni, etc.).

 

Il messaggio Inps n. 1560/2022

Con messaggio n. 1560/2022, l’Inps ha comunicato l’implementazione della procedura di iscrizione e di variazione azienda alla luce dell’aggiornamento e ha specificato che le modifiche determinate dall’Istat, come ad esempio le variazioni all’interno delle note di inclusione, dei contenuti o relative al titolo di codici ATECO non a 6 cifre, che non determinano variazioni relativamente ai C.S.C. (Codice Statistico Contributivo) già attribuiti in relazione alle attività economiche per come erano precedentemente declinate, saranno riportate nell’aggiornamento del Manuale di classificazione dei datori di lavoro, ai sensi dell’articolo 49, L. 88/1989, di prossima pubblicazione.

L’istituto previdenziale ha, pertanto, provveduto a creare e a comunicare nuovi codici C.S.C. agganciati ai nuovi codici ATECO.

[1] Oltre che la gestione della classificazione, all’Istat è affidata anche l’attività di aggiornamento.
[2] Comitato interistituzionale per la definizione, l’implementazione e la gestione della nuova versione della classificazione delle attività economiche ATECO.

 

Si segnala che l’articolo è tratto da “La circolare di lavoro e previdenza“.

 

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