La settimana finanziaria
di Mediobanca S.p.A.IL PUNTO DELLA SETTIMANA: Il FOMC fa un altro passo verso la riduzione degli acquisti di titoli
La FED nella riunione di luglio:
- conferma invariati i tassi di riferimento e il ritmo degli acquisti mensili;
- apre il dibattito sul tapering, ma blinda (per ora) qualsiasi possibilità di svolta dei tassi;
- non vede nella variante delta del virus un rischio al ribasso per la crescita.
Quello di questa settimana è stato per il FOMC un meeting di transizione, con cui è stato fatto un altro passo in avanti verso la futura riduzione (tapering) degli acquisti mensili di titoli, pari oggi a 120 miliardi di dollari (80 miliardi di Treasuries e 40 miliardi di MBS emessi dalle agenzie statali).
Il FOMC ha indicato sia nello statement sia durante la conferenza stampa che ha iniziato il processo di discussione sul tapering.
Già da alcuni mesi il FOMC aveva indicato che la diminuzione del ritmo degli acquisti sarebbe iniziata quando “fossero stati fatti progressi sostanziali verso gli obiettivi economici della Fed”. Nello statement di questo mese ha aggiunto che “l’economia ha fatto progressi verso questi obiettivi e il Comitato continuerà a valutare i progressi nei prossimi incontri.” L’uso del verbo continuare segnala che l’esame è già iniziato, mentre quello del plurale (i.e. il riferimento ai prossimi incontri) indica che il processo di tapering non inizierà prima di fine anno e probabilmente solo nel 2022.
Durante la conferenza stampa, J. Powell ha ribadito che si è già iniziato a discutere anche delle modalità di questo processo, del suo ritmo e composizione. Nelle prossime riunioni – ha aggiunto – questa analisi continuerà, la decisione dipenderà dai dati in arrivo ed in ogni caso i cambiamenti saranno annunciati con anticipo. Una volta iniziato il tapering, molto probabilmente questo coinvolgerà in modo proporzionale i Treasuries e i MBS. All’interno del FOMC non c’è stato supporto per l’ipotesi il tapering dei MBS avvenisse prima di quello dei Treasuries e solo un paio di membri del FOMC hanno proposto un tapering più veloce per i Treasuries.
La descrizione dell’inflazione non è cambiata rispetto al meeting di giugno e all’audizione al Congresso. Powell ha ribadito che il FOMC rimane saldo nella sua convinzione che l’attuale livello elevato di inflazione sia transitorio e conseguente alla natura straordinaria di questa ripresa, caratterizzata da una rapidissima riapertura delle attività che avverrà inevitabilmente in modo non lineare. Secondo Powell, nei prossimi mesi si dovrebbe osservare una ricomposizione dell’eccesso di domanda sui diversi mercati e, conseguentemente, una normalizzazione della dinamica dei prezzi e degli indicatori del mercato del lavoro. Tuttavia, Powell ha anche detto che potrebbe volerci un po’ di tempo per determinare se questo sia vero o meno. In altre parole, l’inflazione potrebbe rimanere alta fino al prossimo anno e la Fed aspetterà di vedere i progressi nei dati prima di decidere se alzare i tassi di riferimento.
L’altra sorpresa positiva di questo FOMC è stata l’esclusione della variante delta del virus dai rischi al ribasso per la crescita economica. Secondo Powell, l’impatto economico di ogni successiva ondata di Covid sarà minore di quella precedente. Comunque, resta una remota probabilità che la variante Delta ritardi l’inizio del tapering. Se lo fa, avverrà molto probabilmente sul mercato del lavoro in modo molto più lento del previsto. Riguardo proprio al mercato del lavoro, Powell ha ribadito che il “mercato del lavoro ha ancora della strada da fare”. Il tasso di disoccupazione totale ha raggiunto il 5,9%, ma il tasso di occupazione non è risalito dai livelli bassi dell’anno scorso, specialmente per le fasce più deboli della popolazione (Fig.2). “Vorremmo vedere numeri forti sul lavoro”, ha aggiunto Powell, che ha ricordato come l’obiettivo di “massima occupazione” non possa essere ridotto a un singolo dato.
In conclusione, come atteso, la riunione di luglio ha aperto ufficialmente la porta all’”inizio della fine” delle politiche espansive, pur senza dare dettagli operativi. Allo stesso tempo, J. Powell è sembrato voler diminuire le aspettative su Jackson Hole, che potrebbe risultare meno importante per il tapering. La riunione di settembre dovrebbe essere, invece, più interessante per due motivi. In primo luogo, probabilmente farà un po’ più di chiarezza sulla tempistica del tapering, dato che il FOMC avrà avuto l’opportunità di discutere maggiormente la questione. E in secondo luogo, il dot plots comprenderà per la prima volta le previsioni dei membri del FOMC per il 2024, dando così un’idea del ritmo dei rialzi dei tassi che la Fed ha in mente.
Fig. 1: il FOMC di luglio non inverte l’andamento dei rendimenti statunitensi | Fig. 2: il tasso di occupazione per le fasce a basso reddito resta debole |
A cura di Teresa Sardena, Mediobanca SGR
SETTIMANA TRASCORSA
Il FMI ha confermato le previsioni di crescita globale al +6% per il 2021 e rivisto al rialzo la stima per il 2022 al +4,9% (da +4,4%). Le prospettive di crescita per le economie avanzate quest’anno sono migliorate di 0,5%, ma questo aumento sarà compensato esattamente da una revisione al ribasso per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo, guidata da un significativo downgrade per l’Asia emergente. I dati più incoraggianti provengono dagli Stati uniti (+7% nel 2021 e +4,9% nel 2022), mentre nell’Eurozona le stime su Francia e Germania rimangono invariate; sono invece riviste al rialzo le proiezioni per l’Italia (a +4,9% nel 2021 e +4,2% nel 2022) e al ribasso quelle per la Spagna. Il FMI avverte però sulle crescenti divergenze tra paesi avanzati, con copertura vaccinale del 40% e maggiori ritmi di ripresa, e paesi emergenti che, con solo l’11% della popolazione vaccinata, presentano prospettive di crescita meno concrete.
EUROPA: Torna a salire l’inflazione a luglio. La principale spinta al rialzo viene dall’inflazione tedesca
Secondo la stima preliminare il PIL dell’Area Euro è cresciuto del 2,0% t/t del PIL, lasciando così il PIL un 3% al disotto del suo livello pre-pandemico. I dati nazionali mostrano che la crescita in Germania è stata un po’ più debole del previsto (+1,5%) mentre la crescita della Francia è stata in linea con le aspettative (+0,9%). Le sorprese positive sono venute dai paesi mediterranei: L’economia italiana si è espansa del 2,7%, molto meglio delle previsioni del consenso; il PIL della Spagna è aumentato del 2,8% e il Portogallo ha registrato un aumento stellare del 4,9%. Attualmente non si conosce ancora la scomposizione per componenti.
ASIA: in Giappone i principali dati di attività di giugno danno indicazioni positive, ma le prospettive per la crescita del 2° trimestre sono soggette a rischi verso il basso, alla luce del nuovo peggioramento dei contagi e della reintroduzione di misure restrittive per contenere la diffusione di Covid.
USA: il PIL USA in termini reali torna ad un livello superiore a quello pre-pandemia
La stima preliminare del PIL del secondo trimestre dell’anno in corso si attesta a 6,5% t/t ann. (12,2% a/a), in linea con il 6,3% t/t ann. del trimestre precedente (rivisto da 6,4% t/t ann.), ma leggermente al di sotto delle stime di consenso.
Come atteso, la crescita è spinta dalla domanda domestica privata e, in particolare, da consumi personali e investimenti non residenziali. I consumi sono in rialzo di 11,8% t/t ann. (16,2% a/a), dopo 11,4% t/t ann., sulla scia di aumenti solidi sia per i beni sia per i servizi. I beni registrano una variazione di 11,6% t/t ann. (9,9% t/t ann. per i beni durevoli e 12,6% t/t ann. per i beni non durevoli) e i servizi accelerano, con una crescita di 12% t/t ann. dopo 3,9% t/t ann. di inizio anno.
Gli investimenti non residenziali sono anche in primavera in solido aumento (8% t/t ann.), grazie ai macchinari (13% t/t ann.) e alla proprietà intellettuale (10,7% t/t ann.), a fronte di persistente debolezza nel comparto delle strutture (-7% t/t ann.). Gli investimenti residenziali frenano, con un calo di -9,8% t/t ann., dopo il boom del 2020, con tre trimestri consecutivi in aumento a due cifre, e riflettono la frenata dovuta al rialzo dei prezzi degli input e alle strozzature dal lato dell’offerta. Le scorte sono ancora in calo, e testimoniano il persistente eccesso di domanda, con un contributo negativo di -1,1 pp, dopo -2,6 pp nel 1° trimestre. La spesa pubblica rallenta, e corregge di -1,5% t/t ann. Il calo è concentrato nel comparto della spesa federale al netto della difesa, (-10,4% t/t ann.), che però segue il balzo di 40,8% t/t ann. del 1° trimestre spinto dai trasferimenti diretti alle famiglie e agli Stati. Infine, il differenziale di crescita fra gli USA e i suoi partner commerciali mantiene ampio il freno del canale estero, che contribuisce per –0,44 pp alla variazione del PIL. Le esportazioni sono in rialzo di 6% t/t ann., ma non riescono a controbilanciare gli effetti della crescita delle importazioni di 7,8% t/t ann.
PERFORMANCE DEI MERCATI
Reporting season da oro olimpico, arbitra Powell Indici US S&P e DJ chiudono la settimana sostanzialmente flat/leggermente in flessione, Nasdaq -1%. Dati macro permangono supportivi, si attenuano i timori di una ripresa rapida dell’inflazione e la politica monetaria rimane accomodante. La Fed ha bisogno ancora di tempo per valutare l’evoluzione dei dati prima di avviare il processo di tapering. Intanto si segnala la votazione del senato US a favore dell’apertura del dibattito sul pacchetto per le infrastrutture per circa 1 tln di dollari distribuire su 5 anni. Anche l’Europa resiliente con indice STOXX600 sostanzialmente invariato e trainato nella settimana da Basic Resources +5%, Banks e Energy +2%. Value in lieve ripresa sul Growth (+1%). Settimana turbolenta per i mercati asiatici con HK e Cina in tentativo di recupero negli utlimi giorni di borsa in seguito ad una call organizzata da China Securities Regulator con gli executives delle maggiori banche di investimento nel tentativo, di alleviare i timori del mercato sul recente giro di vite di Pechino sull’industria dell’istruzione privata. Il sell-off visto ad inizio settimana non è piaciuto né alle autorità né ai media statali che lo hanno definito eccessivo. Materie prime, Consumer discretionary e healthcare Tecnologia sono i settori con maggior EPS beat, Information technology e consumer staples quelli con minor beat. Le società maggiormente diversificate a livello globale hanno registrato i migliori risultati in termini di EPS, mentre le società con un’elevata esposizione ai mercati emergenti hanno registrato i risultati più deboli. Dalla reporting season emerge forte crescita del mercato US. Tra i best names europei (STOXX600) della settimana si segnala Alten (+17%), Sabadell e Arcelor +10%, contro Adecco (-15%); Idorsia e Reckitt (-12%); sul mercato principale italiano (FTSE MIB 1.2%) troviamo Unicredit +6.5%, Fineco +6% e Leonardo +5%, mentre su quello delle Mid Cap (ITAMID +2%) Biesse +15%, Tiscali +14% e Danieli +10%. Update della reporting: tra i BEAT troviamo Amundi, Anima, Airbus, ArcelorMittal, Arkema, Banco Sabadell, Bic, Cellnex Telecom, Danone, Indra, Elis, Europcar, Informa, JCDecaux, Jeronimo Martins, Metro, Relx, Royal Dutch Shell, Sage Group, Sanofi, ServiceNow, Solvay, Sopra Steria Group, SPIE, STM, Telenet, Teleperformance, Vivendi, Volkswagen, L’Oreal, Kering, Capgemini, Alphabet, Atos, Bureau Veritas, CNP Assurances, DWS, EDP Renovaveis, Elia, Eurazeo, First Quantum Minerals, Imerys, ITV, M6, Maisons du Monde, Man Group, Microsoft, Moncler, Nexans, Nexity, Santander, SCOR, Smurfit Kappa Group, Telefónica Deutschland, TF1, Visa, LVMH, Unicredit; tra i MISS invece ACS, Carrefour Brasil, CGG, Equinor, Telecom Italia, Unicaja, Air Liquide, ABI, Credit Suisse, HeidelbergCement, Nestlé, PayPal, Telefónica, United Rentals. A cura del team Equity di MB SGR PERFORMANCE MERCATI AZIONARI – Dati aggiornati alle ore 17.30 del 30 luglio 2021 VIEW STRATEGICA I dati sull’efficacia dei vaccini hanno innescato una nuova fase di aumento della propensione al rischio. Le componenti forward looking dei principali indicatori anticipatori hanno accentuato la loro accelerazione e i listini azionari hanno reagito con una riduzione dei premi al rischio, un deciso rialzo delle quotazioni e una rotazione settoriale, anche grazie agli ottimi risultati a livello micro. |
MATERIE PRIME E VOLATILITA’
Il prezzo del petrolio resta sopra i 70 dollari al barile sostenuto dalla contrazione delle scorte settimanali statunitensi. Il mercato delle commodities ha beneficiato del meeting del FOMC che ha segnalato di aver iniziato il dibattito sul tapering rinviandolo però più avanti. Questo scenario dovrebbe frenare l’apprezzamento del dollaro e avere conseguenze positive su tutte le commodity, i cui derivati sono espressi nella valuta statunitense e beneficeranno dell’indebolimento della stessa. Un quadro che viene rafforzato dal dato positivo del PIL USA, che consentirà alla Fed di temporeggiare senza che però venga messa in dubbio la ripresa economica domestica e quindi la conseguente domanda di materie prime. I dati settimanali rilasciati dal Dipartimento dell’Energia hanno evidenziato una contrazione delle scorte, a un livello più ampio delle attese: in particolare, gli stock di greggio solo calati di circa 4 milioni di barili rispetto ai -2,4 milioni stimati dal consenso, mentre le scorte di benzine sono scese di 2,2 milioni di barili (vs. -1,1 milioni del consenso). PERFORMANCE – Dati aggiornati alle ore 17.30 del 30 luglio 2021 TASSI DI CAMBIO L’incontro del FOMC è stato l’evento principale per il mercato FX. Le parole usate dal presidente Powell durante la conferenza stampa, sono state sufficienti per convincere gli operatori di mercato che l’incontro di Jackson Hole non sarà utilizzato dalla FED per introdurre maggiori dettagli sul tapering. La novità è risultata essere una sorpresa dovish e ha contribuito a un improvviso arresto dell’apprezzamento del dollaro. Il dollaro ha perso contro tutte le valute del G10. I migliori sono stati la corona svedese (+1,4%), la sterlina britannica (+1,4%) e il franco svizzero (+1,3%). Le commodity currencies, pur guadagnando contro il biglietto verde, sono state le peggiori: Il dollaro australiano ha guadagnato solo lo 0,1%, mentre il dollaro canadese +0,8%. Alcune delle valute dei mercati emergenti hanno registrato guadagni più significativi, in particolare quelle che possono contare su una banca centrale che ha già iniziato un ciclo di rialzo dei tassi. I migliori performer sono stati il Real brasiliano (+2,3%), il Fiorino ungherese (+1,6%) e, abbastanza inaspettatamente, il Rand sudafricano (+1,3%) che ha recuperato parzialmente le perdite registrate dall’inizio delle rivolte contro l’incarcerazione dell’ex presidente Zuma. Il peso argentino è risultata la peggior valuta, con una perdita dello 0.2% contro il dollaro. A cura del team obbligazionario di Mediobanca SGR PERFORMANCE TASSI DI CAMBIO –Dati aggiornati alle ore 17.30 del 30 luglio 2021 |
MERCATI DEI TITOLI GOVERNATIVIL’evento principale nel mercato del reddito fisso è stata la riunione di luglio del FOMC (cfr. punto della settimana)
Di fatto il presidente Powell ha continuato a inviare un messaggio di pazienza che ha lasciato i mercati dei titoli governativi ampiamente invariati e non è riuscito a modificare il movimento al ribasso dei rendimenti a lungo termine, instauratosi dopo il FOMC di giugno Parafrasando le parole di J.Powell, il prossimo trigger di una rimodulazione delle aspettative potrebbero essere i dati sull’occupazione. Il rapporto sul mercato del lavoro della prossima settimana aiuterà a stabilire il tono per il resto dell’estate, mentre maggior dettagli sulla strategia di uscita dalle politiche monetarie accomodanti da parte della FED bisognerà arriveranno solo con il FOMC di settembre. Nell’Area Euro, i rendimenti governativi tedeschi sono anch’essi scesi, guidati dalla componente reale a fronte di un modesto aumento delle aspettative di inflazione. Il decennale tedesco si è, quindi, riportato a ridosso di -0.46%, il livello più basso dalla prima metà di febbraio, quasi 40bps in meno rispetto ai massimi di metà maggio. Lo spread decennale BTP-Bund ha allargato di circa 4bps rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Si conferma comunque il trading range nonostante la tornata di aste che ha visto il collocamento di due nuovi benchmark (BTP short-term e il nuovo quinquennale con scadenza agosto 2026). PERFORMANCE DEI TITOLI GOVERNATIVI – Dati aggiornati alle 17.30 del 30 luglio 2021 VIEW STRATEGICA Governativo US Ci attendiamo una moderata tendenza al rialzo dei rendimenti governativi statunitensi, dopo il calo registrato nel secondo trimestre dell’anno guidato dalla componente reale e del term premium. Il meeting di giugno del FOMC ha portato ad una eccessiva ricalibrazione delle aspettative di mercato sulla politica monetaria statunitense: l’inserimento di due rialzi nelle previsioni nel dot plot è stato interpretato come un minor impegno verso la nuova strategia di average inflation targeting. La struttura a termine governativa statunitense dovrebbe rimodulare l’eccessivo flattening registrato nel secondo trimestre. Esprimiamo una view neutrale, dati i livelli raggiunti Governativo EU: I titoli governativi europei dovrebbero evidenziare un decoupling da quelli statunitensi, sulla scia delle aspettative di un ulteriore allentamento monetario da parte della BCE. |
MERCATI DEI TITOLI CORPORATE
La settimana è stata molto tranquilla sui mercati del credito con operatività limitata dalla minore attività sia lato banche, real money ed emittenti. L’attenzione dei mercati si è concentrata sul meeting della Federal Reserve americana che ha comunque mantenuto sostanzialmente tutte le policy e confermato le attese del mercato che vedono solo più avanti, a partire da settembre, possibili novità indotte dalla migliore crescita, dal mutato quadro inflattivo e dai progressi sul mercato del lavoro.Sul mercato secondario i titoli corporate bond hanno avuto un buon bid senza comunque movimenti di rilievo nei total return degli indici che chiudono la settimana positivi ma con variazioni limitate.I CDS Indexes di cui riportiamo settimanalmente Itraxx Xover e CDX HY rispettivamente su Europa e US, hanno fatto segnare +5bp in Europa e ancora più stabile il comparto IG con CDX IG e Itrxx Eur Main in allargamento di 1bp. Sul primario poco da segnalare, una emissione su IG, Nasdaq (BBB, 615Mio, 12y, 0.9%) e una su HY Valeo (BB+, 700Mio, 7y, 1%). A cura del team obbligazionario di Mediobanca SGR PERFORMANCE DEI TITOLI CORPORATE – Dati aggiornati alle 17.30 del 30 luglio 2021 VIEW STRATEGICA Corporate IG: Outlook neutrale per il 3T 2021. Il livello e le valutazioni degli spread rendono vulnerabile l’asset class rispetto alle variazioni dei tassi e potrebbero subirne movimenti e volatilità, che nel complesso rimane ancora contenuta. Il supporto delle politiche monetarie continua a permanere fattore determinante per lo scenario. Corporate HY: Outlook neutrale con fondamentali in miglioramento ma valutazioni tornate sui minimi che riflettono in larga parte la buona fase ciclica. Default rate ancora contenuti con rating action al margine positive. La ricerca di rendimento e l’offerta netta contenuta segnalano fattori tecnici supportivi per il 3T. |
I MERCATI NEL MESE DI LUGLIO
Durante il mese di luglio, gli investitori hanno continuato ad interrogarsi se l’aumento dell’inflazione si rivelerà temporaneo e se la variante delta del Covid ritarderà la transizione verso un mondo post-pandemico, rallentando la crescita globale. Da un lato l’inflazione negli USA, misurata sull’indice CPI, è aumentata nel secondo trimestre del 10,6% ad un ritmo annualizzato rispetto al primo trimestre dell’anno in corso. Dall’altro, il mercato ha temuto un peggioramento nelle prospettive di crescita: la pubblicazione di un ISM non manifatturiero inferiore alle previsioni negli Stati Uniti, il taglio del RRR da parte dell’autorità cinese per sostenere alcuni settori della sua economia e la continua diffusione della variante Delta sono state tra le ragioni alla base di questi timori. Un movimento di risk-off si è instaurato nei mercati.
LA PROSSIMA SETTIMANA: quali dati?
- Europa: la settimana prossima saranno pubblicati gli indici PMI relativi al mese di luglio sia per l’Area nel suo complesso sia per i singoli paesi;
- Stati Uniti: l’attenzione sarà rivolta al report sul mercato del lavoro relativo al mese di luglio. Inoltre, sarà pubblicato l’indice ISM manifatturiero e gli indici PMI di -Markit;
- Asia: la Cina pubblicherà le riserve valutarie e la bilancia commerciale.
A cura della Funzione Asset Allocation
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