Chi mi aiuta a comprendere?
di Elena ValcarenghiForse sarà la stagione, ma Brontolo ha ripreso possesso dei miei pensieri. Oggetto corrente dei borbottii sono le finte partenze e i tempi mai certi: ma come si riesce a lavorare così? Mi spiego meglio esemplificando.
- messaggi Inps n. 803/2019 e n. 1475/2019, comunicato stampa Inps del 19 marzo 2019: l’avvio dell’operatività delle nuove modalità di compilazione del flusso UniEmens, mediante la valorizzazione del nuovo elemento <TipoRetrMal> inserito nella sezione “DenunciaIndividuale”, è rinviato ai periodi di competenza del mese di maggio 2019 (anziché del mese di marzo 2019). Vero, il lavoro fatto non va perso, ma mi hanno fatto correre per sistemare tutto e, fatte le paghe di marzo, scopro che mi concedono maggior respiro;
- circolare Inps n. 45/2019 e messaggio Inps n. 1430/2019: nuove modalità telematiche per la presentazione della domanda di Anf dal 1° aprile. Nella circolare, punto 3.1, è scritto che la domanda può essere presentata, per lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo, tra l’altro mediante patronati e intermediari dell’Istituto; il messaggio precisa che la domanda può essere presentata esclusivamente tramite i patronati, non essendovi altri intermediari autorizzati, quindi i professionisti sono mezzi intermediari, anche se inviano milioni di dati e sono soggetti vicini ad aziende e lavoratori;
- messaggio Inps n. 208/2019 e comunicato stampa Inps 19 marzo 2019: il flusso UniEmens è stato integrato con l’elemento <QualProf>, ove dovrà essere valorizzata la Qualifica professionale Istat corrispondente alle mansioni realmente esercitate dal lavoratore nel mese, a decorrere dalla competenza febbraio 2019; anzi no, la segnalazione di errore è stata rimossa, ma solo temporaneamente e non si sa per quanto, quindi che faccio? Altro o insisto, perché domani potrei scoprire che il periodo transitorio è terminato;
- articolo 1, comma 1125, L. 145/2018, circolare Inail n. 1/2019 e istruzioni operative Inail del 3 aprile 2019: rinvio dei termini per l’autoliquidazione. La Legge di Bilancio per il 2019 ha, tra l’altro, disposto che, per consentire l’applicazione delle nuove tariffe, il termine del 31 dicembre previsto per l’Inail per rendere disponibili al datore di lavoro gli elementi necessari per il calcolo del premio assicurativo è differito, per il 2019, al 31 marzo e quello per gli adempimenti e il pagamento al 16 maggio (testualmente l’Ente, nella circolare n. 1/2019, riporta: le nuove basi di calcolo saranno rese disponibili nel “Fascicolo aziende” ai soggetti assicuranti entro il 31 marzo 2019 e saranno altresì disponibili per gli utenti con i servizi “Visualizza basi di calcolo” e “Richiesta basi di calcolo” e per il settore navigazione “Visualizzazione elementi di calcolo”). Bene, i tempi sono in linea con quanto di solito concesso. Peccato che poi, nelle istruzioni operative del 3 aprile, quindi oltre la scadenza prevista, è precisato, ma ce n’eravamo già accorti, che è stata prevista un’apertura scaglionata dei servizi per l’autoliquidazione 2018/2019, con una “tempificazione” che parte dal 2 aprile e termina il 21 aprile. Aggiungo che il 10 aprile ho ricevuto una mail dell’assistenza Inail che mi comunica: “Gentile utente, la informiamo che il 6 aprile 2019 sono state nuovamente estratte le basi di calcolo. L’attività è stata effettuata in quanto le retribuzioni presunte (record 840) in alcuni casi risultavano valorizzate anche se non dichiarate. La invitiamo pertanto a scaricare di nuovo le basi di calcolo, a prendere visione della legenda presente nel file compresso nella quale sono riportate le informazioni riguardanti le modalità di lettura del record 840 relativo all’importo delle retribuzioni presunte per il 2019 correlate all’indicatore di presunto protetto. Ci scusiamo per il disagio“.
Non entro volutamente nel merito delle singole questioni, ma sono solo io ad avere qualche problema organizzativo? Premesso che per inseguire tutte le tempistiche si perdono giornate e che se per caso hai problemi di connessione è la fine, premesso anche che non sono amante delle proroghe, ma 21 aprile con scadenza al 16 maggio e nel mezzo le festività è normale? È normale che la scadenza sia fissata al 31 marzo per legge e che le istruzioni operative prevedano proroghe?
Non ce l’ho con nessuno, tanto non serve, vorrei solo capire per quale motivo non sia possibile immaginare sin da subito le cose in maniera compiuta e praticabile.
È tanto difficile progettare una novità, studiarla e renderla operativa, testarla e poi chiedere ad altri di applicarla quando vi sia un minimo di certezza?
Lo so, sono ingenua, vorrei vivere in un mondo di buon senso che forse non esiste, ma qui il punto non è il disturbo arrecato o i miei problemi organizzativi, quanto piuttosto il rispetto di chi agli adempimenti è tenuto, pena costose sanzioni, e che dipende da altri che così puntuali e chiari non sono e francamente poco importa se anche costoro hanno difficoltà, perché la legge deve valere per tutti.
Posso io da cittadino, professionista, intermediario, contribuente, cliente e tutti gli altri appellativi/funzioni che preferite, pretendere un minimo di rispetto?
Credo proprio di sì, perché è lo Stato, nella sua più ampia definizione, che dovrebbe essere al servizio dei cittadini, e non viceversa, perché si può essere buoni cittadini solo se le regole sono certe, perché il potere è servizio e non imposizione, perché se spremi un limone, prima o poi il succo finisce.
Smettetela di scrivere la parola “semplificazioni” ovunque se non vi è chiaro il senso, non parlate di dignità se non siete disposti a praticarla, provate a mettervi nei panni di chi deve applicare ciò che imponete, ricordatevi che gli operatori tutti, voi compresi, sono persone e non macchine. Siamo fallaci e abbiamo dei limiti, prendiamone atto e aggiustiamo il tiro, possibilmente insieme, così a tutti saranno più chiare le difficoltà degli altri e forse, uniti, potremmo anche ottenere migliori risultati e con maggior considerazione per gli sforzi di ognuno.
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Centro Studi Lavoro e Previdenza – Euroconference ti consiglia:
16 Aprile 2019 a 10:22
Brava Elena.
Dalla tua compostissima sintesi emerge tutto il disappunto che tutti, Consulenti ed aziende, vivono ormai quotidianamente a fronte di simili situazioni.
Il menefreghismo e l’arroganza da parte degli Istituti nei confronti di tutti noi ha ormai raggiunto il limite. Ed è risaputo che quando il limite viene superato, le conseguenze sono inaspettate ed imprevedibili.
Hai perfettamente ragione nel richiedere che, così come viene regolarmente fatto da parte delle aziende, anche gli Istituti siano obbligati a rispettare le scadenze e se non lo fanno devono anch’essi essere assoggettati a sanzioni. I dirigenti degli Istituti cosa sono lì a fare? Solo a prendere lo stipendio? Mi pare un po’ troppo poco!!! Sinceramente, mi auguro che cadano un po’ di teste. Se si trattasse di un’azienda privata, ciò sarebbe già accaduto da molto molto tempo!
Se non erro, la mission dell’Inps è quella di erogare servizi ai cittadini, e non quella di torturarli prendendoli anche in giro.
16 Aprile 2019 a 11:24
Totalmente d’accordo!!!! Sarebbe proprio ora di avere qualche certezza in più.
Grazie a chi ci mette la faccia.
16 Aprile 2019 a 13:38
grazie a chi legge, così che quel che è scritto sia servizio
16 Aprile 2019 a 12:36
Come non essere d’accordo!!!! carissima COLLEGA.
E quello che citi è solo l’ultima vicenda , purtroppo è la consuetudine regnante da tempi immemori.
Non voglio infierire ricordando le vicende del c.d. ” decreto DIGNITA????????” quale ???????? non voglio aggiungere le varie ” circolari” INL/ANPAL ecc….. ecc……..
Cmq ci metto un CARICO ( quando gioco a briscola è divertente, sul lavoro NO!): il 10 APRILE arriva una ” circolare” esplicativa dalle Casse Edile ( faccio notare, se mai ve ne fosse necessità, che a quella data ho/abbiamo già predisposto e inviati i cedolini di MARZO e, molte aziende, hanno già provveduto al pagamento), bene, cosa prevede la famigerata ” circolare esplicativa??” che con i cedolini competenza MARZO devo provvedere a recuperare i ctr da versare a SANEDIL, PREPENSIONAMENTO, INCENTIVO OCCUPAZIONE ( forse ne dimentico qualcuno??).
Ricordo che era tutto previsto ahhhh ahhhh con il mese di gennaio 2019.
La resilienza non basta più ……… pofferbacco, baccone ( EUFEMISMO)
16 Aprile 2019 a 14:00
Se raccogliessimo le forze, l’elenco di esempi diverrebbe interminabile temo. Su una cosa non concordo con te, la resilienza, perché è proprio in questi frangenti che la parola deve assumere un senso concreto. Il problema è che se noi faremo tutto come previsto, come al solito, assumendoci le nostre responsabilità, allora potrebbero dirci che le lamentele erano inutili, che era fattibile. NO, non siamo pedine, ma persone prima che professionisti! Chiudo ringraziandoti di cuore per l’attenzione che hai dedicato ai miei scritti e allo strumento di chi ci ospita. Sapere di raggiungervi, di dar voce almeno in parte alle nostre istanze, di poter condividere i pensieri, vale molto di più di qualunque stortura del sistema. Buon lavoro
16 Aprile 2019 a 14:33
Come non essere daccordo con tutti voi. Purtroppo anche stavolta faremo (o farò???) tutto nei termini per rispetto verso i nostri clienti. Ma l’amaro in bocca è sempre più forte e persistente. E non aiuta il morale.
16 Aprile 2019 a 17:00
Sarà un “faremo” perché, oltre che per rispetto del cliente e del mandato ricevuto, noi onoriamo il ruolo che ricopriamo e i vecchi dicono che l’esempio valga più di 1000 parole.
Quanto al morale, comprensibilmente frustrato, Albert Einstein (lui sì era geniale) diceva che in mezzo a ogni difficoltà si trova un’opportunità, quindi non ci resta che scovare l’opportunità nascosta per dar senso ai nostri sforzi, qualora l’onore non bastasse. Forza e buon lavoro
16 Aprile 2019 a 17:56
Brava Elena.
Dalla tua compostissima sintesi emerge tutto il disappunto che tutti, Consulenti ed aziende, vivono ormai quotidianamente a fronte di simili situazioni.
Il menefreghismo e l’arroganza da parte degli Istituti nei confronti di tutti noi ha ormai raggiunto il limite. Ed è risaputo che quando il limite viene superato, le conseguenze sono inaspettate ed imprevedibili.
Hai perfettamente ragione nel richiedere che, così come viene regolarmente fatto da parte delle aziende, anche gli Istituti siano obbligati a rispettare le scadenze e se non lo fanno devono anch’essi essere assoggettati a sanzioni. I dirigenti degli Istituti cosa sono lì a fare? Solo a prendere lo stipendio? Mi pare un po’ troppo poco!!! Sinceramente, mi auguro che cadano un po’ di teste. Se si trattasse di un’azienda privata, ciò sarebbe già accaduto da molto molto tempo!
Se non erro, la mission dell’Inps è quella di erogare servizi ai cittadini, e non quella di torturarli prendendoli anche in giro.
17 Aprile 2019 a 14:25
Grazie, troppo buono.
Rileggendomi nei commenti a volte mi sento “cattiva”, ma questa volta un po’ meno perché quel che ho scritto è di sentimento. Perciò grazie anche per il “compostissima” perché è frutto di lunghi e profondi respiri. Probabilmente un professionista non dovrebbe lasciarsi andare, ma quando la misura è colma capita di non riuscire a trattenersi. Credo che siamo tutti vittime di un sistema che dovrebbe forse essere ripensato. Se si riflette sulle motivazioni di ogni singola azione si può anche concordare con il fine, ma i modi e i tempi sono divenuti insostenibili.